Fisiognomica (1988)
Leggo dentro ai tuoi occhi da quante volte vivi. Dal taglio della bocca, se sei disposto all'odio o all'indulgenza. Nel tratto del tuo naso, se sei orgoglioso, fiero oppure vile. I drammi del tuo cuore li leggo nelle mani. Nelle loro falangi, dispendio o tirchieria. da come ridi e siedi so come fai l'amore. Quando ti arrabbi, se propendi all'astio o all'onestà. Per cose che non sai e non intendi, se sei presuntuoso od umile. Negli archi delle unghie, se sei un puro, un avido o un meschino. Ma se ti senti male, rivolgiti al Signore. Credimi, siamo niente: dei miseri ruscelli senza Fonte. Vedo quando cammini se sei borioso, fragile o indifeso. Da come parli e ascolti, il grado di coscienza. Nei muscoli del collo e nelle orecchie, il tipo di tensioni e di chiusure. Dal sesso e dal bacino, se sei più uomo o donna. Vivere 20 o 40 anni in più è uguale: difficile capire ciò che è giusto, e che l'Eterno non ha avuto inizio - perchè la nostra mente è temporale, e il corpo vive giustamente solo questa vita. Ma se ti senti male, rivolgiti al Signore. Credimi, siamo niente: dei miseri ruscelli senza Fonte.
E ti vengo a cercare MIDI
E ti vengo a cercare, anche solo per vederti o parlare, perchè ho bisogno della tua presenza per capire meglio la mia Essenza. Questo sentimento popolare nasce da Meccaniche divine. Un rapimento mistico e sensuale m'imprigiona a te. Dovrei cambiare l'oggetto dei miei desideri, non accontentarmi di piccole gioie quotidiane, fare come un eremita che rinuncia a sè.. E ti vengo a cercare, con la scusa di doverti parlare: perchè mi piace ciò che pensi e che dici, perchè in te vedo le mie radici. Questo secolo oramai alla fine, saturo di parassiti senza dignità, mi spinge solo ad essere migliore con più volontà. Emanciparmi dall'incubo delle passioni, cercare l'Uno al di sopra del Bene e del Male, essere un'immagine divina di questa realtà.. E ti vengo a cercare, perchè sto bene con te, perchè ho bisogno della tua presenza.
Veni l'autunnu, scura cchiù prestu, l'albiri peddunu i fogghi, e accumincia 'a scola. Da' mari già si sentunu i riuturi, e a' mari già si sentunu i riuturi. Mo patri m'insegnau lu muraturi pi nan sapiri leggiri e scriviri: "E' inutili ca 'ntrizzi e fai cannola: lu santu è di mammru e nan sura." Sparunu i bummi supra a Nunziata: 'n cielu fochi di culuri, 'n terra aria bruciata. E tutti appressu o santu 'nda vanedda: Sicilia bedda mia, Sicilia bedda. Chi stranu e cumplicatu sintimentu: gnonnu ti l'aia diri li mo peni, cu sapi si s'in gradu di capiri, no sacciu comu mai ti uogghiu beni. Messmuka issmi khalifa, adrussu 'allùrata al 'arabiata, likulli schain uactin ua azan. Likulli helm muthabir amal. Likulli helm muthabir amal.
Quei muri bassi di pietra lavica arrivano al mare, e da qui ci passava ogni tanto un bagnante in estate. Sciara delle Ginestre esposte al sole.. Passo ancora il mio tempo a osservare i tramonti e vederli cambiare in Secondo Imbrunire. E il cuore, quando si fa sera muore d'Amore: non ci vuole credere che è meglio stare soli. Cortili e pozzi antichi tra i melograni, chiese in stile normanno, e una vecchia caserma dei carabinieri. Passano gli anni e il tempo delle ragioni se ne sta andando, per scoprire che non sono ancora maturo nel Secondo Imbrunire. E il cuore quando si fa sera muore d'Amore: non si vuol convincere che è bello vivere da soli.
Nomadi MIDI
Nomadi che cercano gli angoli della tranquillità nelle nebbie del nord, e nei tumulti delle civiltà - tra i chiariscuri e la monotonia dei giorni che passano. Camminatore che vai cercando la pace al crepuscolo: la troverai, alla fine della strada. Lungo il transito dell'apparente dualità, la pioggia di Settembre risveglia i vuoti della mia stanza. Ed i lamenti della solitudine si prolungano. Come uno straniero, non sento legàmi di sentimento, e me ne andrò dalle città, nell'attesa del risveglio. I viandanti vanno in cerca di ospitalità, nei villaggi assolàti e nei bassifondi dell'immensità. E si addormentano sopra i guanciali della terra. Forestiero che cerchi la dimensione insondabile: la troverai, fuori città, alla fine della strada.
Zai zai zai saman, ialla nuzur al ahel, schufi addii, keber el weld, schufi el nas mahneia 'a zara'. E di domenica tutto si fa quieto: usciamo insieme, come una volta a fare visita ai parenti. "Guarda com'è diventato grande!" Ho visto gente curva sopra i campi mietere il grano, famiglie intere unirsi i giorni di vendemmia, per la raccolta delle olive. Zai zai zai saman, ialla nuzur al ahel, schufi addii, keber el weld, schufi el nas mahneia 'a zara'. E una domenica ti incontrai per caso, e mi scoppiò un indescrivibile piacere di conoscerti. Guarda cos'è il Destino! Vuoto di senso, crolla l'Occidente: soffocherà per ingordigia e assurda sete di potere. E dall'Oriente, orde di fanatici. Zai zai zai saman, ialla nuzur al ahel, schufi addii, keber el weld, schufi el nas mahneia 'a zara'.
Il mito dell'amore vive, si nutre di fantasia. Quando t'innamori è tutto bello, anche come ti ossessionano i pensieri. Nell'attrazione, bisogno di unità. Echi di mantra, nel suono del suo nome. Un giorno, da ragazzi, camminavamo sul lungomare.. Mi disse: "Sanno già di noi: vieni a casa, ti presento ai miei". Mi tocchi il cuore, e la libertà, ma solo l'idea mi fa sentire prigioniero. Nei valori tradizionali il senso di una via. Primordiali movimenti interni a un'emozione. Amore mio, resisterai a un altro addio? Il mito dell'amore muore senza tante cortesie: ti accorgi che è finita da come cadi nell'insofferenza. Ciò che ti unisce, ti dividerà. Nei miei ricordi, la Quarta Sinfonia di Brahms.
L'Oceano di Silenzio il testo in tedesco è tratto da "WasserStatuen" di Fleur Jaeggy
Un Oceano di Silenzio scorre lento, senza centro nè principio. Cosa avrei visto del mondo, senza questa luce che illumina i miei pensieri neri? Der Schmerz, der Stillstand des Lebens / Lassen die Zeit zu lang erscheinen. [Il dolore, l'arresto della vita, fanno apparire il tempo più lungo.] Quanta pace trova l'anima - dentro - scorre lento il tempo di altre leggi, di un'altra dimensione. E scendo dentro un Oceano di Silenzio, sempre in calma. Und mir scheint fast, / Dass eine dunkle Erinnerung mir sagt, / Ich hatte in fernen Zeiten / Dort oben oder im Wasser gelebt. [E mi pare quasi che un oscuro ricordo mi dica che io in tempi lontani avevo vissuto lassù oppure nell'acqua]