..ovvero: chi globalizzando fa la sua fortuna e la rovina del resto del mondo, imponendo su scala mondiale consumi tipo i 18 milioni di hamburger McDonald's venduti al giorno, annaffiàti con ben 32 milioni di bottiglie di CocaCola all'ora. (Dati attuali, destinati a crescere. :-p)
In questa pagina trovi un elenco di alcune tra le più famose e potenti multinazionali mondiali, e di come operano:
Nestlé,
Mitsubishi,
Nike,
Shell,
Mc Donald's ,
Coca Cola ,
Pepsi Cola ,
Monsanto (agrochimica gruppo pharmacia) ,
Walt Disney co.,
Barilla,
Kraft,
Total,
Chiquita & Standard Fruit ,
Dole ,
Del Monte ,
Unilever ..
ed altre (
Agnelli ,
Dow,
Novartis ,
Procter & Gamble ,
Johnson & Johnson ,
Henkel,
Montedison,
Parmalat ,
L'Oreal ,
Philip Morris,
Burgerking,
Bayer ,
Benetton ,
Esso (Exxon Mobil) ,
Eni (enichem) ,
Kodak,
Pepsicola,
General electric
).
Più una serie di articoli a riguardo:
Vedi anche:
La globalizzazione,
Ambiente e
denaro & alta finanza
KRAFT
da "Extra terrestre, nuova scienza nuova coscienza" (n°10, Marzo 2000) su Manitese
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Kraft Jacobs Suchard, multinazionale alimentare che possiede diverse altre marche apparentemente più "nostrane", come le Fattorie Osella, produttrici di formaggio. Ma la Kraft, a sua volta, appartiene ad un colosso come la Philip Morris, cha ha un fatturato di 56 miliardi di dollari...
Barilla, notissima impresa alimentare (pasta, merendine, biscotti, sughi, ecc). Il 49% del pacchetto azionario di questa società appartiene alla Relou Italia srl, nel cui consiglio di amministrazione troviamo molti stranieri, fra di [cui il] presidente della Oerlikon Buhrle, una importante azienda svizzera produttrice di cannoni, missili e mezzi blindati, nonché di avanzati sistemi elettronici per la difesa.
TOTAL (TOTALFINA - ELF)
da "Extra terrestre, nuova scienza nuova coscienza" (n°10, Marzo 2000) su Manitese
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Nessuno immaginerebbe che, fermandosi a fare benzina in una stazione di servizio Total sta finanziando il governo della Birmania, ovvero una delle dittature più oppressive della Terra. Il regime di questo paese protegge l'esportazione di circa il 60% del commercio globale di eroina, foraggia il mercato della prostituzione in Thailandia, utilizza tutti gli introiti derivanti dal commercio con l'estero per le spese militari e distrugge le ultime foreste di pregiato legno di tek esistenti nel suo territorio. Il gruppo nasce nel 1999 dalla fusione delle francesi Total ed Elf - Aquitaine con la belga Petrolfina. Il colosso petrolifero ( quarto al mondo ) fattura 67.139 milioni di euro (130000 miliardi di lire) ed occupa 150000 persone, è presente in più di 100 paesi. Attiva nei settori dell'estrazione, della raffinazione e lavorazione del petrolio e derivati, vanta corposiinteressi in campo energetico, finanziario e bancario. In Italia è presente con società Spontex e Mapa ( guanti e spugnette ). Totalfina - Elf ha concluso col governo francese un accordo per mantenere la segretezza sull'azione di recuperp del materiale, sembra bitume cancerogeno, fuoriuscito dalla nave Erika affondata il 12 dicembre 1999 al largo delle coste bretoni in Francia. [Agevola] uomini di governo e regimi oppressivi per ottenere favori (finanzi[a] armi in Congo, [finanzia il] al regime militare in Birmania). ..
NESTLÈ
da Manitese
FATTURATO: 36.530 MILIARDI DI LIRE
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Secondo l'UNICEF un milione e mezzo di bambini muoiono ogni anno poiché non vengono nutriti con il latte materno. E molti milioni in più di bambini si ammalano seriamente. L'allattamento al seno materno fornisce il migliore inizio alla vita per tutti i bambini, ma in una società di poveri costituisce un'indispensabile fonte di sopravvivenza. .. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l'UNICEF hanno un Codice Internazionale che proibisce ogni forma di promozione di latte per bambini. La Nestle' viola questo codice più frequentemente degli altri concorrenti. Una delle strategie di maggior successo della Nestle' consiste in forniture gratuite di latte agli ospedali: allattare con il biberon i neonati favorisce l'insuccesso dell'allattamento naturale. Il bambino viene infatti a dipendere dal latte artificiale. Una volta a casa la madre deve comprare il latte da sé. In molte società ciò può costare più della metà dell'intero reddito familiare. Le madri povere a volte diluiscono eccessivamente il latte in polvere e ciò porta alla malnutrizione. In condizioni di povertà l'acqua mischiata al latte e' spesso malsana; porta a diarrea, disidratazione e spesso alla morte.
.. Nel 1984 .. la Nestlé' promise di rispettare il Codice Internazionale. La Nestlé rinnegò subito la sua promessa. .. La Nestlé ora ammette che le forniture gratuite sono dannose, ma si rifiuta di bloccarle negli ospedali, a meno che i governi facciano leggi in materia. La Nestlé' e' impegnata a far diminuire l'allattamento al seno materno allo scopo di vendere più latte in polvere. Una risoluzione del 1986 dell'Assemblea Mondiale della Sanità aveva stabilito che: "nessuna fornitura, gratuita o con sussidio, di latte in polvere per bambini deve essere data agli ospedali o ai reparti maternità; il piccolo ammontare necessario dovrà essere acquistato dalle istituzioni". [Invece recentemente s'è messa a fare] la pubblicità del suo nuovo latte ipo-allergenico, Good Start, negli USA. Si è saputo che alcuni neonati hanno sofferto di shock 'anafilattici', con pericolo per le loro vite, dopo essere stati nutriti con questo prodotto. ..
.. RELAZIONI SINDACALI: nel 1989 i lavoratori di una fabbrica di cioccolato a Cacapava, Brasile, fecero sciopero. I lavoratori si lamentavano delle misere condizioni di lavoro, compresa la discriminazione verso le donne, la mancanza di indumenti protettivi e le inadeguate condizioni di sicurezza. Entro due mesi dall'inizio dello sciopero la compagnia aveva licenziato 40 dei suoi operai, compresa la maggior parte degli organizzatori dello sciopero.
[La] Nestlè è stata recentemente criticata dalla BUAV (antivivisezionisti inglesi) per aver fatto test di cancerogenicità del suo caffè su topi. [Sarebbe a dire che sospettavano che il Nescafè fosse cancerogeno!? 8-o ndJB]
Ultimamente è stata presa di mira per l'utilizzo di organismi geneticamente modificati nella pasta (Buitoni), nei latticini, dolci e merendine. Intere aree di foresta vengono distrutte per far posto alle sue piantagioni di cacao e di caffè, dove si utilizzano pesticidi molto pericolosi (alcuni proibiti nei paesi industrializzati).
MITSUBISHI CORPORATION
da Manitese
FATTURATO: 83,4 milioni di euro (161.500 miliardi di lire)
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.. Il Giappone è uno dei maggiori importatori di legname tropicale nel mondo. La Mitsubishi Trading Company è una delle più potenti compagnie giapponesi di legname tropicale, ottenuto dalla distruzione delle foreste. Essa ha estese operazioni di sfruttamento delle foreste in Brasile, Indonesia, Filippine, Papua Nuova Guinea, Cile, Canada. In Malesia le operazioni di disboscamento della Mitsubishi procedono ininterrottamente 24 ore al giorno, distruggendo le foreste negli stati di Sabah e Sarawak al ritmo di 300.000 ettari all'anno. Questa compagnia non solo uccide gli alberi, ma distrugge anche culture. I Penan, i Kayan, i Kenyan, i Kelabit e gli Iban, tribù indigene malesi, stanno disperatamente cercando di salvare la loro casa, la foresta, dalla distruzione. Essi hanno provato con mezzi legali, hanno organizzato blocchi nonviolenti per fermare i camion e i bulldozer, e sono stati arrestati. L'operazione della Mitsubishi è davvero un caso di genocidio culturale: il disboscamento diffonde la malaria e la tubercolosi fra gli indigeni. Molti sono ridotti in povertà perché le loro tradizionali fonti di cibo sono distrutte. Altri ancora sono costretti ad emigrare nelle città. Oltre alle persone, milioni di animali, uccelli, piante e insetti sono stati spazzati via dalla distruzione della foresta. Pur ammettendo il legittimo bisogno di legname, il Giappone usa la maggior parte del legno tropicale in modo dissennato: casseforme per il cemento armato usa-e-getta, mobili fai-da-te, bastoncini per ristoranti .. In tutti questi casi ci sono alternative meno distruttive dal punto di vista ambientale.
.. Il Gruppo Mitsubishi, o 'Keiretsu', consiste di 29 compagnie .. con 131 industrie connesse, [fra cui] Mitsubishi Bank (la terza nel mondo), Mitsubishi Electric, Mitsubishi Motors, Nikon Corporation, Bank of California, Kirin Beer, e Value Rent-a-car. Sebbene queste compagnie siano collegate tra di loro in vari modi, comprese quote azionarie incrociate, non c'è nessuna singola compagnia che le possiede tutte ..: la Mitsubishi Corporation è una compagnia commerciale che non può essere direttamente boicottata.
COSA COMBINA NEL MONDO LA MITSUBISHI
.. Una consociata Mitsubishi, la Alberta Pacific, in Canada [è impegnata nel] taglio degli alberi in una vasta zona a nord-est dello stato di Alberta, [il che] ha conseguenze negative sulla vita dei popoli Cree e Dene, molti dei quali vivono in territori mai ceduti al governo e tuttora rivendicati dai nativi americani.
.. Negli ultimi 15 anni sono state distrutte vaste aree di foresta tropicale in Sarawak, dove le operazioni di taglio continuano per 24 ore al giorno, alla luce di riflettori. La Mitsubishi ha operazioni di taglio in nove nazioni. Un'altra consociata sta per aprire una miniera in un'area costiera della foresta tropicale dell'Ecuador, nelle terre della nazione indiana Awa e nella Riserva Ecologica Cotacachi-Cayapas, una delle zone prioritarie per la conservazione della biodiversità in Ecuador.
ENERGIA NUCLEARE: la Mitsubishi Heavy Industries fornisce i seguenti servizi per l'industria nucleare: .. fornitura di plutonio, inceneritori di rifiuti radioattivi, riprocessamento e trattamento delle acque.
ARMI: la Mitsubishi Heavy Industries è anche produttrice di armamenti, in particolare: aerei, missili, cannoni, carri armati.
NIKE CORPORATION
da Manitese
FATTURATO: 2.810 milioni di euro (5.440 miliardi di lire)
VOCE | IMPORTO | PERCENTUALE |
MATERIALE | $4,7 | 4% |
MANODOPERA | $1,3 | 1% |
PROFITTI ALL'INGROSSO | $62 | 49% |
PROFITTI AL DETTAGLIO | $57 | 46% |
PREZZO AL PUBBLICO | $125 | 100% |
La Nike, con sede centrale nell'Oregon, USA, produce una vasta gamma di scarpe sportive molto pubblicizzate. Nata negli anni '60, ha assunto il suo attuale nome nel 1985. Ogni anno 6 milioni di paia di scarpe sportive Nike vengono confezionate in Indonesia sotto licenze normalmente concesse dalla sud-coreana HQ, consociata della Nike. [Le] 6 fabbriche di Tangerang e Serang .. sono in competizione l'una con l'altra per mantenere le licenze, che sono rinnovate mensilmente. Il salario medio giornaliero dei 24.000 lavoratori di queste fabbriche è appena di 1.100 lire. Secondo l'AAFLI (Istituto Asiatico-Americano per il Lavoro Libero) queste fabbriche stanno violando 12 leggi nazionali, tra cui quelle sul salario minimo, il lavoro minorile, gli straordinari, gli orari di lavoro, l'assicurazione, l'organizzazione sindacale e i licenziamenti. Sono stati evidenziati problemi riguardo la salute, le ferie ed i congedi per maternità.
.. COSA COMBINA NEL MONDO LA NIKE
REGIMI OPPRESSIVI: tutte le scarpe Nike sono prodotte in Asia, in particolare in Indonesia, Cina, Thailandia, Taiwan, Corea del Sud, Vietnam.
RELAZIONI SINDACALI: in Indonesia i sindacati liberi sono illegali e vengono repressi dall'esercito, i dirigenti sindacali sono licenziati, imprigionati, torturati, ed anche uccisi.
.. E i sindacati? .. Il governo repressivo indonesiano ne ha a lungo limitato lo sviluppo. Fino dagli anni '60, il movimento dei lavoratori è stato controllato dal governo tramite un unico sindacato legale, l'SPSI (Unione dei Lavoratori di Tutta l'Indonesia). Coloro che desiderano fare parte dei sindacati devono avere il permesso del loro datore di lavoro, che spesso sceglie quello governativo. Nonostante la legge, i lavoratori hanno .. formato nuovi sindacati. Il primo è stato Setiakawan (SBMS), nato nel novembre 1990. Nel giugno 1991, quando 300 dimostranti chiedevano salari più alti, Saut Aritonang, segretario generale del SBMS, e altri quattro, furono rapiti e interrogati dall'esercito governativo.
SALARI E CONDIZIONI DI LAVORO: i lavoratori della Nike ricevono un salario da fame, inferiore al salario minimo stabilito dalla legge indonesiana. Lavorano esposti ai vapori delle colle, ai solventi, alle vernici, per 12 ore al giorno.
.. L'Indonesia ha un salario minimo giornaliero di 2.100 Rupie (circa 1.400 lire), ma anche questo è inferiore ai "bisogni fisici minimi" stimati dal governo. E con 12 milioni di disoccupati su 70 milioni di forza lavoro, è impossibile rafforzare questo minimo. Recenti inchieste hanno rivelato che quasi l'80% dei lavoratori nella regione di Tangerang riceve solo 1.600 Rupie al giorno, e quindi lunghe ore di straordinari sono di solito fondamentali per la sopravvivenza. L'ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro) stima che l'80% delle donne lavoratrici in Indonesia sono malnutrite.
COMMERCIALIZZAZIONE IRRESPONSABILE: la Nike spende circa 180 milioni di dollari all'anno in pubblicità, quando sarebbe sufficiente l'1% di questo bilancio per migliorare le condizioni di 15.000 lavoratori indonesiani.
.. Nonostante venda il 45% dei suoi prodotti ai neri, non vi sono afroamericani ai vertici dell'azienda.
«Nell'Aprile del 1998 .. Nike ha accettato di alzare da 14 a 18 anni l'età minima dei lavoratori nelle fabbriche di calzature e di portare a 16 l'eta minima di tutti gli altri lavoratori impiegati nella produzione di abbigliamento, accessori e attrezzature. In 12 fabbriche indonesiane è scattato un aumento del 37% della retribuzione di tutti i lavoratori che percepivano il salario minimo (28 mila persone). L'azienda si è inoltre impegnata a bonificare tutte le sue fabbriche e a rispettare i livelli di sicurezza imposti dalla legge. .. Dopo la conferenza stampa che si è tenuta a Washington, in cui la Nike annuciava la resa, le sue azioni in borsa sono salite di due dollari.» (da Cacao on-line)
LE MAGLIE DELLA STERILITÀ
su RAIsport
Ritirat[a] dal commercio in Germania .. la maglia giallo-nera del Borussia Dortmund, commercializzata dalla Nike, perche' nel tessuto e' stata individuata una sostanza tossica che provoca la sterilita' negli uomini e disfuzioni ormonali nelle donne. .. (Fra l'altro farebbe crescere la barba.) .. Ricerche olandesi e britanniche hanno pero` dimostrato che il tbt provoca mutazione nelle lumache marine e Il World Wildlife Fund si e' mobilitato per ottenerne la messa al bando su scala mondiale. Secondo il giornale "Die Welt", una presenza dello 0,1 per cento e' altamente pericolosa e la sostanza puo' essere assorbita dall'organismo per via orale o attraverso la pelle: in quantita' elevate sembra provochi problemi neurologici, danni al sistema immunitario e al fegato.
ROYAL DUTCH - SHELL OIL CO.
da Manitese
FATTURATO: 65.993 milioni di euro (127.780 miliardi di lire)
La comunità Ogoni, nella Nigeria meridionale, sta sostenendo una campagna contro i danni all'ambiente e alle risorse agricole causati dalla compagnia Shell, rivendicando adeguati risarcimenti per la distruzione della terra e dei raccolti. A seguito del massacro avvenuto nell'ottobre 1990, durante il quale furono uccise ottanta persone, il popolo Ogoni, il 4 gennaio 1993, fece una marcia di protesta con 100.000 partecipanti contro le attività delle compagnie petrolifere, compresa la Shell, che avevano lasciato acque inquinate, terreni devastati, eruzioni di gas naturale in combustione 24 ore al giorno, e oleodotti che attraversano i villaggi. Essi considerano il petrolio estratto dalle loro terre negli ultimi 30 anni di loro proprietà e chiedono una percentuale ed un risarcimento per il degrado ambientale. Nell'aprile 1993 un Ogoni fu ucciso ed altri 11 feriti dalle forze di sicurezza nigeriane mentre protestavano per l'istallazione di un oleodotto attraverso le loro terre. Nei trascorsi 10 anni, la Shell ha riversato più di 5,6 milioni di litri di petrolio in Nigeria. Nel 1990 la Shell fu multata per l'eruzione di gas, ma continuò tale pratica, causando problemi di salute nei villaggi Ogoni. Nel giugno 1993 impiegò più di 50 giorni per tamponare una falla di petrolio dalla rottura di un oleodotto. L'esercito nigeriano nel 1993 ha sterminato un'intera tribù, provocando più di 1.800 morti, per consentire alla Shell di continuare le trivellazioni nell'Ogoniland: lo sterminio degli Ogoni avvenne nello stato nigeriano di Rivers tra il gennaio '93, quando la Shell sospese le operazioni, e il 22 maggio dello stesso anno, 10 giorni dopo che il governo militare aveva ordinato di fare terra bruciata. Un alto ufficiale nigeriano ha ammesso nell'aprile 1994 che le rivendicazioni degli Ogoni erano "più che fondate".
Lo scrittore nigeriano Ken Saro-Wiwa, Premio Nobel Alternativo per la Pace e leader del Movimento per la Sopravvivenza del Popolo Ogoni (MOSOP), che chiede da anni che i proventi dell'estrazione petrolifera nello Ogoniland rimangano almeno in parte nel Rivers, uno degli stati più poveri, è stato percosso, arrestato e imprigionato il 22 maggio 1994. .. Saro-Wiwa è noto per il suo impegno pacifista. .. Amnesty International ritiene inoltre che Ken Saro-Wiwa sia un prigioniero per motivi di opinione, e che il suo arresto faccia parte del disegno repressivo nei confronti della popolazione Ogoni, che sta lottando [contro] le compagnie petrolifere. Il 10 novembre 1995 Ken Saro-Wiwa è stato impiccato .. insieme ad altri otto militanti del movimento degli Ogoni, nonostante le pressioni dell'opinione pubblica internazionale.
COSA COMBINA NEL MONDO LA SHELL
.. E' una delle tre multinazionali coinvolte nella causa intentata da 500 contadini del Costarica resi sterili dai pesticidi. La Shell e la Dow Chemical avevano sviluppato e prodotto il pesticida DBCP, che è proibito negli U.S.A. e che ha causato la sterilità nei lavoratori delle piantagioni di banane. La Shell e la Dow Chemical hanno bloccato il processo nel Texas per 7 anni. Negli U.S.A. la Shell Mining Co. era nel 1989 una delle 5 imprese minerarie con le peggiori misure di sicurezza.
.. Nel Parà, in Brasile, la miniera di bauxite è il primo di molti progetti minerari in Amazzonia, ed è controllata da ALCOA (U.S.A.) e da una filiale della Shell, Billiton. La fonderia della miniera userà energia proveniente dalla diga Cachoeira Porteira, che inonderà 911 Kmq di foresta tropicale, compresi alcuni villaggi dell'Amazzonia ..; anche terre abitate da 23 gruppi di popoli indigeni, alcuni dei quali non sono ancora venuti in contatto con l'uomo bianco .., e quindi vulnerabili alle malattie. Nel 1990 .. la Shell ammise di aver scelto una zona in Thailandia per una piantagione di eucalipti perchè sarebbe stato relativamente economico sfrattare e risarcire più di 4.000 indigeni. Fu consentito agli agenti della Shell di usare la corruzione e le minacce di violenza per indurre gli indigeni a lasciare le loro terre.
.. Nell'agosto 1989 .. alla raffineria di Stanlow si ebbe una fuoriuscita di 37.500 litri di petrolio greggio, che inquinò 20 km dell'estuario del fiume Mersey. .. La Shell ebbe una multa di 1 milione di sterline. Fu giudicata incapace di "compiere il proprio dovere di rispetto dovuto alla comunità". Secondo l'Autorità Nazionale dei Fiumi, la Shell era più preoccupata di salvare l'oleodotto che non di impedire la perdita, con un incremento nella fuoriuscita di 7 tonnellate di petrolio. Nel 1992, la raffineria Stanlow a Ellesmere Port era all'undicesimo posto nella lista di Greenpeace dei 50 impianti industriali più 'sporchi', autorizzata dalla NRA a scaricare rifiuti tossici nell'ambiente marino. Fu scoperta ad inquinare illegalmente su 42 dei 275 campioni di acqua prelevati dalla NRA. Fu scoperta anche a scaricare tre sostanze chimiche proibite senza autorizzazione.
.. ARMAMENTI: la Shell è coinvolta nella produzione di tessuti da mimetizzazione tramite Don & Low, e solventi, resine e altri prodotti con la Shell Chemicals. La Shell inoltre fornisce carburante alla marina ed alle forze aeree.
.. TEST SU ANIMALI: nel 1993 la Shell, su richiesta legale, ha testato veleno per roditori su animali, ed anche altri prodotti chimici come detergenti e anticongelanti prevedono test su animali.
LA REPRESSIONE È LA RISPOSTA CONTRO CHI OSA SFIDARE IL POTERE DELLE MULTINAZIONALI PETROLIFERE
di Andy Rowell (da The Guardian)
.. La Shell, in Nigeria, è da lungo tempo al centro delle proteste. .. Nel 1990 .. la Shell ha chiesto l'intervento della brutale Mobile Police Force (MPF) che ha massacrato 80 persone e distrutto 495 abitazioni. La Shell si è autoassolta da ogni responsabilità, anche se aveva chiesto esplicitamente alla MPF di reprimere la manifestazione. .. La risposta della MPF è stata dura: case bruciate, saccheggiate, distrutte; gente picchiata e ferita ..; candelotti lacrimogeni sparati dalla MPF e dalla marina. I manifestanti sono poi stati dispersi a colpi di manganello.
.. Il crescente dissenso degli ogoni è culminato nella grande manifestazione del gennaio del 1993. La repressione è stata feroce : 27 villaggi distrutti, 80 mila profughi, duemila morti. La Shell, come tutte le altre compagnie del delta, ha preso le distanze. Ma .. avrebbe potuto interrompere immediatamente il conflitto, o almeno impedire l'uso della violenza contro i manifestanti.
LA SHELL HA RUBATO LA NOTTE NIGERIANA
da Der Spiegel, 12 ottobre 1995 (pag. 126)
.. Quando piove su Ebubu, i bambini si ammalano. E in autunno, nella regione del delta del Niger, piove continuamente. .. "Soffrono di ogni sorta di allergie cutanee", spiega il medico che da tredici anni lavora in questo misero villaggio ..: "io posso consolarli, ma non posso guarirli". .. L'armadio dei medicinali è praticamente vuoto, perfino un tubetto di pomata per la pelle è una rarità. Così i bambini si grattano a sangue le chiazze di eczema che prudono. "Poi le piaghe s'infettano e il bambino è morto"
.. Qui, la densità della popolazione è altissima. La terra è fertile e la vegetazionne abbondante. Una volta i fiumi erano pescosi e la più grande palude di mangrovie di tutta l'Africa è stata per molto tempo un'inesauribile riserva di cacciagione. Quel paradiso è praticamente scomparso. Le multinazionali del petrolio, come la Royal Dutch Shell, sfruttano da parecchi anni le riserve petrolifere del delta del Niger. Fiamme gigantesche appestano l'aria e mandano una luce intensa sulla foresta, anche di notte. Di tanto in tanto delle esplosioni, dovute alla vetustà degli impianti, distruggono campi e foreste. Le perdite che si producono negli oleodotti arrugginiti contaminano i terreni. Le raffinerie emettono direttamente nell'atmosfera sostanze tossiche non filtrate e i residui chimici vengono scaricati nel fiume e nelle sue ramificazioni.
.. I regimi militari che si succedono trovano in tutto questo fonti considerevoli di profitto e fino a oggi non si sono molto preoccupati dei guasti causati all'ambiente e dei rischi a cui è esposta la salute della popolazione. .. "La gente della Shell è arrivata con i bulldozer e ha preso possesso del nostro paese ", dichiara Nelsono Igbunefu, capo del villaggio di Umuechem. All'epoca, nel 1959, .. nessuno si rendeva conto di che cosa fossero venuti a fare i bianchi. .. Hanno piazzato della cariche di esplosivo, gli hanno dato fuoco, hanno misurato la onde di sovrappressione e con questo sistema hanno localizzato i giacimenti di petrolio più grandi. La popolazione locale stava a guardare, spaventata e interdetta.
.. Oggi, a Umuechem, migliaia di barili di petrolio greggio, di ottima qualità e a basso tenore di zolfo, escono da più di cinquanta pozzi. .. Ogni giorno, la Shell Petroleum Development Company of Nigeria (SPDC) estrae circa 290mila barili di greggio che percorrono più di 6200 chilometri di tubazioni per arrivare fino alla costa ..: per la Shell, nel 1994, il 17 per cento del petrolio che estrae in tutto il mondo.
.. La SPDC del delta del Niger ha speso, secondo quanto essa stessa ha affermato, qualcosa come 23 miliardi di lire nel periodo 1987-1992. Nell'altra colonna del bilancio della Shell sono stati iscritti .. da 45MILA milardi a più di 56MILA milardi di lire di entrate derivanti dall'attività petrolifera.
.. Nella foresta, non lontano dalle capanne del villaggio di Umuechem, gli impianti di combustione emettono una specie di forte sibilo. Queste centinaia di flares .. sputano senza interruzione sostanze tossiche e fuliggine.
Ogni giorno, la sola Shell libera più di 28 MILIONI DI METRI CUBI di gas nel delta del Niger. Quando piove, dal cielo cade un'acqua sporca che contiene, a seconda della direzione del vento e del volume della produzione, ogni specie di sostanze chimiche. Gli abitanti del luogo vanno ad attingere l'acqua potabile da pozzi poco profondi, dove talvolta devono prima allontanare con le mani lo strato di idrocarburi che copre la superficie.
.. La Shell aveva promesso alla gente attrezzature sanitarie, strade, elettricità e scuole. "Abbiamo aspettato, abbiamo supplicato, abbiamo organizzato petiizoni", racconta Igbunefu, di solito così tollerante, "finchè non ci siamo stufati".
In un primo tempo, la Shell ha calmato gli animi facendo qua e là dei piccoli doni. .. A Ejamah, quasi vent'anni fa .., si verificò l'esplosione di un grande oleodotto ..: 12 persone morirono bruciate o soffocate. La Shell .. si impegnò a riparare i danni a sue spese per aiutare la gente. .. A pochi passi dalle capanne del villaggio, non lontano dal luogo dell'incidente di allora .., nonostante il vento leggero, c'è puzza come in una fabbrica di prodotti, chimici, in mezzo alla foresta, nascoste dietro cespugli e alberi alti alcuni metri, ci sono dozzine di pozzanghere. "Quelli della Shell sono gente furba", dice Osaro e rimesta con il suo bastone nella massa appiccicosa. "Hanno scavato buche e poi hanno semplicemente rovesciato dentro tutta la sporcizia". Cinque anni fa, la gente di Umuechem era arrivata al limite : diverse centinaia di uomini e di donne bloccarono l'accesso a un campo petrolifero chiedendo ai dirigenti della Shell di prendere provvedimenti concreti. Ma questi ultimi non erano disposti al dialogo. Intervenne un commando della polizia nigeriana : tre giovani furono uccisi, poi la folla inferocita linciò uno dei poliziotti. L'indomani all'alba, la Special Task Force dello stato di River piombò a Umuechem con automezzi blindati. Il villaggio fu saccheggiato, decine di capanne furono incendiate o fatte saltare in aria con l'esplosivo. I soldati presero l'uomo più vecchio del villaggio e i suoi figli, li trascinarono fuori dalla capanna, li cosparsero di benzina e gli dettero fuoco. Secondo alcuni testimoni, i militari, armati di mitragliatrici pesanti, sparavano su tutto quello che si muoveva. "Non più di qualche settimana fa, abbiamo trovato, per caso, degli scheletri", riferisce Igbunefu - ma non riesce a dire di più. I cadaveri, fra cui quello di suo figlio, trasportati dalla corrente del fiume, erano rimasti impigliati al pilone di un ponte, a due chilometri di distanza dal villaggio. Per le unità speciali, il massacro di Umuechem fu l'inizio di una serie di azioni destinate a terrorizzare la popolazione. Chiunque dia fastidio alle multinazionali del petrolio - è bene che gli abitanti del delta del Niger lo sappiano - sarà brutalmente ricondotto alla ragione o pagherà con la vita.
.. È nato il movimento for the Survival of the Ogoni People ..: 500mila ogoni chiedono miliardi di risarcimento al gruppo Shell. .. Dopo questa sollevazione collettiva, più di un migliaio di ogoni sono stati assassinati, e donne e ragazze sono state violentate. La regione è rigorosamente circondata e unità militari pattuglilano i villaggi. Il portavoce del Mosop, lo scrittore Ken Saro-Wiwa è stato incarcerato [e poi condannato a morte da un tribunale militare e ucciso il 10 novembre 1995].
WALT DISNEY Co.
da World Wide Info (gli articoli sono tratti da Boycott)
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La Walt Disney Corporation e' una delle multi piu' potenti di questo pianeta che ha costruito il suo impero sui fumetti di Paperino e Topolino, ma che oggi da bravi Paperon de Paperoni i manager di Disney hanno le mani su molti dei settori strategici dell'economia ha partire naturalmente dal settore dei media e della comunicazione per estendersi un po'ovunque dall'industria tessile a quella edilizia etc.
.. Nel campo della comunicazione e della rete internet, Disney sostiene l'utilizzo di questo media non come attualmente gestito, ma mutuandolo dal modello televisivo dove emettitore del messaggio (la classe dominante dei ricchi) e ricettore (ossia il branco confuso che deve essere indottrinato dalla propaganda) siano ben distinti. Non per niente e' alleata con Microsoft e per un certo periodo di tempo si poteva accedere al suo sito solo il browser Microsoft Internet Explorer.
.. Disney, naturalmente dalla sua posizione di dominio del mercato dei prodotti per la famiglia, sostiene chi vorrebbe regolamentare i contenuti della rete a misura di bambini. .. Già abbiamo una televisione per lobotomizzati, non ci potete imporre ovunque il vostro PRODUCI CONSUMA CREPA e soprattutto non farti mai domande e se [te le fai] l'importante è che tu pensi anche di essere il solo a pensarla così non devi entrare in comunicazione con gli altri... cambia canale, mangia il tuo hamburger e ama la polizia.
A proposito di hamburger, tutti i film di Disney, specie i cartoni animati o comunque quelli per i più piccoli sono accoppiati alla commercializzazione e promozione tramite gadgets diffusi nei negozi McDonald's assieme ai loro pasti. Così le famiglie che dai loro piccoli sono state appena trascinate dentro i cinema o al negozio di videocassette per vedere i prodotti di Disney verranno poi trascinati dentro i "ristoranti" McDonald's dove con l' "Happy Meal" si ottiene in omaggio il pupazzetto di Toy Story o dei 101 o altro... e viceversa. [Per non parlare del fatto che] come ormai sappiamo quasi tutti/e, quegli oggettini di plastica vengono prodotti da donne in semischiavitù in Vietnam, Birmania ed Indonesia.
Anche nell'edilizia Disney e' in prima fila nella costruzione di cittadelle fortificate per colletti bianchi, per ricchi e per turisti che possono spendere. ..
HAITI: GLI SPORCHI AFFARI DI PAPERON DE' PAPERONI
da I CARE - Marzo 1997
E brava Walt Disney! Topolino difensore della giustizia e della legalità; Qui Quo Qua .. attenti alle tematiche ambientali; Pocahontas, la Bestia e il gobbo di Notre Dame a sottolineare la nuova attenzione per i popoli diversi e i diversi in genere... Brava Disney, entrata nel mirino dei "benpensanti" quando ha deciso di pagare gli assegni famigliari a tutti i dipendenti che vivono in coppia, compresi i conviventi e gli omosessuali. Tutto all'insegna della non discriminazione. Peccato che a 5.500 chilometri di distanza dai suoi begli uffici californiani, migliaia di giovani lavoratrici, poco più che quindicenni, lavorino alla confezione di abbigliamento a marchio Walt Disney per uno stipendio di circa 27 centesimi (430 lire) l'ora.
Haiti. Lo scenario degli impianti, vere e proprie baracche, due soli bagni per qualche centinaia di operaie, offre un contrasto stridente con il candore delle felpe di Pocahontas. Il lavoro va avanti nel rumore più assordante, 8-10 ore al giorno. Si lavora in piedi. Se proprio lo vogliono, le operaie possono portarsi un cuscino da casa. E' proibito parlare così come andare in bagno più di due volte al giorno. D'altronde il ritmo produttivo è così incalzante da lasciare poco più di 10 minuti per la pausa pranzo. Tra le fila delle operaie, i guardiani, con continui urli, percosse e molestie, fanno la loro parte perché la produzione vada avanti. "Ci trattano come animali!" E' questa la protesta delle lavoratrici.Chiunque provi ad organizzare qualsiasi forma di protesta, viene immediatamente licenziata. Non c'è tutela sanitaria e se un'operaia si ammala, non ha diritto a nessuna retribuzione. Di più. Ad Haiti non è legale licenziare le donne incinte, ma i padroni hanno trovato comunque un sistema per evitare il costo della maternità: trasferiscono le donne incinte a lavori ancora più pesanti e malsani finché, poco tempo dopo, è l'operaia stessa a decidere di abbandonare il lavoro. Maltrattamenti, percosse e violenze in cambio di 3.440 lire al giorno. Si calcola che per guadagnare la cifra che l'amministratore delegato della Disney guadagna in un ora, un'operaia haitiana dovrebbe lavorare 101 anni, per 10 ore tutti i giorni!
Agli stabilimenti di Haiti, una tuta di Pocahontas arriva in 11 pezzi. In 13 fasi - cucire i polsini, le etichette, gli orli, ecc... - si arriva al prodotto finito. In 8 ore un'operaia confeziona 50 felpe. Una produzione per un valore pari a 584 dollari (circa 940.000 lire), pagata 2 dollari e 22 centesimi (circa 3.500 lire).Come dire che ad un'operaia occorre 1 settimana e ½ di lavoro per potersi comperare la stessa maglia che produce in meno di 10 minuti.
.. Il guaio ad Haiti è che i salari sono da Terzo Mondo mentre il costo della vita è da Primo. Lo stipendio di una giornata basta a malapena per consentire alle operaie di mantenersi in vita e di prendere l'autobus per recarsi al lavoro. La conclusione è che per far fronte alle spese del resto della famiglia, esse si indebitano, ma così facendo si impoveriscono sempre di più, perché le condizioni degli usurai sono pesantissime. [Quando il governo] alzò il salario minimo legale, cercando comunque un compromesso con quanti ritenevano che un salario troppo alto avrebbe scoraggiato gli investimenti esteri, per tutta risposta le ditte che gestiscono in subappalto la produzione W.Disney alzarono la quota produzione giornaliera delle loro operaie.
Non è solo per l'economicità del lavoro che molte ditte statunitensi hanno trasferito alcune fasi produttive in paesi stranieri come Haiti. Parte del merito va alla politica neoliberista del governo Reagan. Da parte loro, i governi dei paesi dell'America Centrale per attirare gli investimenti esteri hanno creato delle Zone Economiche Speciali, che garantiscono esenzioni doganali, libertà di esportare i profitti senza essere tassati e, naturalmente, leggi antisindacali. .. Di tutto l'abbigliamento prodotto negli Stati Uniti, più della metà è prodotta in condizioni analoghe a quelle haitiane.
.. Per ora la Disney nega ogni addebito, sbandierando il "codice di condotta" che la società si è data e che le impedisce di utilizzare lavoro minorile o sottopagato. Le cose sono complicate ulteriormente dal fatto che non è direttamente la Disney a gestire gli stabilimenti haitiani. La produzione tessile è subappaltata a due società statunitensi, la H.H.Cutlere la L.V.Myles, che a loro volta si appoggiano a 4 ditte che lavorano in Haiti. Un sistema di scatole cinesi che facilita il gioco di rimpallo delle responsabilità. Se la Disney afferma di non aver riscontrato irregolarità durante le ispezioni, le società che gestiscono l'appalto si trincerano dietro le regole del mercato: Haiti può offrire solo manodopera a basso costo; alzare gli stipendi significa perdere competitività e conseguentemente lavoro. In realtà, se anche la Disney e le ditte subappaltatrici non intendessero rinunciare a nessun punto percentuale dei loro profitti e spostassero tutto il peso degli aumenti salariali sulle spalle dei consumatori, questi si troverebbero a dover pagare un prezzo più alto di appena 1.000 lire. Una cifra così bassa da non minacciare il volume di vendite.
HAITI: 150 LICENZIATI DALLA DISNEY
da CAMPAIGN FOR LABOR RIGHTS (Gennaio 1998) su Tactical Media Crew
.. Più di 150 lavoratori tessili ad Haiti erano stati licenziati dalla ditta L.V.Myles, che produce per conto della Disney, allo scopo di reprimere la protesta dei lavoratori. .. Essi scoprono quando uno dei loro compagni è stato licenziato solo quando qualcun altro prende il suo posto. Il processo di licenziamento è molto veloce: i lavoratori non ritornano in fabbrica a dire ai compagni che sono stati licenziati.
.. La confezione delle felpe di Topolino in Birmania. .. Sei centesimi di paga oraria per un monte ore settimanale superiore alle sessanta. Meno di 300.000 lire all'anno in un Paese dove la dittatura militare impone i lavori forzati, reprime brutalmente qualsiasi rivendicazione sindacale, dove non si contano i casi di sparizioni e massacri. Quella stessa dittatura militare .. è diretta proprietaria del 45% degli stabilimenti Yangon nei quali vengono prodotte le felpe. Nonostante l'amministrazione Clinton abbia condannato la dittatura e posto la Birmania nella lista dei Paesi fuorilegge (per altro è da qui che arriva la metà dell'eroina consumata negli U.S.A.), nel '95 l'industri tessile statunitense ha importato prodotti "Made in Myanmar" per un totale di 65 milioni di dollari.
E' presente in 11 paesi, fattura 2.582 milioni di euro (5000 miliardi di lire) e impiega 37000 persone. La Chiquita è grande produttrice di frutta e verdura, conosciuta ssoprattutto per le banane di cui è la maggior prproduttricee venditrice ( 58% del suo fatturato. Chiquita, Dole, Del Monte riescono ad assicurarsi due terzi del commercio mondiale di banane ovvero oltre 9000 miliardi di lire su un totale di 14000. Il più grande produttore è l'Ecuador ( 34% ), seguono Costa Rica ( 16% ) e Colombia ( 13% ). In Nicaragua e in Ecuador ci sono i salari più bassi: da 1,25 a 2,5 dollari al giorno, cioè tra le 2750 e le 5500 lire per lavorare anche 14 ore, con straordinari non retribuiti e spesso obbligatori. La multinazionale è nota per gli attacchi all'ambiente, per la repressione sindacale, per i maltrattamenti dei braccianti, ma soprattutto per la sua aggressività in ambito politico in quanto tiene i governi dei paesi dove ha le sue piantagioni rigidamente sotto controllo. Nel 1953, quando Jacobo Gurmar, presidente del Guatemala, decise di varare una riforma agraria che danneggiava Chiquita, venne fatto fuori da un colpo di stato che tutti imputavano alla regia di Chiquita.
"BANANE E OMICIDI"
intervista a Victorino Espinales Reyes, da Unimondo.org
.. Stanno morendo lentamente o spesso sono rimasti sterili. Sono i lavoratori .. delle bananeras del Nicaragua .., inondati con pesticidi gravemente tossici
.. Durante gli anni '60 .. cominciò una certa pianificazione [della coltivazione di banane], ma non durò molto perché non rispondeva ai bisogni delle multinazionali. La produzione veniva gestita dai privati che mettevano i terreni e parte del capitale; dallo Stato che metteva il capitale e l'esonero dalle imposte e dalle Multinazionali che mettevano la tecnica, il mercato ed il commercio. Durò 4 o 5 anni. .. Apparve il Nemagòn che è meglio conosciuto come DBCP (dibromo-3-cloropropano) ..: veniva immesso nel suolo con grosse siringhe da 2 galones e mezzo (circa sei litri) facendo tre buchi intorno alla pianta dove c'erano le radici. Questo serviva ad eliminare i parassiti terrestri. .. A partire dal 1968 sparì INFONAP ed intervenne la Standard Fruit Company (SFC) che, allora, era sconosciuta in Nicaragua mentre era già presente in Costarica ed Honduras. Cominciò a fare esami alla terra, alle strutture, alle vie di comunicazione e decise che il Nicaragua era un ottimo posto in cui investire. [Le città] che a quel tempo dipendevano dalla produzione del cotone, ormai in crisi, si convertirono nelle zone del banano.
A partire dagli anni '70 iniziò già un'altra fase in cui le multinazionali strutturarono il territorio in base ai propri bisogni. Le terre restarono in mano ai privati e le multinazionali le affittavano solamente ma, in effetti, erano quelle che avevano in mano il controllo di tutto: la tecnica, il mercato ed il commercio/trasporto. Il padrone della terra era solo un alleato, ma erano la Dole, come trasportatrice e la SFC, come produttrice, che controllavano il settore. .. A partire da questo periodo si cominciò ad utilizzare in modo massivo e continuato il Nemagòn, sia con le siringhe che con i cannoni d'irrigazione .. In questo modo notammo che venivano controllati i parassiti terrestri ma anche quelli aerei e che le piante divennero molto più alte, frondose ed il casco di banane passò a pesare da 110-120 libbre (55 Kg) a 160-170 libbre (80Kg) ottenendo, per ognuno, fino a 2 casse e mezzo di banane. .. Però, notammo che, oltre a controllare ed uccidere i parassiti, uccideva qualsiasi forma di vita animale che si aggirava tra i banani : galline, uccelli, rospi, serpentelli, formiche.
.. Nel 1980 .. il Governo sandinista decise .. di prendere in mano la politica economica, commerciale, amministrativa e produttiva del banano e le multinazionali, nel 1982, abbandonarono il paese senza pagare un contratto di 4 anni e mezzo per la produzione già effettuata. .. A causa dell'embargo USA e della guerra con la Contras si riuscirono sì ad aprire nuovi mercati, ma crollò la produzione che passò da 6 milioni e mezzo di casse per anno a 2 milioni degli anni '80.
Nel 1990 .. il nuovo Governo, come prima cosa, sospese un processo contro la Standard Fruit iniziato dal Governo sandinista nel 1987 presso la Corte Suprema dell'Aia per lo sfruttamento ai lavoratori nicaraguensi durante gli anni '70 e per il mancato pagamento dell'usufrutto delle piantagioni.
.. Nel 1992 ritornò la Chiquita Brand. .. La produzione cominciò a migliorare. Nel 1992 si risollevò a 3 milioni e mezzo di casse per anno e l'anno scorso arrivò a 5 milioni.
Oggi, purtroppo, si è tornati esattamente alla situazione degli anni '70; le multinazionali sono quelle che definiscono le regole della produzione, del commercio, dell'aspetto tecnico-amministrativo ed i privati, proprietari delle terre, sono solo figure decorative. Non possono produrre senza l'appoggio delle multinazionali ed inoltre si devono sobbarcare l'aspetto della contrattazione e della gestione della manodopera.
In tutto ci saranno tra i 3800 ed i 4200 lavoratori .. La maggior parte dei nuovi sono giovanissimi ed hanno tra i 16 ed i 22 anni .. Hanno contratti a termine che vengono rinnovati se si comportano bene e non creano problemi; guadagnano circa 1 dollaro per le 8 ore di lavoro e possono raggiungere i 3 dollari facendo fino a 10 e più ore. È gente che, quando avrà 30 anni ne dimostrerà 50.
[Il Nemagòn era stato vietato] negli USA già negli anni 70 [ma] le imprese produttrici (come la Shell Oil Company) e quelle applicatrici e commercializzatrici, lo avevano impiegato ugualmente in Centroamerica.
.. Nel 1990 si aprì il processo negli USA ..: c'erano buonissime possibilità di vittoria, ma purtroppo, i nostri stessi compagni leader dei sindacati, con il beneplacito del Governo e degli avvocati, giunsero ad un accordo extragiudiziale con le Compagnie produttrici e ricevettero 28 milioni di dollari in cambio di una firma su un documento che declinava qualsiasi responsabilità delle imprese per i danni subiti dai lavoratori a seguito del contatto con i pesticidi a base di DBCP. [i soliti crumiri.. :-p ndJB] A questo accordo parteciparono solo 812 lavoratori degli oltre duemila che avevano fatto causa ..: l'85% ricevettero 100 $ di indennizzo; 36 più di 500$; 16 tra 1000 e 1500 $ e solo 5 o 6 ricevettero da 2000 a 3000 $. Questo dipese dalle conoscenze e dal legame che avevano con il sindacato. Il resto dei milioni, ancora oggi, non si sa che fine hanno fatto.
.. Vi sono stati già 110 morti per varie cause e molti altri compagni stanno solo aspettando la fine dato che i dottori gli hanno già diagnosticato che non c'è cura. Stiamo parlando di tumori ai reni, al pancreas, alla milza; cecità precoce con persone di 40 anni che non vedono quasi più nulla; fragilità ossea; aumento esagerato della temperatura corporea; atrofia dei testicoli; ematomi, eruzioni cutanee e deformazioni in tutto il corpo; perdita di peso; caduta della pelle, dei capelli e delle unghie; alterazioni nervose; sterilità totale, parziale e danneggiamento degli spermatozoi che stanno provocando la nascita di bimbi deformi. [Senza contare che] il potere residuo del Nemagòn nel sottosuolo è di almeno 120 anni, [pertanto] il problema tocca l'intera comunità e tutte quelle famiglie che, ad esempio, attingono l'acqua dai pozzi, un'acqua che è contaminata dal Nemagòn. Stiamo parlando di almeno 20 mila persone che sarebbero da controllare con degli esami medici completi. Si calcola che, in ogni famiglia composta in media da sei persone, almeno quattro sono colpite da malattie che derivano dal contatto con il Nemagòn.
Nessuna struttura pubblica .. ci ha voluto aiutare ..: il personale ha paura delle ritorsioni del Ministero e di essere licenziato. Ci dicono le cose di nascosto, ma non sono disponibili a scriverle ufficialmente. Siamo stati costretti ad andare presso laboratori privati che sono carissimi. Un esame completo per una donna costa più di 100$ .
.. Nell'ottobre scorso siamo rimasti 3 settimane accampati davanti all'Asamblea Nacional fino all'approvazione della Legge. In molti ci hanno aiutato con viveri, coperte, tende e sono stati tantissimi quelli che arrivavano anche solo per darci la loro solidarietà. Abbiamo anche dovuto minacciare di sfilare nudi per le vie della città mettendo in mostra i danni che il Nemagòn ha provocato ai nostri corpi, ma per fortuna non ce n'è stato bisogno.
.. Le multinazionali .. stanno cercando di agire in due modi : il primo è comprandoci. A me hanno offerto 20mila dollari affinché mi astenessi dalla lotta; ad altri mille o 5mila dollari, ma non abbiamo accettato .. Il secondo tentativo è stato quello di far credere al paese che, con questa causa milionaria aperta, il mercato del banano sarebbe crollato lasciando a spasso migliaia di lavoratori. Sappiamo che è falso ed anzi, le notizie che abbiamo è che il mercato è in espansione.
Esiste un'altra formula piuttosto ambigua che é stata inserita nella legge e che potrebbe rivelarsi un'arma a doppio taglio. L'articolo 13 dice che, per i lavoratori denuncianti che non hanno i soldi per avviare il giudizio, lo Stato è obbligato a fornire i mezzi e l'assistenza tecnica e finanziaria necessaria. Nel momento in cui lo Stato paga il processo potrebbe, poi, farsi passare come beneficiario degli indennizzi
.. Il problema è uguale in tutta l'America Latina ed ha portato gli stessi danni alla gente. .. Tutti i paesi, a parte il Nicaragua, mancano di una legge specifica.
LA GUERRA DELLE BANANE
.. Solo da 1 a 2 dollari e mezzo al giorno, per lavorare anche 14 ore, e malattie. Tumore ai reni, al pancreas, alla milza; caduta dei capelli, delle unghie, della pelle; cecità progressiva; alterazioni nervose; fragilità ossea; atrofia dei testicoli; sterilità .. parziale nel 67% delle persone visitate, o totale; danneggiamento degli spermatozoi, con conseguente nascita di bambini deformi.
Ecco il risultato di decenni di sfruttamento del territorio nicaraguense e del lavoro della sua gente da parte delle bananeras, le multinazionali delle banane. Il più grande produttore di banane del mondo è l'Ecuador (34 per cento), seguono Costa Rica (16 per cento) e Colombia (13 per cento). I salari più bassi sono in Nicaragua e in Ecuador. I prodotti chimici utilizzati per controllare i parassiti delle piantagioni (in particolare il Dbcp, ossia il dibromo-cloro-propano, conosciuto come Nemagòn o Fumazone, insetticida con un altissimo grado di tossicità, vietato negli Usa negli anni '70, ma poi esportato in America Centrale) sono responsabili della morte, all'interno di una famiglia media di 6 persone, di almeno 4 componenti. Nella regione di Chinandega, nel Nicaragua, dove sono concentrate ancora oggi le grandi bananeras della Chiquita, della Dole e della Standard Fruit, e dove sono passati da 8mila 400 a 8mila 600 lavoratori (di cui 2mila 500 donne), il Nemagòn ha reso inservibili le falde acquifere da cui attinge l'acqua la popolazione contadina della zona e 7 municipi sono a contatto con questi veleni. Il potere residuale del Nemagòn nel sottosuolo è di almeno 120 anni.
La multinazionale americana Chiquita, nota per gli attacchi all'ambiente, la repressione sindacale, i maltrattamenti dei braccianti, ma soprattutto per la sua aggressività in ambito politico (si pensi al colpo di stato del 1953, in cui morì il presidente del Guatemala Jacobo Gurmar, fautore di una riforma agraria economicamente sfavorevole alla Chiquita) è presente in 11 paesi, con un fatturato di 5mila miliardi di lire e 37mila persone impiegate.
Un passo molto importante è stato fatto il 17 gennaio del 2001 con la promulgazione, dopo anni di lotta, della Legge 364 (Legge speciale per promuovere processi richiesti dalle persone colpite dall'uso di pesticidi fabbricati a base di Dbcp). .. Fra i lavoratori aventi diritto l'85 per cento ricevette la misera quantità di 100 dollari a testa, il 36 per cento più di 500 dollari, il 16 per cento tra i mille e i mille 500 dollari, e solo il 6 per cento tra i 2 e i 3mila dollari. Il resto dei milioni di dollari non si seppe mai che fine fecero. Intanto, nella zona di Chinandega, la gente continua a morire. Nessuno ne parla, nessuno se ne occupa e soprattutto nessuna istituzione interviene. ..
DOLE FOOD COMPANY INC.
FATTURATO: 1.976 milioni di euro (3.826 miliardi di lire)
di Flavia Marimpietri su PonteRadio
da "Mini guida al consumo critico e al boicottaggio" su OBE3
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Il 21 febbraio 1992 il Tribunale Internazionale delle Acque, riunito ad Amsterdam, ha condannato la società bananiera Standard Fruit della Dole per aver causato gravi danni ambientali sulla costa atlantica del Costa Rica. .. L'uso massiccio dei pesticidi .. ha inquinato gravemente le acque del fiume Estrella e mette in pericolo i banchi coralliferi di Cahuitam situati a 15 Km a sud della foce del fiume.
[Le] banane .. per l'esportazione sono tanto belle quanto deboli,e soccombono facilmente agli attacchi di batteri, funghi e vermi. Per questo nelle piantagioni i pesticidi costituiscono dal 50% al 55% del costo totale di produzione e vengono irrorati anche con l'aereo, con conseguenze gravissime sull'ambiente circostante. Una grande percentuale dei pesticidi finisce nei fiumi, e quindi nel mare, provocando la morte di banchi corallini, granchi, aragoste, ostriche, e altri pesci, che rappresentano una fonte economica fondamentale per la popolazione locale.
.. Ma prima dell'ambiente sono i lavoratori a subire i danni dei pesticidi. .. Uno dei più pericolosi è il DBCP, un potente vermifugo, che ha addirittura reso sterili circa 2.000 lavoratori costaricani. Dal 1985 essi hanno in corso una causa con la Standard Fruit, filiale della Dole, e con le industrie che hanno prodotto il pesticida, la Dow Chemical e la Shell Oil, per ottenere un indennizzo. I dirigenti di queste compagnie sapevano fin dagli anni '50 che il DBCP è un agente estremamente tossico anche in dosi molto basse. La sostanza, tuttavia, è così efficace nel controllare i vermi, che la Dow Chemical e la Shell Oil decisero di commercializzare ugualmente il prodotto. Nel 1979 il governo del Costa Rica proibì l'importazione e l'uso di questo prodotto chimico. Ma questa decisione non impedì alla Standard Fruit di esportare le sue rimanenze, circa 180.000 litri, in Honduras, dove si continuò ad utilizzare il DBCP senza informare i lavoratori dei pericoli connessi. .. I lavoratori [sono] affetti da dermatiti, infiammazioni oculari, asma e altre malattie legate ai pesticidi che si continuano ad utilizzare. ..
Cosa combina nel mondo la DOLE:
La Campagna contro le Banane Filippine Inquinate, lanciata nel 1985 da un gruppo di consumatori giapponesi, ha criticato la filiale della Dole, Stanfilco, per aver fornito pesticidi non registrati all'uso in Giappone (alcuni dei quali, come l'Ethoprop, classificati dall'OMS come "estremamente pericolosi") a coltivatori indipendenti di banane nelle Filippine. Un leader sindacale filippino che prese parte alla campagna, Oscar Bantayan, fu assassinato nel 1988 e la sua morte è stata attribuita a gruppi paramilitari appoggiati dal governo.
DEL MONTE FOODS UK Ltd
da "Mini guida al consumo critico e al boicottaggio" su OBE3
FATTURATO: 1.963 milioni di euro (3.800 miliardi di lire)
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Tra i prodotti più noti della Del Monte ci sono gli ananas in scatola, provenienti quasi sempre dal Kenya o dalle Filippine. .. Nel 1987 .. sull'isola di Mindanao .. le piantagioni della Del Monte si estendono per circa 24.000 ettari ed impiegano circa 11.000 lavoratori. Ma curiosamente questi sterminati campi di ananas non sono di proprietà della Del Monte, perché una legge nelle Filippine vieta alle compagnie straniere di possedere più di 1024 ettari di terra; la multinazionale è costretta a prenderla in affitto dai piccoli proprietari. Con quali metodi ce lo racconta direttamente un contadino: "Nella nostra zona, per indurci a firmare i contratti di concessione, la Del Monte usò tre diverse strategie: la persuasione, la minaccia ed infine la rappresaglia. (...) Alla fine era rimasto solo Ramon che si ostinava a non firmare. Una mattina entrò nella sua proprietà un camion pieno di gente armata. Subito dopo fece il suo ingresso una ruspa dell'impresa che cominciò ad abbattere tutto quello che incontrava. Anche Ramon firmò". E cosa firmò? Firmò contratti "completamente incomprensibili, a causa della lingua inglese giuridica impiegata", con l'effetto simile a quello di un contratto di vendita.
"Il lavoro nelle piantagioni comprende principalmente le seguenti attività: piantare, spruzzare pesticidi e raccogliere.(...) Il tempo di lavoro comprende 8 ore e 3/4 di lavoro al giorno.(...) Considerata la differenza di clima tra le notti fresche e umide e le giornate tropicali afose, le condizioni di lavoro nelle piantagioni sono eccessivamente dure. Gli improvvisi sbalzi di temperatura portano frequenti malattie come febbri, reumatismi, influenze e malattie polmonari, tra le più frequenti. I lavoratori che maneggiano i pesticidi si lamentano di irritazioni alla pelle, allergie e malattie agli occhi".
Dopo il raccolto gli ananas vengono portati nella fabbrica di Cagayan de Oro, a 12 miglia dalle piantagioni. Vi lavorano circa 3200 persone, la maggior parte donne, con il compito di mettere con le mani le fette di ananas nelle scatole. Il ritmo dei nastri trasportatori (1 ananas al secondo) non consente alle donne di lavorare sedute, né "di asciugarsi il sudore dalla fronte o andare a fare pipì", a detrimento della loro salute. Il contatto continuo con il succo di ananas provoca allergie ed eruzioni cutanee. I capi-reparto mantengono atteggiamenti minacciosi di intimidazione e pressione sui lavoratori. Per completare il quadro manca solo l'esame dell'impatto sull'ambiente: .. pesticidi trasportati dal vento e .. inquinamento dell'acqua potabile. .. L'impatto della Del Monte sulle Filippine è devastante. Per sostenere i nostri consumi voluttuari (il 90% di quegli ananas è destinato al mercato internazionale), essa sfrutta i contadini, ruba loro le terre, dà salari di fame, inquina l'ambiente e non dà nessuna garanzia per il futuro; in compenso fa grossi profitti.
Cosa combina nel mondo la DEL MONTE:
UNILEVER LTD
da "Mini guida al consumo critico e al boicottaggio" su OBE3
FATTURATO: 24,8 milioni di euro (48.019 miliardi di lire)
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.. Nel 1973 una denuncia sulla situazione dei lavoratori nelle proprietà Brooke Bond a Sri Lanka portò a interrogazioni nel parlamento inglese. In India la Brooke Bond fu criticata per i salari miseri, le abitazioni povere e le condizioni sanitarie dei suoi lavoratori. Nel 1978 ammise che in una proprietà dell'Assam (India) un bambino su 5 soffriva di malnutrizione. Da allora, l'Unilever sostiene che ci sono stati miglioramenti nelle sue piantagioni di tè, ma la mortalità infantile è ancora 4 - 5 volte più alta di quella inglese.
.. Solo il 4% del costo di una tazza di tè va al lavoratore. .. I raccoglitori di tè, spesso donne tamil, lavorano 8 ore al giorno per un salario di circa 1000 lire. Come tutti i lavoratori a cottimo esse devono raccogliere una certa quantità minima di foglie di tè al giorno.La loro alimentazione è a base di riso, mentre si possono permettere la carne o il pesce al massimo una volta ogni 15 giorni.
Sri Lanka cominciò a produrre tè verso la fine del secolo scorso, quando Thomas Lipton comperò 10.000 ettari di terra per le sue piantagioni. Poichè la popolazione locale si rifiutò di lavorare nelle piantagioni, introdusse lavoratori tamil dal sud dell'India. I tamil non sono stati ben accolti dalle popolazioni singalesi, e lo Sri Lanka ha conosciuto varie e crudeli guerre civili tra le forze governative e le "Tigri di Liberazione Tamil", che tuttora affliggono il paese (solo nel 1989, secondo Amnesty International, 30.000 civili sono stati uccisi dall'esercito, responsabile anche di sparizioni, torture ed esecuzioni sommarie di oppositori politici). Circa mezzo milione di Tamil, senza diritti politici e senza patria, continuano a lavorare nelle piantagioni di tè e vivono al limite della soglia di povertà. ..
Cosa combina nel mondo la UNILEVER
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Nel Consiglio di Amministrazione della Barilla siede Walter Wurth, presidente della multinazionale svizzera Oerlikon Buhrle, una delle maggiori aziende europee di armi pesanti.
BANCHE & ARMI
da "Mini-Guida al consumo critico e al boicottaggio", Movimento "Gocce di Giustizia", Vicenza, Luglio 1998
Operazioni relative a esportazioni di armi dall'Italia nell'anno 1997:
Banca Commerciale Italiana | 559.606.652.137 |
Banca di Roma | 126.324.177.990 |
Banca Nazionale dell'agricoltura | 48.294.412 |
Banca Nazionale del lavoro | 62.279.996.862 |
Banca popolare Bg-Cr Varesino | 928.212.520 |
Banca popolare di Intra | 66.717.561 |
Banca popolare di Lodi | 2.544.014.344 |
Banca popolare di Novara | 552.055.054 |
Banca di Toscana | 491.082.053 |
Banco Ambrosiano Veneto | 65.237.144 |
Banco di Chiavari e della Riviera Ligure | 2.591.485.567 |
Banco di Napoli | 266.001.105 |
Banco S. Paolo di Torino | 316.135.128.734 |
Cassa di Risparmio di La Spezia | 35.940.162.652 |
Cassa di Risparmio Prov. Lombarda | 10.735.915.391 |
Credito Italiano | 189.452.954.884 |
Monte Paschi di Siena | 189.984.864.730 |
ALTRE MULTINAZIONALI
da "Mini-Guida al consumo critico e al boicottaggio" (Movimento "Gocce di Giustizia", Vicenza, Luglio 1998) su OBE3 e Cacao on-line
L'IFI è la finanziaria controllata dalla famiglia Agnelli per l'82%. La Fiat è il gruppo più importante dell'IFI, presente in 66 paesi. .. Oltre alla Fiat, l'IFI detiene quote di proprietà in vari settori che vanno dall'industria editoriale, al settore delle scarpe, delle automobili, degli aerei, dell'abbigliamento sportivo, dei treni, delle assicurazioni, dei pneumatici, degli alberghi, delle batterie, dei supermercati, degli alimentari, dei servizi turistici, delle acque minerali dei camion e anche delle armi tramite Iveco. Oltre a numerose alleanze con gruppi internazionali quali General Motors, Renault, Yuejin Motors, Mitsubishi, .. e McDonald's .. (la multinazionale americana può aprire nuovi fast-food all'interno delle aree delle concessionarie Fiat). .. Nell'ottobre del 1998 in Pakistan, presso un cantiere di Impregilo (controllata da Fiat), si è svolta una lotta sindacale .. seguita [d]all'arresto e [d]alla tortura di 6 sindacalisti; altri 21 si sono dati alla macchia per sfuggire all'arresto; 45 attivisti sono stati licenziati. A detta della confederazione sindacale pakistana, Impregilo Pakistan ha concordato il suo comportamento con la casa madre. In Brasile i dipendenti Fiat sono circa 25000 e devono subire spesso, da parte dell'azienda, comportamenti antisindacali che arrivano fino al licenziamento degli attivisti e degli scioperanti. Durante lo sciopero di 15000 lavoratori dello stabilimento di Bettim , svoltosi il 29/9/99, la dirigenza ha fatto entrare in fabbrica agenti della sicurezza e della polizia militare che hanno aggredito gli scioperanti e ferito 27 operai, [cui è seguito] il licenziamento di 32 lavoratori.
Durante la guerra in Vietnam ha prodotto armi chimiche. È la seconda industria chimica del mondo e la sesta produttrice di pesticidi o meglio di clorina, un ingrediente base della plastica, dei pesticidi e dei solventi che incenerita produce diossina.
È il risultato della fusione tra Sandoz e Ciba Geigy. Una delle più grandi multinazionali che vende semi manipolati e i rispettivi pesticidi. Leader, insieme alla Monsanto nel settore delle biotecnologie. Specializzata nella produzione di mais geneticamente modificato. .. Multinazionale chimica presente in 142 paesi, fattura oltre 20.658 milioni di euro (40000 miliardi di lire) e impiega 82500 persone. .. Produce vernici e colori, [ma] soprattutto .. pesticidi e .. organismi geneticamente modificati. Si occupa anche del settore alimentare "Functional Foods" attraverso prodotti dietetici, integratori e simili, in tal senso ha stretto un accordo con la multinazionale alimentare Quaker Oats ( che controlla l'80% delle beavnde sportive ). Novartis è presente anche nel settore dei prodotti per l'infanzia tramite Gerber. .. Ha esercitato un'intensa pressione sull'UE per ottenere l'autorizzazione alla commercializzazione di semi OGM;è uno dei maggiori gruppi mondiali dediti alla manipolazione genetica; produce mais-bt (OGM) che resiste all'erbicida Glufosinate; tragredisce il codice OMS sul latte in polvere (attraverso Gerber); usa abitualmente OGM in Nord America negli alimenti Gerber; è il secondo produttore al mondo di pesticidi e il primo di atrazina, un erbicida .. correlato al tumore della mammella, a linfomi e leucemie: l'atrazina filtra nel terreno e contamina le falde acquifere mettendo a rischio la salute di milioni di persone.
Multinazionale di origine USA che lavora nel campo delle saponette, detersivi, dentifrici, pannolini, farmaceutici, cosmetici e prodotti alimentari. Fa parte di un'associazione ( Businnes Round Table ) che ha lo scopo di fare pressione sul potere politico affinchè compia scelte economiche favorevoli alle grandi imprese; tra il '95 e il '96 ha versato ai politici americani 68325 dollari; finanzia sedicenti associazioni ambientaliste pronte a difendere temi favorevoli alle imprese; ha esercitato forti pressioni sulla FDA per ottenere l'autorizzazione ad impiegare Olestra. Nel 1996 una fuoriuscita di oli minerali nello stabilimento irlandese di Nenagh ha contaminato vari pozzi d'acqua, lasciando la gente senz'acqua per più di una settimana. .. Le patatine Pringles vendute in Nord-America contengono OGM. .. Nel giugno del 1999 le imprese cosmetiche del gruppo: Cover Girl, Max Factor, Noxell, Olay, Pantene, Richardson Vicks e Vidal Sassoon sono state indicate da PETA come imprese che utilizzano semilavorati sperimentati abitualmente su animali. .. È responsabile di una delle maggiori fonti di rifiuti del mondo: i pannolini (che in America sono il 2% della spazzatura totale del paese). Una delle più grandi sperimentatrici sugli animali. Nel 1997 aveva messo a punto un prodotto di sintesi, battezzato Olestra, da utilizzarsi come sostituto dell'olio. Dopo lunghe pressioni sulla Food and Drug Administrator il prodotto era stato autorizzato all'impiego. È stato accertato che provoca diarrea e impedisce l'assorbimento di vitamine liposubili.
JOHONSON & JOHNSON INC.
E' la più grande distributrice mondiale di prodotti sanitari, oltre che essere molto attiva nel settore farmaceutico. In Messico la paga dei lavoratori è al minimo di sussistenza. Ha pagao 5 milioni di dollari in USA per aver indotto i dipendenti a distruggere prove relative ad un'indagine federale sulla promozione di un farmaco in casi non ammessi dalla FDA. Trasgredisce il codice OMS sul latte in polvere reclamizzazndo bottiglie per l'allattamento artificiale.
È il quarto gruppo chimico tedesco.
Multinazionale alimentare con sede in Italia, presente in 16 paesi con 75 stabilimenti e 39000 persone impiegate. Controllata dalla famiglia Tanzi opera in 4 settori: latte, prodotti freschi, prodotti da forno, succhi e conserve. Realizza la maggior parte del proprio afttutrato in Italia e Sudamerica. In Brasile conta ben 7000 dipendenti e, secondo i sindacati brasiliani, negli stabilimenti Parmalat vige un clima di sottomissione; dopo il primo sciopero (maggio '95) sono satti subito licenziati 20 operai. Sempre in Brasile, Parmalat tenta con metodi sleali basati su abbassamenti transitori dei prezzi, di annientare i suoi concorrenti e fa fallire i contadini che non accettano di produrre per lei attraverso le imprese che hanno in appalto il servizio di raccolta del latte. Anche il sindacato sudafricano COSATU accusa Parmalat di violazione dei diritti sindacali, imponendo ai lavoratori il lavoro festivo ed arrivando ad impedire l'accesso ai delegati sindaacali. In Ecuador, nel gennaio 2000, gli stabilimenti Parmalat sono stati chiusi dal governo locale che ha definito "speculativo" il comportamento della multinazionale. Il paese sudamenricano viveva una disastroa situazione economica e Parmalat alzava quotidianamente il prezzo del latte.
È la maggior industria del tabacco del mondo. Si stima che solo le Marlboro uccidano più di 75mila americani all'anno. In america è famosa per essere una delle maggiori finanziatrici di politici che intraprendono battaglie per l'abolizione dei limiti e divieti di fumo. Fino al 1998 finanziava gli scienziati perché effettuassero studi da cui risultava che il fumo passivo non era nocivo. Solo nel 1999 ha ammesso che il fumo fa male. Nel 1997 ha accettato, insieme ad altre multinazionale del tabacco di pagare 206 milioni di dollari (in 25 anni) per risarcire lo stato delle spese sostenute per curare i malati "di fumo". La Kraft è stata segnalata perché usa organismi geneticamente modificati nei suoi prodotti.
«La Philip Morris è una delle multinazionali che ha presentato all commisiione europea la proposta .. sul cacao e i prodotti al cioccolato in base alla quale è possibile l'impiego di sostanze grasse vegetali diverse dal burro di cacao fino al 5% del prodotto finale. Questo genera un danno a paesi come Ghana, Nigeria, Camerun che basano sulla produzione del cacao più del 50% del volume delle loro esportazioni e che a livello microeconomico produrrà effetti disastrosi per 11 milioni di persone che sono direttamente dipendenti dal raccolto di cacao. Ha inoltre ottenuto che nelle etichette non venisse indicata la quantità di burro di cacao presente nella cioccolata. La Philip Morris è una delle più grandi produttrici di sigarette e poichè nel nord del mondo il consumo di tabacco è in diminuzione, sta dirigendo le sue vendite al sud, aumentando a dismisura il consumo di tabacco fra i minorenni.» (da "Mini guida al consumo critico e al boicottaggio" su OBE3)
BURGERKING
In Gran Bretagna è stata al centro dell'attenzione perché stipulava contratti denominati "a zero-ore". I dipendenti non venivano pagati quando ad esempio il negozio era vuoto e quindi non stavano facendo niente.
MC DONALD's
In Italia, la multinazinale del panino è presente da 15 anni ed è leader del settore con l'acquisizione nel 1996 del concorrente Burghy; 243 ristoranti in piena attività, un fatturato di 686 miliardi di lire (354.289 euro) nel 1999 con 12000 dipendenti. .. Jack Greengerg [è il] boss del gruppo e regista della strategia Mc Donald's. Ogni anno la Mc Donald's spende 1,8 miliardi di dollari in pubblicità e promozioni commerciali per dimostrare al pubblico che è un'impresa impegnata nei problemi sociali ed ambientali. Mc Donald's sostiene nella sua "Guida Nutrizionale" che l'alimentazione fast food è sana e nutriente, senza mettere in evidenza come essa sia ricca di grassi e zuccheri e carente in fibre vitamine, e sali minerali. La carne che viene utilizzata è prodotta in allevamenti intensivi con grossa sofferenza degli animali. Per dare spazio agli allevamenti di bestiame la Mc Donald's ha confessato di avere deforestato ampie zone tropicali e di aver utilizzato sostanze chimiche in dosi massicce (20 tipi diversi di prodotti chimici) per la moderna agricoltura intensiva. .. I lavoratori ricevono salari bassi, non vengono retribuiti gli straordinari e gli incidenti sul lavoro (ustioni) sono numerosi, per la carenza di personale e la necessità di lavorare in fretta. Non va meglio ai lavoratori Mc Donald's in Italia: gli impiegati catanesi sono costretti a mansioni non previste dal contratto di assunzione, come la pulizia di pozzetti di scarico e di bagni; subiscono trasferimenti di sede senza preavviso, lavorano per ore di straordinario mai pagate come tali. (Fonte: quotidiano Liberazione del 30/9/00).
[Inoltre] gli animali che forniscono la carne degli hamburger sono costretti a continue gravidanze e vengono imbottiti di antibiotici e farmaci. L'intera "politica pubblicitaria" della multinazionale mira a coinvolgere e convincere i bambini (con regali, promozioni e gadgets). E, ovviamente, quando il bambino rompe i coglioni perché vuole andare da McDonald's, ci va tutta la famiglia. Tre piccioni con un cheesburger. La campagna contro questa multinazionale dura ormai da più di una decina d'anni. [Ma intanto McDonald s'espande a macchia d'olio: dieci anni fa almeno avevamo il Burghy, ora l'hanno acquisito e fatto sparire. ndJB] La McDonald's è finita più volte sotto processo. Ha pagato diversi milioni di dollari di risarcimento danni ai consumatori. ..
COCA COLA
Multinazionale USA nata nel 1891. Ottavo gruppo alimentare del mondo, ha filiali in più di trenta paesi. Fattura circa 31 MILIARDI di euro (60000 miliardi di lire) e - insieme a Cola Cola Enterprises - impiega 29500 persone. .. In Belize contribuisce alla distruzione delle foreste tropicali. Collabora per la vendita di Nestea e Nescafè con Nestlè, la quale non rispetta il codice OMS e UNICEF per il latte in polvere. .. Alcuni prodotti "dietetici", come le bevande Coca Cola Light, contengono aspartame, [che] può causare danni al cervello, particolarmente gravi nei bambini. (Ancor più gravi gli effetti sui feti.) In Guatemala non rispetta i diritti sindacali. In India fa uso di lavoro minorile. E' considerata una delle 10 peggiori imprese USA perchè ingozza i raagzzi di zucchero e acqua piena di additivi chimici.
I lavoratori colombiani hanno deciso di [intentarle causa perchè] usa vere e proprie squadre della morte per "minacciare" i dirigenti sindacali che intraprendono battaglie per i diritti dei lavoratori. Nei primi sei mesi del 2001 sarebbero stati uccisi 50 dirigenti sindacali, 128 lo scorso anno, piu' di 1500 negli ultimi dieci anni.
PEPSICOLA
La multinazionale USA, diretta concorrente della Coca-Cola, è presente in 20 paesi ed impiega 150000 persone. Fattura 21.175 milioni di euro (41000 miliardi di lire) dei quali solo il 40% è rappresentato dalle bevande, il resto proviene dalla produzione di snack e patatine ( divisione Frito-Lay, che controlla il 40% del mercato mondiale delle patatine ). .. Esporta in India Grandi quantità di bottiglie per il riciclaggio, con l'intento di spendere meno e mantenere in patria l'immagine di impresa pulita. La multinazionale corrisponde alle donne impiegate nella suddetta attività 500 lire al giorno. Comportamenti antisindacali in Guatemala e in Europa. Da più fonti si sostiene che Pepsi Cola usi OGM per la produzione di snacks e paattine, oltre all'olio Olestra che può indurre il mancato assorbimento di vitamine liposolubili e può provocare diarrea.
.. Al centro della campagna contro la Pepsi il fatto che la multinazionale appoggia e sostiene paesi con regimi dittatoriali (Birmania, Messico, Filippine). La Pepsico utilizza inoltre animali nei suoi studi ed esperimenti.
MONSANTO (AGROCHIMICA GRUPPO PHARMACIA)
La Monsanto, specialista in erbicidi e defolianti, nel 1960 ha prodotto il famigerato agente arancione, [impiegato] durante la guerra in Vietnam. .. E' stata al centro di vari processi per violazioni che vanno dalla contaminazione ambientale, alla pubblicità ingannevole, alla violazione delle norme sulla sicurezza. Nel 1995 la Monsanto ha danneggiato l'ambiente scaricando 1800 tonnellate di sostanze inquinante nell'aria, nei fiumi, nei suoli. Monsanto produce anche l'ormone BCH per la crescita forzata dei bovini da macello, ormone ritenuto da molti scienziati cancerogeono. Monsanto, inoltre, da qualche anno si dedica alla manipolazione genetica, brevettando, insieme all'Astra Zeneca , sementi che si possono usare per un solo raccolto, innestando la cosiddetta "tecnologia della morte" che priva le comunità agricole della loro secolare conoscenza di salvare i semi. Risultato di questa operazione è favorire un regime di monopolio sulle sementi che nutrono il mondo, e di renderne uniche beneficiarie le multinazionali del settore. ..
.. Metà del suo fatturato annuale (34mila miliardi di lire) proviene dalla produzione di erbicidi, di ormoni di sintesi e di sementi geneticamente modificate. Il resto proviene dalle attività farmaceutiche. È il terzo produttore del mondo di pesticidi e controlla il 10% del mercato mondiale. È una delle maggiori aziende del mondo nella produzione di sementi geneticamente modificati (capaci di resistere agli stessi erbicidi prodotti dalla stessa Monsanto). Nel 1997, negli Stati Uniti, ha pagato una multa di 50mila dollari per pubblicità ingannevole. Aveva definito l'erbicida Roundup un prodotto "biodegradabile ed ecologico". Ancora nel 1997, in occasione della conferenza sul clima di Kyoto, la multinazionale ha fatto pressioni affinché la conferenza non inserisse gli HFC (idro fluoro carburi, sostanze pericolose perché contribuiscono in misura notevole all'effetto serra) fra i gas da ridurre. Nel 1999 è stata denunciata per abuso di posizione dominante nel settore delle biotecnologie [e] perché testava i suoi prodotti sugli animali.
Vedi anche qua.
BAYER
Multinazionale chimica e farmaceutica di origine tedesca presente in più di 60 paesi, fattura oltre 25.823 milioni di euro (50000 miliardi) e impiega circa 120000 persone (dati riferiti al 1999). La Bayer produce farmaci, strumentazioni diagnostiche, gomme sintetiche, fibre tessili artificiali, prodotti chimici, pesticidi e prodotti veterinari. È attiva anche nelle biotecnologie applicate all'agricoltura. Esercita pressioni sugli organi politici e sull'opinione pubblica. .. Nel marzo 2000 ha patteggiato una multa di 200000 dollari col ministero del commercio USA per avere esportato illegalmente glucosio. Il glucosio può essere impiegato per la costruzione di armi chimiche e batteriologiche. Nel 1999 in Brasile è stata avviata un 'indagine avverso la Bayer a seguito della morte di alcuni contadini che avevano utilizzato il Baysiston, un pesticida vietato in Germania da oltre vent'anni.
BENETTON
Il 12 ottobre 1998 un servizio del Corriere della Sera a firma di Riccardo Orizio, denunciava che Bermuda, una fabbrica di Istambul che lavorava per il licenziatario turco di Benetton, impiegava manodopera infantile 8 bambini di età inferiore ai 14 anni ). L'impresa di Treviso si è difesa sostenendo che non era a conoscenza del fatto. .. In Argentina benetton oggi possiede 900000 ettari di terra per la produzione della lana, terra abitata da sempre dal popolo Mapuche che è stato confinato in una striscia di terra dove le famiglie sono costrette a vivere in condizioni di sovraffollamento, diventando, talvolta, manodopera a basso costo.
ESSO (EXXON MOBIL)
La Mobil è presente nell'isola di Aceh [Jakarta], dove si è resa complice delle atrocità commesse dall'esercito nei confronti della popolazione locale per poter operare indisturbata nell'estrazione del gas naturale, fornendo alle autorità .. del regime dittatoriale .. una delle fonti di guadagno più importanti senza alcun beneficio per la popolazione. .. La Mobil è accusata di aver fornito supporto logistico presso le proprie basi dove venivano tortuarti e uccisi gli abitanti e di aver all'esercito le ruspe per scaavre le fosse comuni dove seppellire le persone trucidate. In Perù gli indigeni Harakmbut stanno difendendo le loro terre dall'occupazione della Mobil. [Inoltre] ha sostenuto fortemente l'abbandono del protocollo di Kyoto per la difesa ambientale da parte degli Stati Uniti.
ENI (ENICHEM)
Per la realizzazione di un gasdotto sta espropriando le tribù degli Iyak e degli Otari ( Nigeria ) delle loro terre.
KODAK
Nel 1990 è stata condannata a pagare una multa di 2 milioni di dollari per essere una delle 10 maggiori produttrici di sostanze inquinanti e cancerogene (è il maggior "emettitore" di metilene cloride degli USA).
GENERAL ELECTRIC
La General Electric è la compagnia più potente degli Stati Uniti, sta espandendo il suo controllo sui mercati di tutto il mondo. Si fa vanto di ogni suo articolo che produce. Gli unici articoli che non vengono mai menzionati sono le armi nucleari, benché anche in questo settore la General Electric sia Leader. Ad Helford oggi, la General Electric costruisce componenti essenziali per sistemi di armi nucleari più di chiunque altro nel mondo, la quantità di rifiuti tossici e radioattivi che produce negli stabilimenti e nelle unità di ricerca continua a crescere. La General Electric ha emesso una circolare che impediva qualsiasi commento sullo stabilimento di Knolls da parte dei suoi dipendenti: "...chi verrà meno alle direttive andrà incontro al licenziamento, ad una multa di 100.000$ e alla carcerazione."
LE BRUTTE SORPRESE DEGLI OVETTI KINDER
di Gian Antonio Stella, da Promiseland.it
PANKOTA (Romania) - [Nessun contratto di lavoro, ma] la proroga quotidiana del lavoro se arrivano ciascuna a montare mille pezzi al giorno. Minimo minimo: 900. .. Se non arrivano alla soglia vengono licenziate in tronco? "Ma no", risponde amabile la kapò: "Chi non ce la fa non viene mai buttata fuori: se ne va da sola". .. Il laboratorio da cui escono gli ovuli di plastica della Kinder Ferrero [è] una grande fabbrica sgangherata e pericolante sulla strada che solca Pankota, un paese agricolo vicino a Timisoara ammazzato da piani quinquennali capaci di far morire le vigne e rendere sterili i conigli. [In un] loculo .. di due metri per due, riscaldate da una vetusta stufa a legna, lavorano in quattro, a cottimo, a ritmi da far spavento, manovrando certe macchinette punzonatrici che se ci lasci sotto un dito, addio. Contente? Ridono: "Tutto bene, paga buona, padroni gentili".
È questo il modello suggerito dagli industriali trevisani che verranno giù a celebrare l'inizio dell'anno produttivo a Timisoara? Per carità: competitività raggiunta. Alla grande. Non c'è Cina, India o Gabon che ti offrano come la Romania gli spazi, le lusinghe fiscali, le operaie disposte a lavorare a cottimo in topaie come quella di Pankota per 170 mila lire italiane a un'ora di volo dal Nordest. .. Certo, centinaia di imprenditori straordinari veneti, lombardi ed emiliani, costretti a portare qui una parte della produzione per mancanza da noi di terreni ed operai, rinunciano tutti i giorni ad approfittare fino in fondo della libertà totale di fissare stipendi e stabilire orari e licenziare gente. E non c'è dubbio che, piuttosto che la fame o l'emigrazione sui gommoni, le campagne e le periferie romene vorrebbero dieci, cento, mille ruderi produttori di ovetti con sorpresa. In cambio, però, stiamo spesso chiedendo troppo.
Cominciano a esser troppi .. i cacciatori che vengono a togliersi sfizi in Italia proibitissimi quali la battuta all'oca (60 mila lire a capo: niente) o all'orso bruno dei Carpazi (da dieci a venti milioni: niente). Troppi gli industriali che .. fanno lavorare quali contoterzisti .. stabilimenti conciari impegnati in lavorazioni che in Europa sono vietate. .. Troppi i pezzi d'arte "palesemente rubati nelle chiese o perfino nei cimiteri", .. che finiscono nelle vetrine dei nostri antiquari. Troppi gli alberi dello straordinario patrimonio boschivo, il polmone verde più ricco e vitale dell'Europa meridionale, abbattuti per rifornire le nostre gigantesche segherie e i nostri mobilifici.
.. Chi glielo fa fare, agli imprenditori più aggressivi, di tornare in Italia? Troppe tasse, troppi verdi, troppe regole. Ciò che è più grave, però, è che i loro colleghi perbene (tanti) che vorrebbero sul serio poter continuare a produrre in modo competitivo nelle campagne estensi o nella valle del Sangro, nella piana di San Severo o sui colli udinesi, non [hanno] alcuna possibilità di farcela.
.. Il nostro consolato a Bucarest, per cominciare, ignora il telefono come raccomandava una circolare di Gaspari: "Gli impiegati non sono tenuti a rispondere perché non è accettabile l'assunto secondo cui la richiesta di un colloquio con tale mezzo possa essere giustificata da ragioni di pubblico interesse. È evidente, infatti che il cittadino, ove abbia effettive ragioni da presentare, può disporre di strumenti ben più efficaci quali l'accesso diretto agli uffici competenti". ..
BP AMOCO FINANZIA UN OLEODOTTO CHE DISTRUGGERÀ L'ECOSISTEMA TIBETANO
da ManiTese.it
.. BP Amoco, Enron e Agip (italiana) stanno tutte aiutando la PetroChina nella costruzione dell'oleodotto Sebei-Lanzhou. Lungo 953 km, .. iniziato nel marzo [2000] con il completamento dei lavori previsto per ottobre 2001, questo progetto potrebbe coinvolgere le società occidentali nelle violazioni dei diritti umani in Tibet.
Il bacino Tsaidam, situato nell'altipiano tibetano settentrionale, è ricco di riserve di petrolio e gas naturale. .. La costruzione dell'oleodotto aprirà .. la strada ad uno sviluppo su larga scala dell'industria petrolifera cinese in Tibet.
L'oleodotto, e le numerosissime trivellazioni, rappresenteranno una seria minaccia al fragile ecosistema tibetano che è potenzialmente la sorgente di tutti i grandi fiumi del sudest asiatico. I tibetani vedranno certamente consolidarsi il controllo cinese sulla regione, con una ancora maggiore presenza militare a difesa del progetto.
.. Nell'aprile [2000] BP Amoco ha salvato PetroChina da una disastrosa esposizione finanziaria alla Borsa Valori di New York, investendo 580 milioni di dollari nella compagnia petrolifera cinese. Questo versamento di capitali ha reso BP Amoco il più importante investitore estero in PetroChina e il suo valore copre totalmente le spese di costruzione dell'oleodotto tibetano, stimate in 530 milioni di dollari. ..
Vedi anche: Il Tibet devastato dopo l'occupazione
IN VIETNAM, LA DIOSSINA UCCIDE ANCORA
di Schofield Coryell su Il Manifesto, riportato da Promiseland
Dopo trent'anni «le conseguenze della guerra chimica condotta dagli Stati uniti sono ancora visibili ovunque», spiega Nguyen Xuân Phuong, una cinquantenne vietnamita. .. Si vedono ancora per le strade delle città e in campagna persone mutilate - prive di gambe o braccia, cieche, deformi. Si tratta in gran parte delle conseguenze dei defolianti utilizzati nelle operazioni militari in quella che è stata spesso definita «la più grande guerra ecologica della storia dell'umanità». L'obiettivo strategico delle operazioni di «defoliazione» consisteva nel privare la guerriglia vietnamita delle fonti alimentari e nel proteggere dai suoi attacchi gli invasori americani. .. Questi erbicidi .. distruggono, oltre alle piante, anche la vita e la salute degli abitanti, provocando cancro ai polmoni e alla prostata, malattie cutanee e cerebrali, danni al sistema nervoso, respiratorio e circolatorio, cecità e diverse anomalie fetali. [Il] componente principale [è] la diossina, un prodotto tossico tra i più potenti, che sconvolge le funzioni ormonali, immunitarie e riproduttive dell'organismo.
Le operazioni di guerra chimica, che iniziarono nel 1961 con l'autorizzazione del presidente John Kennedy, furono progressivamente intensificate fino a raggiungere il culmine nel 1965, per poi diminuire e infine cessare nel 1971, in seguito alle numerose proteste che si levarono nel mondo e negli Stati uniti stessi da parte di scienziati, parlamentari e soprattutto ex combattenti americani. .. I raccolti distrutti dall'agente arancio (chiamato [così] perché l'esercito americano lo immagazzinava in fusti contrassegnati col colore arancione) in cinque anni di irrorazioni costanti con aerei ed elicotteri avrebbero potuto alimentare 245.000 persone per un anno intero. Secondo l'Unesco (Le Courrier de l'Unesco, maggio 2000), un quinto delle foreste sudvietnamite è stato distrutto chimicamente. La maggior parte degli erbicidi utilizzati in queste offensive è stato fornito all'esercito americano da alcune grandi imprese: al primo posto la Dow Chemical - una delle più potenti imprese americane del settore - , seguita tra le altre da Thompson, Diamond, Monsanto, Hercules, Uniroyal. È contro queste ditte - e non contro il governo americano - che .. nel 1984 le organizzazioni degli ex combattenti americani hanno deciso di promuovere azioni giudiziarie per reclamare e ottenere risarcimenti finanziari per le malattie contratte a causa dell'esposizione all'agente arancio. La legislazione americana, infatti, proibisce formalmente processi contro il governo per atti connessi ad operazioni militari. Paradossalmente, l'azione legale degli ex combattenti è stata rafforzata dall'intervento dell'ammiraglio Elmo Zumwal, lo stesso che aveva dato l'ordine alle forze navali degli Stati uniti di utilizzare questo erbicida su larga scala. .. Nel maggio 1984, immediatamente prima del processo, le ditte accusate hanno deciso di patteggiare, versando 180 milioni di dollari su un conto bancario destinato a diventare il fondo di risarcimento per ex combattenti colpiti dalla diossina. Così, circa 40.000 querelanti, su quasi 68.000, hanno ricevuto compensazioni in denaro che vanno dai 256 ai 12.800 dollari a seconda della gravità dei casi. In compenso, nessuna delle centinaia di migliaia di vittime vietnamite ha ricevuto un centesimo di indennizzo. ..
FIORI PER SAN VALENTINO
da Nigrizia, su Promiseland
Il mercato mondiale dei fiori freschi tropicali è un grande business .. di circa 4 miliardi di euro (dato 1998). Fiori che vengono dal Sud del mondo: .. Ecuador e Colombia, Kenya e Zimbawe sono stati dei giganti delle esportazioni negli ultimi dieci anni. Ai consumatori del nord costa meno farsi arrivare i fiori freschi dal Kenya o dall'Ecuador piuttosto che dall'Olanda o addirittura dal proprio paese. Secondo l'Organizzazione internazionale del lavoro, l'Europa fino a 4-5 anni fa importava circa il 70% dei fiori esportati nel mondo.
Il Kenya nel 2000 ha esportato (soprattutto in Olanda che a sua volta li riesporta in altri paesi, ma anche in Gran Bretagna, Germania e Svizzera) oltre il 90% della sua produzione, circa 38 mila tonnellate di fiori freschi, soprattutto rose, per un valore di circa 100 milioni di euro: si tratta della terza voce nelle esportazioni del Kenya. Sono 40-45 mila le persone che lavorano direttamente nel settore, e si stimano altri 60-70 mila addetti nell'indotto. Contando anche le loro famiglie, ci sono proiezioni che parlano di 500 mila keniani che vivono grazie alle esportazioni di fiori. L'area più importante di produzione per l'export floreale in Kenya è la zona attorno al lavo Naivasha, a nord-ovest della capitale Nairobi, dove si contano ben 24 grandi fattorie specializzate. Qui ogni giorno si recidono milioni di rose, che prendono subito il volo per l'Olanda o la Gran Bretagna, e sono vendute l'indomani come fiori freschi, venendo comunque a costare anche la metà di quelle che potrebbero essere coltivate in serra localmente. [Intanto però] il lago Naivasha ha sempre meno acqua, sempre più inquinata; c'è forse un legame con l'utilizzo di acqua dolce per innaffiare e un presumibile utilizzo intensivo di pesticidi? ..
COME LE MULTINAZIONALI SI DIFENDONO DA INTERNET
da TMC crew
Alcune multinazionali, .. in seguito a dei "disastri di immagine", .. hanno convocato il loro staff di pubbliche relazioni e pubblicitari per capire cosa stava succedendo. .. Queste compagnie si sono abituate a controllare senza ormai grossi problemi la stampa ufficiale (.. McDonald's spende 2 miliardi di dollari all'anno per curare la propria immagine ..) e all'improvviso si sono trovate completamente disarmate di fronte ad un media, Internet, che ha permesso agli attivisti, senza alcuna spesa, di poter raggiungere ed approfondire le problematiche direttamente dal basso con milioni di persone.
.. Le tre strategie principali [che le multinazionali usano per rispondere a questi attacchi] sono le seguenti:
Il tutto è sempre accompagnato da un grande riadeguamento verde dell'immagine della compagnia. In questa fase abbiamo quelle offese alla nostra intelligenza costituite da slogan pubblicitari che inneggiano a "benzina verde", alle automobili, le più grandi e veloce fonti di inquinamento del pianeta che diventano "enviromentally friendly" (amiche dell'ambiente) e così via.
I lavori del tavolo sulle "counter-strategies" sono stati coordinati da Eveline Lubbers, attivista specializzata nella ricerca sulle strategie di propaganda delle multi e corporate intelligence.
Un'altra contro-strategia di pubbliche relazioni e quella di creare gruppi di facciata [come la] GCC Global Climate Coalition, una commissione scientifica creata e stipendiata dalle compagnie petrolifere e dall'industria dell'automobile, che, dietro la sua apparenza verde, ha speso 60 milioni di dollari per persuadere l'opinione pubblica, prima del vertice sul clima di Kyoto della fine del 1997, che quelli del clima e dell'effetto serra non sono problemi gravi e che possiamo continuare tranquillamente così e non modificare né i nostri stili di vita, né i nostri consumi. ..