Biografia di Franco Battiato di Peppo Delconte, "TV Sorrisi e Canzoni", 15 Maggio 2001
Nasce il 23 Marzo 1945 in un piccolo comune sulle pendici dell'Etna: Jonia (oggi Riposto), in provincia di Catania. Legatissimo alla madre Grazia e alla nonna, agli inizi degli anni '60 sale con la famiglia al nord, e si stabilisce a Milano, determinato a trovare una sua strada in campo artistico. Lavora dapprima come comparsa teatrale e come musicista di scena.
Nel '65 riesce a pubblicare i suoi primi due singoli, che escono come allegati a una rivista di enigmistica. Poi forma un duo, Gli Ambulanti, e collabora come chitarrista con Giorgio Gaber e Ombretta Colli. Per un breve periodo fa parte anche di un gruppo rock, gli Osage Tribe, che più tardi entreranno nella stessa scuderia della Bla Bla, l'etichetta d'avanguardia con cui inciderà i primi album. Esordisce con canzoncine piuttosto commerciali a manifestazioni tipo "Settevoci", e nel '68 patecipa a "Un disco per l'estate" con il brano "E' l'amore", una semplice canzoncina che è però sufficiente per farsi notare. La sua voce che ricorda vagamente il falsetto di Battisti sembra interessare i discografici, che hanno però idee più confuse sul suo possibile look. Ma questi primi passi lo lasciano assai perplesso, tanto da farlo entrare in un periodo di crisi durante il quale si dedica a studi di filosofia e di letterature orientali, e scopre il bisogno del "risveglio" negli insegnamenti di G.I.Gurdjieff e nei libri di René Guénon (autore del libro "Il re del mondo"). Musicalmente segue con attenzione i risultati della musica ripetitiva e delle avanguardie contemporanee, ma sperimenta strade tutte sue: firma con la Bla Bla e comincia a preparare il materiale per il suo primo album. Esce nel '71 "Fetus" (l'album d'esordio, col quale vince il premio Billboard - Discografia Internazionale), uno dei primi lavori di musica elettronica prodotti in Italia: sono in gran parte canzoni, ma assai diverse dalle sue composizioni iniziali. Studia con passione la musica colta contemporanea, entra in contatto con il grande maestro tedesco Karl Heinz Stockhausen, si allontana dalla musica leggera e bazzica soprattutto musicisti di classica e jazz. Per lunghi anni sforna dischi affascinanti e difficili, prodotti per pochi raffinati; con "L'Egitto prima delle sabbie" vince anche il premio intitolato a Karl Heinz Stockhausen, il grande musicista tedesco che Franco aveva conosciuto qualche anno prima. Ma alla fine, tirando le somme sulla musica d'avanguardia, si sente piuttosto insoddisfatto e conclude che la vera classica dei nostri giorni è, per un ineffabile paradosso, proprio la musica pop. In quella sua svolta comunque non ci sono pentimenti. Quello che aveva cercato nel lungo periodo sperimentale era oramai stato trovato. Nel '79, con il passaggio alla scuderia EMI Italiana, riprende in mano la tipica forma canzone - certo però di poterla ora affrontare con una consapevolezza che a vent'anni non poteva possedere, e senza per questo smettere la sua ricerca filosofica e il suo cammino introspettivo, che negli anni successivi lo avvicinerà alla mistica dei Sufi e alle danze dei dervisci rotanti. (L'influenza della cultura islamica sulle tradizioni della sua Sicilia è sempre stato un punto di riferimento per il suo lavoro di musicista e anche per la sua vocalità - tanto che alla fine degli anni '70 s'era iscritto a lingua e letteratura araba, presso l'università di Milano.) Oggi alterna la sua attività di autore di canzoni con quella di compositore colto. È single, vive principalmente a Catania ma viaggia molto (tenendo concerti in tutto il mondo, come quello a Baghdad in favore dell'infanzia irakena colpita dalla guerra e dall'embargo), e tra le sue passioni ci sono il cinema e la pittura. |
Messaggi nascosti (parlato all'incontrario, o rallentato, distorto..)
Già nei primi anni '70, quando i campionatori non erano ancora stati inventàti, e quella di inserire nei dischi alcuni messaggi rovesciàti con presunto effetto subliminale non era ancora diventata una moda (moda oggi purtroppo divenuta triste appannaggio del rock satanico), Battiato si divertiva a pasticciare un po' coi nastri dello studio di registrazione e, facendoli girare al contrario, ci cantava sopra sovraincisioni che successivamente, ascoltate per il verso giusto, risultano inintelleggibili - anzi talvolta nemmeno ci si fa caso, perchè vengono facilmente scambiate per suoni elettronici.
Geniale precursore, già nel 1974 Battiato inserì il seguente messaggio rovesciato in "No U-turn" (prego notare la finezza di introdurre un brano rovesciato in una canzone intitolata "vietata l'inversione di marcia"..): "Uomini di una certa età, che la sera vanno in cerca di affetto nei parchi. Soffrono ansie e paure per false morali, e ai loro figli le insegnano uguali. Egregio signor ministro, sei sicuro che i tuoi problemi sono uguali ai miei? Io so che la vita come nasce muore. A che ti serve l'abuso del potere?" Riciclerà poi la prima parte dello stesso messaggio nel 1989, nella versione live della medesima canzone (contenuta nell'album "Giubbe rosse") - dove nell'introduzione si ascolta: "[uomini di una certa] età che la sera vanno in cerca di affetto nei parchi. Soffrono ansie e paure per false morali, e ai loro figli le insegnano uguali". (Da notare il parallelo col testo di New frontiers: "uomini innocenti dagli istinti un po' bestiali cercano l'amore dentro i parchi e lungo i viali".) Ma non è finita: nella coda della canzone (immediatamente prima che inizi l'accenno di "Areknames", accenno che come capiremo fra poco era un indizio ;-), sopra un tappeto ripetuto 3 volte di "vanno in cerca, soffrono ansie e paure per false morali" all'incontrario, Battiato "ricama" ulteriormente 3 campionamenti di canti di nativi americani ("pellerossa", fine allusione al titolo dell'album - dopotutto, una giubba è pursempre una seconda pelle): il primo, accelerato; il secondo, rallentato; il terzo, rallentatissimo. Immediatamente prima dei canti pellerossa (o dopo, se ascoltato al contrario), c'è un campione misterioso - che rimane incredibilmente uguale, sia che lo si suoni per il verso giusto, sia al contrario. Parrebbe una voce distorta che dice "gli uooomini" (e in effetti ascoltata col tappeto suona "gli uomini soffrono ansie") - ma, proprio come per "or-bi-ta, or-bi-ta, or-bi-tarotan-te-e" (da "Propriedad prohibida", 1974), è solo una possibile interpretazione. Un altro messaggio nascosto si trova in Areknames, in quello che invece ha tutta l'aria di essere un innocentissimo mantra (invocazione spirituale ripetuta ritmicamente) in sanscrito, arabo, o qualche lingua antica sconosciuta. Mantra che a me, al tempo della prima stesura di questo sito, suonava così: «Aten-oi, paré-telébo-um, si-sopro-màten, nerei, tenorf, alle Betlém». Mi è stato però fatto giustamente notare che su Battiato.it il testo è stato riportato diversamente, e leggendolo da destra a sinistra risulterebbe «mente della frontiere metamorphosis nuove le terra pioneta». E così, con malcelata disillusione, ho pertanto abbandonato la "teoria mantrica", e ho analizzato il pezzo come avevo già fatto con gli altri - ricavandone che all'ascolto al contrario Battiato dice: «mettere la frontiera in metamorfosi smuuove le terre al pianeta». Se da un lato quest'affermazione è il fondamento del misticismo (allargare i propri confini mentali e far cambiare forma alla frontiera, ai propri limiti di pensiero), dall'altro richiama alla mente lo strano "manifesto funebre" che, in maniera abbastanza inquietante, figurava nell'album ("Pollution", del 1973, che appunto contiene "Areknames"). In esso si legge di certi esperimenti relativi al "ritmo magnetico sole-terra, per poter deviare l'umanità dalla catastrofe in cui sta per precipitare". (E di fatto "smuovere le terre al pianeta" è la più plausibile spiegazione del mito del Diluvio Universale, mito "inspiegabilmente" comune a tutte le culture del mondo: come teorizzò Charles Hapgood, suffragato da Einstein, uno sbilanciamento di ghiacci ai poli può far ruotare la crosta terrestre come una buccia d'arancia staccatasi dal frutto.. con le conseguenze immaginabili.) Nell'introduzione di Areknames vi è poi un altro messaggio al contrario (di più facile identificazione, peraltro, poichè è salmodiato lentamente sopra quell'altro, che quindi ne risulta parzialmente coperto): «Se mancherà a-lam / se mancherà a-mi / se mancherà a-lam / se mancherà a-mi / se mancherà, se mancherà, aah / se mancherà, se mancherà, aah» Come in tempi più recenti ha fatto Max Gazzè (nella canzone "Una musica può fare", in cui a un certo punto dice "maggiore!"), questa ha tutta l'aria di essere un'indicazione di accordi musicali (a-La m = accordo di LA minore; a-mi = accordo di MI). Volendo azzardare una spiegazione esoterica (peraltro confortati da ciò che Battiato stesso afferma in Gilgamesh: "il punto che colpisco con una nota all'interno, risuona esattamente nello stesso punto all'esterno di chi ascolta"), osservo che il LA corrisponde al 6° chakra (il cosiddetto "terzo occhio") e il MI al 3° (il plesso solare) - sede, rispettivamente, di Consapevolezza e Forza. Pertanto il testo potrebbe voler dire: «Se mancherà la Consapevolezza, se mancherà la Forza, aaaah (ovvero: saranno guai)» Vi sono infine due clamorosi, spudorati "falsi", che non fanno altro che ripetere all'incontrario un brano del testo della canzone: PS: sulla scia dei miei studi sulle sovraincisioni di Battiato, su BattiatoVirtual.it hanno poi pubblicato alcuni studi indipendenti delle canzoni: La corrente delle stelle, Shakleton, Ilponitnatsoc, Decline and fall of Roman Empire. |
Aneddoti
È interessante notare come in Fetus, Meccanica e Propriedad prohibida Battiato richiami il suono del caratteristico lungo corno tibetano mediante distorsioni di chitarra o sintetizzatore. Propriedad Prohibida è tuttora usata come sigla di TG2 dossier. Per fortuna Battiato non finisce in TV soltanto per fare pubblicità a una minerale (l'acqua Panna).. Nel 1991, durante alcuni lavori di ristrutturazione, crollò il più alto traliccio mai realizzato: quello dell'antenna di Radio Varsavia, nella località di Konstantynòw in Polonia. Raggiungeva l'altezza di 646 metri e pesava 550 tonnellate. La "Prospettiva Nevski" è la strada principale che taglia in due il centro di San Pietroburgo. L'Alexanderplatz è invece una famosa piazza di Berlino (dove appunto è ambientata la storia, come si evince chiaramente dal testo: "come ti trovi a Berlino Est?"). E i "due passi fino alla frontiera" sono il paio di km che stavano fra AlexanderPlatz e il muro di Berlino (vedi cartina). Una curiosità: inizialmente la canzone non era stata scritta per Milva, ma per Alfredo Cohen (cfr. l'intervista a Giusto Pio) - ed era intitolata "Valery". Chanson egocentrique è stata interpretata, oltre che dalla coppia Battiato-Alice, anche da Milva, in un album prodotto nel 1998 in sole mille copie a cura del "Milva Collectors Club" che si intitola "Live and more". Nella canzone, Battiato riporta un passaggio di "Prehistoric sound" (una canzone degli Osage Tribe, ex gruppo di Battiato): «People sang around the campfire ground. I remember prehistoric sound. Was the time of the dinosaur age.» Mesopotamia è la versione live (con qualche piccola modifica) di "Che cosa resterà di me", la canzone che Battiato aveva scritto per Gianni Morandi (e che compare negli album "Dalla/Morandi" del 1988 e "Dalla/Morandi - Live in Europa" dell'anno successivo). Nomadi, la splendida canzone di Juri Camisasca, è comparsa prima nell'album di Alice "Park Hotel" (1986), poi in quello di Battiato "Fisiognomica" (1988), e infine in quello di Giuni Russo "Voce prigioniera" (1998). Alla fine de "Treni Di Tozeur", il coro canta una frase in tedesco tratta dal secondo atto del "Flauto Magico" di Mozart. In Lettera al governatore della Libia, canzone scritta per Giuni Russo, Battiato se la prende con un certo Graziani. [Sebbene la frase non figuri nel libriccino coi testi.] Non si tratta del "menestrello del rock italiano" Ivan Graziani (a meno che non sia una frecciatina indiretta ;-), bensì del maresciallo Rodolfo Graziani (1882-1955), che dal 1922 al 1931 riconquistò la Tripolitania e la Cirenaica. Spiega Antonio Barra, dal newsgroup: "Dopo essere stato governatore della Somalia e vicerè d'Etiopia , dove perseguì una politica di spietata repressione, allo scoppio della II guerra mondiale venne nominato Capo di Stato Maggiore dell'esercito. Nel 1940 gli fu affidato il governo della Libia e il comando delle forze armate dell'Africa settentrionale. .. Condannato nel 1949 a 19 anni di carcere per collaborazionismo, fu amnistiato nel 1950 e divenne presidente onorario del Movimento Sociale Italiano nonchè deputato della Repubblica." Dal momento che non fu giustiziato, e dei 19 anni di carcere ne scontò a malapena uno, non è chiaro è cosa intendesse Battiato dicendo "farà una brutta fine". In Temporary road invece accade l'esatto contrario: due righe del testo pubblicato sul libretto non vengono cantate, e viene loro sostituito una chiusa in inglese. (Da "vigilesse all'erta come teddy boys, per divieto di sosta danno sempre le multe" come riportato sul libretto, al pazzerello "vigilesse all'erta come teddy boys.. Baby, I need you: come into my life!") "Come un cammello in una grondaia" è una citazione da Al Biruni, uno scienziato persiano vissuto nel XII secolo, che era solito dire cosiì perchè sosteneva che la sua lingua non era adatta a descrivere argomenti scientifici. "L'ombrello e la macchina da cucire" è invece una citazione da "I canti di Maldoror" di Isidore Ducasse, conte di Lautrèamont (pubblicàti per la prima volta nel 1868): nel 6° canto parla di un ragazzo di 16 anni e dice che è bello "comme la rencontre fortuite sur une table de dissection d'une machine ê coudre et d'un parapluie". Il "Caffè de la Paix" è un locale parigino, progettato da Charles Garnier (lo stesso architetto dell'Opèra di Parigi) ed inaugurato nel 1862, che fu punto di ritrovo per musicisti, librettisti e direttori di scena; negli anni lo frequentarono Massenet, Zola, Maupassant e poi Truman, Leclerc, Maria Callas e Chagall. Ma, soprattutto, era il luogo dove Gurdjieff (di cui Battiato è risaputamente discepolo) incontrava i suoi allievi, e il luogo dove scrisse "Racconti di Belzebù". In almeno tre sue canzoni ("Agnus", da "Juke box", 1978; Scalo a Grado; e, parzialmente, nell'ultima frase di "Pasqua Etiope"), Battiato, noto assertore-convinto della liturgia latina, cita l'invocazione dell' "Agnus dei", nella versione impiegata per le messe funebri: "Agnus dei qui tollis peccata mundi dona eis requiem." - oggi tradotta in "Agnello di Dio, tu che togli i peccati del mondo, dona loro la pace.". (Per le messe normali invece veniva impiegata la formula "Agnus Dei qui tollis peccata mundi, miserere nobis. Agnus Dei qui tollis peccata mundi, dona nobis pacem" - e cioè "Agnello di Dio, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi. Agnello di Dio, tu che togli i peccati del mondo, donaci la pace".) Il testo di "Pasqua Etiope" è quello della prima parte del Requiem, ovvero sempre della Messa per i defunti (Introito & Kyrie), di cui un passo è a sua volta tratto dal salmo 64 (da "Te decet..." a "...omnis caro veniet"). Il ballo del potere, secondo gli antichi insegnamenti esoterici di Don Juan al discepolo Carlos Castaneda, sono i movimenti del potere dell'antica magia degli sciamani messicani, movimenti per espandere e contenere l'energia. (Velvet) PS di JB: ci hai fatto caso, che è una tarantella? In chiave moderna e cyberpunk quanto vuoi, ma ha la struttura della tarantella! A Magic shop manca un verso, quello finale: si tratta di una scelta deliberata, per esprimere un potente "no comment" (del tipo "abbiamo toccato il fondo: non ho più parole"). Stranizza d'amuri è una canzone molto amata dai fan. Battiato racconta che in un concerto a Zurigo è rimasto scioccato dai giovani svizzeri che cantavano con lui in dialetto siciliano. L'era del Cinghiale Bianco (Shri-Shweta-Varaha-Kalpa) è un'età mitica che, presso gli antichi Celti, stava a significare la stagione della Conoscenza Assoluta. Il Cinghiale Bianco era il simbolo dell'autorità spirituale presso i Celti, e rappresentava appunto il sapere spirituale: indicava che solo attraverso una superiore presa di coscienza è possibile liberarsi da tutti i pi,ccoli problemi quotidiani, di ordine sentimentale, sociale o economico. Spiega Battiato: "Avevo in mente un Medio Oriente virtuale, da 'Mille e una notte', direi l'opposto della banalità quotidiana, della distratta meccanicità dell'esistenza. Noi abbiamo cercato le radici, mentre loro hanno sviluppato una coscienza cosmica. La psicologia occidentale, da Freud in poi, ha indagato l'inconscio; invece, la meditazione orientale, il superconscio." I giorni della registrazione de "L'era del Cinghiale Bianco" nel piccolo studio milanese di Alberto Radius furono febbrili: Franco provava e riprovava ogni singolo passaggio, discuteva ogni idea con i suoi collaboratori in un clima intensamente creativo. Racconta Francesco Messina, grafico e musicista che aveva collaborato anche ad album precedenti: "L'atmosfera non era affatto cambiata. C'era lo stesso spirito collaborativo. Volevamo allargare le nostre esperienze, disposti a modificare qualcosa soltanto nel linguaggio". E anche il suo progetto di copertina (pieno di riferimenti esoterici) è frutto di "quel clima di debordante entusiasmo e curiosità". Alle chitarre, Alberto Radius (indimenticato solista dei Formula Tre); alla batteria, un giovane Tullio De Piscopo; e per finire, Giusto Pio, violinista e collaboratore di Franco negli arrangiamenti. I 7 pezzi dell'album non sono molti, ma abbastanza per creare un caso: se ne parla subito parecchio, con curiosità e ammirazione. Al nocciolo duro di poche migliaia di ammiratori, si aggiunge un gran numero di giovani che scoprono in lui un nuovo tipo di guru. Il disco va in classifica, e la svolta di Battiato viene giudicata anche dai discografici molto positiva: capace di conquistare una grossa fetta di mercato senza involgarire la sostanza della propria musica. Racconta Battiato: "In ogni carriera ci sono molti momenti professionalmente importanti, e alcuni magici e decisivi. I giorni del Cinghiale Bianco erano di quest'ultimo tipo: avevo la precisa sensazione che quello che stavamo facendo avrebbe cambiato la mia esistenza. " Racconta Giusto Pio che Pasqua Etiope "è un brano molto bello, eseguito con un oboe che quando andammo nella nostra prima tournée non potevamo suonare. Siccome avevamo pochi brani, dovevamo eseguire tutto il repertorio che avevamo a disposizione ..: mandavamo un nastro e noi, nel buio, muovevamo delle pile generando così piccoli effetti luminosi. Non avevamo grandi mezzi: questi erano i nostri 'effetti speciali'! "
Cuccuruccucù, ballatissimo per tutta l'estate dell'82, è ancora adesso uno dei brani più travolgenti del repertorio di Battiato. In esso, menziona le canzoni della sua giovinezza: "Let's twist again", "Il mare nel cassetto" (Milva), "Le mille bolle blu" (Mina), "Il mondo è grigio il mondo è blu" (Nicola di Bari), "Lady Madonna" (i Beatles), "Ruby Tuesday" (Rolling Stones), e soprattutto "La paloma" (brano tradizionale messicano, straziante canzone d'amor perduto).
Segreti
In Shakleton si parla di "72 gradi Latitudine Est", cosa impossibile dal momento che o è latitudine sud, o longitudine est. Si tratta di un errore di distrazione, oppure voluto? Potrebbe essere un "campanello" per segnalare un messaggio segreto. Potrebbe voler indicare un luogo (ma in tal caso occorrerebbe conoscere l'altra coordinata) oppure un anno (forse il 1972).. Peraltro, tutta la missione di Shackleton (Sgalambro invece salta la C prima della K) si svolse nell'emisfero ovest - e il capitano raggiunse la Georgia Australe con 5 uomini, non con 2.
La chiusa de L'animale risulta incomprensibile, a meno di non avere una certa dimestichezza coi simboli alchemici: il Fuoco, ossia lo spirito; l'Acqua, le emozioni; l'Aria, i pensieri; la Terra, i sensi. Il significato della frase risulta dunque essere: «Dentro me, segni di spiritualità: ma quando mi emoziono (rabbia o amore) abbandono la retta via (spirituale). Per alimentare l'anelito allo spirito, occorre evitare le emozioni e concentrarsi sui pensieri o sui sensi (cfr. "il sesso senza sentimenti").»
Gli omini stilizzati nelle T di Battiato (nel titolo dell'album "L'arca di Noè") rappresentano i dervisches tourneur, i danzatori mistici dalle lunghe gonne (il gambo della T) che girano sulle spine dorsali, ruotando su sè stessi (proprio come un LP - o, oggi, un CD) con la mano destra verso l'alto e la sinistra verso il basso. «Le danze mistiche dei Dervishi rotanti sono un movimento circolare ed ossessivo su sé stessi, attorno al proprio asse spirituale, ma anche corporeo: una danza che sembra riportare l'attenzione sul profondo valore dell'introspezione, quale componente indispensabile di una crescita interiore. L'eterno "girare" su sé stessi per raggiungere la verità assoluta.» (Valentina Giampieri)
Nell'angolo superiore sinistro della copertina de "L'era del cinghiale bianco", è raffigurato il Sephiroth (l'Albero della Vita della Cabala) con le sue corrispondenze coi centri energetici (chakras) del corpo umano. Strano, si direbbe, trovare un simbolo dell'esoterismo ebraico sull'album di un sufi (corrente mistica dell'esoterismo musulmano).. Invece, pur essendo chiaramente riconoscibili simboli di altre religioni (ad esempio il sperpente che si morde la coda - simbolo celtico dell'Eternità), non c'è traccia dell'Enneagramma di Gurdjieff (di cui Battiato è risaputamente un discepolo). Evidentemente Francesco Messina, autore della copertina, aveva ricevuto carta bianca ed ha attinto a una sua simbologia personale.
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Collaborazioni con altri artisti
Canzoni scritte da Battiato per altri
Battiato ha anche cantato al fianco di altri cantautori in canzoni scritte da loro:
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Remakes di successi di Battiato
Cover:
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Preghiera del giovane patriota
Da recitare la sera tardi, con tono assolutamente inespressivo, davanti alla televisione, a volume bassissimo, durante la sigla finale delle trasmissioni.
Oh Grande Guida che ci sostieni nella nostra causa solitaria: - Trova un sistema qualsiasi per farmi sopportare il mio popolo, che quando si sposa e quando va allo stadio fa lo stesso rumore di clacson. - Fa' che io mi disgusti sempre più al suono sgracchiante delle campane registrato su disco e fai ingrassare sempre di più il mio parroco, che durante messa gira il culo a Dio nel momento più sacro. - Accontenta gli scienziati e aiutali a mandare un loro cugino sulla luna, unico posto della galassia più buio di questa Terra. - Fammi dimenticare i poeti della mia infanzia ma soprattutto della loro, dato che non sono mai cresciuti. - Proteggimi dai frullatori stereofonici e dai ballerini russi che continuano a calpestare l'occidente (dato che a oriente non sanno che farsene). - Donami una sola erezione che non dipenda dall'odore delle immondizie e aiutami a non fare un figlio perchè altrimenti "un giorno tutto questo sarà suo". - In compenso, fammi viaggiare molto, magari in treno piuttosto che con la mia immaginazione, e non farmi incontrare solo passaggi a livello ma anche qualche passaggio di livello. - Benedici i parrucchieri e fai sparire in pace i professori universitari, perchè sono meglio i capelli messi in piega piuttosto che le teste. Comunque, per migliorare le cose, propongo, con il vostro luminoso aiuto, di dichiarare guerra all'avversario più temibile che io abbia mai scoperto e che anche adesso mi sta ascoltando con quella sua aria compiaciuta che mantiene tutto il giorno, anche la mattina quando mi spia dallo specchio del bagno. Francesco Messina (da "Patriots") |
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Libri su Franco Battiato da BattiatoVirtual.IT
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