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Biografia di Franco Battiato di Peppo Delconte, "TV Sorrisi e Canzoni", 15 Maggio 2001
Nasce il 23 Marzo 1945 in un piccolo comune sulle pendici dell'Etna: Jonia (oggi Riposto), in provincia di Catania. Legatissimo alla madre Grazia e alla nonna, agli inizi degli anni '60 sale con la famiglia al nord, e si stabilisce a Milano, determinato a trovare una sua strada in campo artistico. Lavora dapprima come comparsa teatrale e come musicista di scena.
Nel '65 riesce a pubblicare i suoi primi due singoli, che escono come allegati a una rivista di enigmistica. Poi forma un duo, Gli Ambulanti, e collabora come chitarrista con Giorgio Gaber e Ombretta Colli. Per un breve periodo fa parte anche di un gruppo rock, gli Osage Tribe, che più tardi entreranno nella stessa scuderia della Bla Bla, l'etichetta d'avanguardia con cui inciderà i primi album. Esordisce con canzoncine piuttosto commerciali a manifestazioni tipo "Settevoci", e nel '68 patecipa a "Un disco per l'estate" con il brano "E' l'amore", una semplice canzoncina che è però sufficiente per farsi notare. La sua voce che ricorda vagamente il falsetto di Battisti sembra interessare i discografici, che hanno però idee più confuse sul suo possibile look. Ma questi primi passi lo lasciano assai perplesso, tanto da farlo entrare in un periodo di crisi durante il quale si dedica a studi di filosofia e di letterature orientali, e scopre il bisogno del "risveglio" negli insegnamenti di G.I.Gurdjieff e nei libri di René Guénon (autore del libro "Il re del mondo"). Musicalmente segue con attenzione i risultati della musica ripetitiva e delle avanguardie contemporanee, ma sperimenta strade tutte sue: firma con la Bla Bla e comincia a preparare il materiale per il suo primo album. Esce nel '71 "Fetus" (l'album d'esordio, col quale vince il premio Billboard - Discografia Internazionale), uno dei primi lavori di musica elettronica prodotti in Italia: sono in gran parte canzoni, ma assai diverse dalle sue composizioni iniziali. Studia con passione la musica colta contemporanea, entra in contatto con il grande maestro tedesco Karl Heinz Stockhausen, si allontana dalla musica leggera e bazzica soprattutto musicisti di classica e jazz. Per lunghi anni sforna dischi affascinanti e difficili, prodotti per pochi raffinati; con "L'Egitto prima delle sabbie" vince anche il premio intitolato a Karl Heinz Stockhausen, il grande musicista tedesco che Franco aveva conosciuto qualche anno prima. Ma alla fine, tirando le somme sulla musica d'avanguardia, si sente piuttosto insoddisfatto e conclude che la vera classica dei nostri giorni è, per un ineffabile paradosso, proprio la musica pop. In quella sua svolta comunque non ci sono pentimenti. Quello che aveva cercato nel lungo periodo sperimentale era oramai stato trovato. Nel '79, con il passaggio alla scuderia EMI Italiana, riprende in mano la tipica forma canzone - certo però di poterla ora affrontare con una consapevolezza che a vent'anni non poteva possedere, e senza per questo smettere la sua ricerca filosofica e il suo cammino introspettivo, che negli anni successivi lo avvicinerà alla mistica dei Sufi e alle danze dei dervisci rotanti. (L'influenza della cultura islamica sulle tradizioni della sua Sicilia è sempre stato un punto di riferimento per il suo lavoro di musicista e anche per la sua vocalità - tanto che alla fine degli anni '70 s'era iscritto a lingua e letteratura araba, presso l'università di Milano.) Oggi alterna la sua attività di autore di canzoni con quella di compositore colto. È single, vive principalmente a Catania ma viaggia molto (tenendo concerti in tutto il mondo, come quello a Baghdad in favore dell'infanzia irakena colpita dalla guerra e dall'embargo), e tra le sue passioni ci sono il cinema e la pittura. |
Messaggi nascosti (parlato all'incontrario, o rallentato, distorto..)
Già nei primi anni '70, quando i campionatori non erano ancora stati inventàti, e quella di inserire nei dischi alcuni messaggi rovesciàti con presunto effetto subliminale non era ancora diventata una moda (moda oggi purtroppo divenuta triste appannaggio del rock satanico), Battiato si divertiva a pasticciare un po' coi nastri dello studio di registrazione e, facendoli girare al contrario, ci cantava sopra sovraincisioni che successivamente, ascoltate per il verso giusto, risultano inintelleggibili - anzi talvolta nemmeno ci si fa caso, perchè vengono facilmente scambiate per suoni elettronici.
Ma non è finita: nella coda della canzone (immediatamente prima che inizi l'accenno di "Areknames", accenno che come capiremo fra poco era un indizio ;-), sopra un tappeto ripetuto 3 volte di "vanno in cerca, soffrono ansie e paure per false morali" all'incontrario, Battiato "ricama" ulteriormente 3 campionamenti di canti di nativi americani ("pellerossa", fine allusione al titolo dell'album - dopotutto, una giubba è pursempre una seconda pelle): il primo, accelerato; il secondo, rallentato; il terzo, rallentatissimo. Immediatamente prima dei canti pellerossa (o dopo, se ascoltato al contrario), c'è un campione misterioso - che rimane incredibilmente uguale, sia che lo si suoni per il verso giusto, sia al contrario. Parrebbe una voce distorta che dice "gli uooomini" (e in effetti ascoltata col tappeto suona "gli uomini soffrono ansie") - ma, proprio come per "or-bi-ta, or-bi-ta, or-bi-tarotan-te-e" (da "Propriedad prohibida", 1974), è solo una possibile interpretazione.
Se da un lato quest'affermazione è il fondamento del misticismo (allargare i propri confini mentali e far cambiare forma alla frontiera, ai propri limiti di pensiero), dall'altro richiama alla mente lo strano "manifesto funebre" che, in maniera abbastanza inquietante, figurava nell'album ("Pollution", del 1973, che appunto contiene "Areknames"). In esso si legge di certi esperimenti relativi al "ritmo magnetico sole-terra, per poter deviare l'umanità dalla catastrofe in cui sta per precipitare". (E di fatto "smuovere le terre al pianeta" è la più plausibile spiegazione del mito del Diluvio Universale, mito "inspiegabilmente" comune a tutte le culture del mondo: come teorizzò Charles Hapgood, suffragato da Einstein, uno sbilanciamento di ghiacci ai poli può far ruotare la crosta terrestre come una buccia d'arancia staccatasi dal frutto.. con le conseguenze immaginabili.) Nell'introduzione di Areknames vi è poi un altro messaggio al contrario (di più facile identificazione, peraltro, poichè è salmodiato lentamente sopra quell'altro, che quindi ne risulta parzialmente coperto): «Se mancherà a-lam / se mancherà a-mi / se mancherà a-lam / se mancherà a-mi / se mancherà, se mancherà, aah / se mancherà, se mancherà, aah» Come in tempi più recenti ha fatto Max Gazzè (nella canzone "Una musica può fare", in cui a un certo punto dice "maggiore!"), questa ha tutta l'aria di essere un'indicazione di accordi musicali (a-La m = accordo di LA minore; a-mi = accordo di MI). Volendo azzardare una spiegazione esoterica (peraltro confortati da ciò che Battiato stesso afferma in Gilgamesh: "il punto che colpisco con una nota all'interno, risuona esattamente nello stesso punto all'esterno di chi ascolta"), osservo che il LA corrisponde al 6° chakra (il cosiddetto "terzo occhio") e il MI al 3° (il plesso solare) - sede, rispettivamente, di Consapevolezza e Forza. Pertanto il testo potrebbe voler dire: «Se mancherà la Consapevolezza, se mancherà la Forza, aaaah (ovvero: saranno guai)»
PS: sulla scia dei miei studi sulle sovraincisioni di Battiato, su BattiatoVirtual.it hanno poi pubblicato alcuni studi indipendenti delle canzoni: La corrente delle stelle, Shakleton, Ilponitnatsoc, Decline and fall of Roman Empire. |
Aneddoti
Segreti
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Collaborazioni con altri artisti
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Remakes di successi di Battiato
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Preghiera del giovane patriota
Da recitare la sera tardi, con tono assolutamente inespressivo, davanti alla televisione, a volume bassissimo, durante la sigla finale delle trasmissioni.
Oh Grande Guida che ci sostieni nella nostra causa solitaria: - Trova un sistema qualsiasi per farmi sopportare il mio popolo, che quando si sposa e quando va allo stadio fa lo stesso rumore di clacson. - Fa' che io mi disgusti sempre più al suono sgracchiante delle campane registrato su disco e fai ingrassare sempre di più il mio parroco, che durante messa gira il culo a Dio nel momento più sacro. - Accontenta gli scienziati e aiutali a mandare un loro cugino sulla luna, unico posto della galassia più buio di questa Terra. - Fammi dimenticare i poeti della mia infanzia ma soprattutto della loro, dato che non sono mai cresciuti. - Proteggimi dai frullatori stereofonici e dai ballerini russi che continuano a calpestare l'occidente (dato che a oriente non sanno che farsene). - Donami una sola erezione che non dipenda dall'odore delle immondizie e aiutami a non fare un figlio perchè altrimenti "un giorno tutto questo sarà suo". - In compenso, fammi viaggiare molto, magari in treno piuttosto che con la mia immaginazione, e non farmi incontrare solo passaggi a livello ma anche qualche passaggio di livello. - Benedici i parrucchieri e fai sparire in pace i professori universitari, perchè sono meglio i capelli messi in piega piuttosto che le teste. Comunque, per migliorare le cose, propongo, con il vostro luminoso aiuto, di dichiarare guerra all'avversario più temibile che io abbia mai scoperto e che anche adesso mi sta ascoltando con quella sua aria compiaciuta che mantiene tutto il giorno, anche la mattina quando mi spia dallo specchio del bagno. Francesco Messina (da "Patriots") |
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Libri su Franco Battiato da BattiatoVirtual.IT
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