SOMMARIO Vedi anche su Enigmi della storia:
SCIENZA CIECA E SORDA
Fino al 26 Aprile 1803 (quando l'accademia delle scienze studiò i meteoriti caduti a l'Aigle in Francia) nessuno studioso credeva possibile la caduta di una pietra dal cielo. La caduta di meteoriti del 24 Luglio 1790 nel sudovest della Francia venne definita "un fenomeno fisicamente impossibile".
ITALIA: COLONIA DI ATLANTIDE
Vedi anche Atlantide sul sito di Damanhur
Corsica e Sardegna (allora un'unica isola) e la penisola italiana (congiunta alla Sicilia e forse anche a Malta) erano colonie di Atlantide.
I TEMPLI DI HAL SAFLIENI E DI TARAXIEN (due sobborghi di La Valletta, Malta)
Risalenti al 3500 a.C. secondo il carbonio14, furono scoperti casualmente nel 1902 e 1914 ed esplorati da Themistocles Zammit: entrambi di dimensioni colossali, il primo si trova parecchi metri sottoterra (si estende su 3 piani) e il secondo (dove è stata rinvenuta una statua della Grande Madre) a livello del suolo.
TIAHUANACO (regione del lago Titicaca)
Una statua, ricavata da un solo masso, ha più di 7m di altezza è pesa 10t. - e ve ne sono dozzine simili. La levigatezza dele loro statue, l'armonia delle proporzioni, l'espressività che lo scultore ha saputo dare al volto dei suoi personaggi sono superiori a quanto sappiamo fare oggi: questo ci spinge a supporre uno sviluppo intellettuale e spirituale superiore al nostro. Parecchi porticati, o muri con porte e finestre, sono fatti con un unico blocco di pietra (il che significa che prima disponevano blocchi di pietra di parecchi metri di altezza e lunghezza e spessi in proporzione, e poi vi intagliavano le aperture!): non è detto che riusciremmo a fare altrettanto oggi, ma comunque farlo non sarebbe conveniente coi nostri mezzi. (Ergo loro di che mezzi disponevano, se facevano prima a fare così?!)
I GIGANTI DI GLOZEL
Nel 1925 a Glozel (vicino a Vichy - Allier, Francia) Emile Frendin sprofondò nel suo campo dove stava lavorando, e trovò "Il campo dei morti": 3000 oggetti incisi, vasellame, utensili, gioielli, manufatti in osso e legno del 17~15.000 aC - quando non dovrebbero esistere nè scrittura (il primo sistema di scrittura documentato è quello sumero-accadico, IV millennio aC), nè la ceramica (la cui lavorazione oltretutto mostra un senso artistico assai sviluppato ed eccezionalmente raffinato, coordinato con notevole intuito simbolico - ad es., le statue coi volti senza bocca che hanno portato alla denominazione di "civiltà del silenzio"). Sorprendono inoltre le dimensioni delle ossa umane rinvenute (cranii grandi il doppio), delle impronte, e dei monili (ad es. bracciali) su misura per arti giganteschi.
L'INCREDIBILE GNOMO DEL WYOMING
Nell'ottobre 1932, in un burrone sui fianchi delle montagne Pedro (a un centinaio di km da Casper, Wyoming, USA), due cercatori d'oro trovarono una minuscola caverna naturale di 1.20m x 1 x 5 nel granito compatto: su una naturale sporgenza nella roccia, la mummia (35cm x 350g) di un essere dall'aspetto umanoide (ma non umano) dai lineamenti coperti d'una tinta uniformemente bronzea: fronte bassissima, naso schiacciato con narici ampie e dilatate, bocca larghissima, labbra sottili piegate in quello che si direbbe un sorriso ironico. Al pari delle mummie egizie, anche questa è rimasta esposta all'aria senza fasciature balsamiche. Il misterioso individuo è molto più piccolo del più piccolo essere umano che la scienza conosca, ed aveva non meno di 65 anni al momento della morte.
UN "SARCOFAGO" NELLA STANZA DELLA REGINA (PIRAMIDE DI CHEOPE)
Edrisi ("Storia delle piramidi", 1245 d.C) afferma che anche la Camera della Regina conteneva un "sarcofago", simile a quello conservato nella Camera del Re - che evidentemente fu rimosso nei trecento anni successivi, visto che i resoconti successivi (dal XVI sec. in poi) per quanto dettagliatissimi non ne parlano. Inoltre afferma: "Sul soffitto della stanza compaiono scritti vergati coi più antichi caratteri dai sacerdoti pagani" - scrittura geroglifica di età preclassica, visto che se si fosse trattato di arabo o latino, li avrebbe decifrati.
LA SFINGE
Lo storico latino Plinio (I sec d.C.) testimoniò che "La faccia del mostro è dipinta di rosso", e fa specifico riferimento al naso sottile della Sfinge (che venne scalpellato tra il XII e XIV sec. nel corso di una celebrazione religiosa di dissacrazione :-p)
LE PIRAMIDI ERANO RIVESTITE DI GEROGLIFICI
Le lastre calcaree che ricoprivano la Grande Piramide (e che, precipitate al suolo a causa di un terremoto sul principio del XIV sec., vennero usate per ricostruire El Kaherah: il Cairo) "erano incise con antichi caratteri di scrittura, ora incomprensibili.. Le iscrizioni sono così numerose, che se si dovessero copiare anche soltanto quelle che abbelliscono la superficie delle due Piramidi, occorrerebbe riempire un libro di almeno 10.000 pagine" (Plinio, I sec. d.C.) "Tutti i misteri della Magia e tutte le ricette più prodigiose dell'arte medica sono scritte sulla faccia delle Piramidi in caratteri Musnad" (Ebn-Khordadbeh, "Descrizione geofrafica delle terre maomettane", VIII sec.) Ulteriori testimonianze a conferma di ciò ci sono pervenute da Masoudi (IX sec.), Makrizi, Ebn Haukal (IX sec.), Guillame de Baldensel (inizi dell'XIV sec.)..
NUMEROLOGIA E UNITÀ DI MISURA
Il principale fattore numerico della necropoli di Gizah è il numero primo 11. Un lato della Grande Piramide è circa 755 piedi, 11 volte 40 cubiti reali egizi. Il rapporto altezza/base è di 7/11, quello della pendenza dei lati 14/11, la pendenza del pozzo sud della Camera del Re (che nel 2500dC puntava alla cintura di Orione) è 11/11. 111,111 gradi indietro lungo l'eclittica dal grado zero riporta alle Iadi del Toro (la testa del Toro). Un grado di meridiano (circonferenza terrestre / 360) = 111.111m. 111.111m / 200.000 (lunghezza del tempio di Gerusalemme scelta da Re Salomone) = 55cm, ossia 1 cubito sacro. In Francia nel 1793 fu stabilito che 1m = un decimilionesimo della distanza dal polo all'equatore, ma su un muro di cinta di una costruzione della III dinastia (2700 aC) vi sono tre linee dipinte in quell'epoca, due all'esatta distanza di 1m.
LA "DIVINA PROPORZIONE"
Nel 1925 a Saqquara venne rinvenuto un piccolo frammento di calcare recante un'incisione difficilmente interpretabile, ma la curva in esso disegnata è una spirale logaritmica e i rapporti matematici fra i segmenti disegnàti individua la sequenza di Fibonacci (ogni numero è la somma dei due precedenti: 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55, 89..), con un rapporto sempre uguale al "numero d'oro" Phi= 1,618 - lo stesso che si ottiene cercando in un segmento la parte proporzionale aurea (ossia AC:CB= AB:AC.. AC/CB=AB/AC=Phi=1,618 in progressione infinita - poichè ovviamente il segmento si può sempre sottodividere), modello di armonia cui si conformarono architetti ed artisti dell'antichità fino a Leonardo da Vinci, Pietro della Francesca, Durer ecc. La proporzione aurea (o "divina proporzione", dato che è una sorta di "voce di Dio" sulla materia) esprime un carattere di invariante algebrico associato alle funzioni stesse della vita (ad es. il terzo occhio cade nel punto aureo del segmento frontale di lunghezza del cranio; l'apotema della Grande piramide è in rapporto di 89/55 =1,618; la struttura del DNA, idem; i rapporti fra le ossa della falange, pure; le piante crescono secondo la sequenza di Fibonacci, cioè con un costante rapporto = Phi; ecc.)
ARCA DELL'ALLEANZA
da "Il Giornale dei Misteri" n°277, su Disinformazione.IT
.. Era una cassa preziosa che custodiva le Tavole della Legge che Mosè ricevette da Dio sul monte Sinai, nonché secondo alcuni la miracolosa verga di Aronne e un vaso di manna. .. Secondo quanto dice la Bibbia, questa cassa doveva essere di legno d'acacia, rivestita d'oro dentro e fuori, con una ghirlanda anch'essa d'oro attorno al coperchio. Fu costruita nell'anno 1446 a.C. ed era lunga due cubiti e mezzo per uno e mezzo e si è calcolato quindi che fosse lunga 1.73 metri per 73.5 centimetri. Veniva trasportata come una lettiga sospesa a due stanghe infilate in quattro appositi anelli. Nell'Esodo si precisa che le stanghe non dovevano mai essere tolte, l'Arca non doveva essere toccata per nessun motivo, ne poteva essere avvicinata senza le dovute precauzioni, pena la morte. Si narra che un certo Uzza che la tocco istintivamente per evitare che cadesse durante un percorso impervio, rimase fulminato all'istante (Samuele II 6.6).
.. Seguì sempre le peregrinazioni [degli ebrei] e veniva custodita in una tenda speciale appositamente allestita. Finché il famoso re Salomone, adempiendo ad una promessa fatta al padre David, fece costruire un magnifico tempio a Gerusalemme in cui solennemente la situò [e vi] poteva accedere solamente il Sommo Sacerdote, non più di una volta all'anno. Il tempio però fu distrutto da Nabucodonosor dopo circa 3 secoli. .. Per 800 anni fu l'oggetto più sacro e venerato del mondo. Improvvisamente, nel 586 a.C. essa scomparve .. Che fine fece? Su quest'interrogativo tuttora irrisolto si sono intrecciate le ipotesi più varie, dall'Etiopia alla Giordania all'Irlanda..; in una delle tante grotte ai piedi dell'Ar Karkom ..; ad Axum in Etiopia, dentro una cappella segreta della Chiesa di S. Maria di Sion. Secondo altri invece .. sarebbe stata trafugata dai Templari scortata e nascosta dentro qualche castello in nord Europa.
LA LEGGENDA DEL GRAAL
di Emanuela Garampelli
.. È stata scritta nel secolo XII (il Perceval di Chretien de Troyes attorno al 1190, il Parzival di Wolfram von Eschenbach poco dopo, e numerose versioni nei cinquant'anni successivi). .. Il Graal è il vaso o la coppa che contiene, per ben due volte, il prezioso sangue di Cristo. Dapprima, il sangue-vino consacrato nell'ultima cena. In seguito, il sangue sgorgato (con l'acqua) dalla ferita aperta dalla lancia del centurione Longino nel costato del redentore e raccolto da Giuseppe d'Arimatea, .. che di Gesù chiese a Pilato il corpo dopo la morte in croce, per seppellirlo .. dentro un sepolcro nuovo. Accusato, dopo la resurrezione, di aver rubato il corpo di Gesù, Giuseppe fu incarcerato, lasciato senza cibo. Ma in prigione gli apparve Cristo a consegnargli la coppa, grazie alla quale Giuseppe potè nutrirsi e sostenersi. Liberato solo nell'anno '70, Giuseppe d'Arimatea, insieme con Nicodemo e pochi altri, trasportò la coppa, secondo tradizioni diverse, a Sarras, a Roma, poi in Bretagna. Lì, a Munsalvat (Monte della Salvezza), .. essi costruirono una tavola intorno alla quale potevano prendere posto dodici persone... Ed ecco gettare le basi per la storia e le imprese del Mago Merlino, di Re Artù e i Cavalieri della Tavola Rotonda, fiaccati, prosciugati negli intenti senza il Graal che, lungo un'epopea di secoli, non è più fisicamente presente tra loro. Ma a loro appare, galleggiando in un fascio di luce. Esso va dunque riconquistato. Se ne incarica il forte e puro, un tempo assai incolto, Perceval (in alcune versioni messo da parte da Galahad, il predestinato, figlio di Lancillotto). Cresciuto nella foresta, via dalle corti e dai combattimenti, cavaliere contro il volere della madre, che alla sua partenza muore di dolore, dopo molte avventure Perceval arriva al castello del Re Pescatore (Amfortas, per von Eschembach). Re infelice, menomato (o magagnato, roi méhaigné), ferito da una lancia che lo fa eternamente e ciclicamente sanguinare. Nella dimora del re, Perceval assiste alla stupefacente processione del Graal, vaso dell'oro più puro, recato in mano da una bellissima vergine, che diffonde luce abbagliante (come il sole, o la luna), il più bel gioiello del cielo/fonte e meta di ogni gioia/ ...segno di ogni bene in terra/...basta stendere la mano/e si ottiene un piatto pronto:/cibi caldi, cibi freddi...Infine, dopo aver goduto di ogni meraviglia, egli si accomiata per la notte dal suo ospite, senza avergli domandato nulla: né sul mistero del Graal, né sull'inguaribile ferita. Sarà deserto, l'indomani, il castello. Solo un servo rimane, ad insultare il codardo Perceval. Grande sventura è infatti il suo silenzio. Che ha reso, intorno a sé, la terra desolata... Il cavaliere dovrà ricominciare, daccapo, la ricerca. .. Nei geroglifici egizi il cuore è rappresentato con un solo emblema, il vaso. Nei nostri anni, studiosi di psicologia analitica hanno analizzato il significato del Graal come simbolo (femminile) del vaso-crogiuolo degli alchimisti dove avviene la trasformazione spirituale. La leggenda del Graal è del resto disseminata di simboli ed elementi femminili, coerentemente con l'ambito cortese e trobadorico nel quale sorge, che vede nella Donna-Domina, l'immagine vivente della divinità, della Sophia, della tolleranza. .. E' la coppa intagliata dagli angeli in uno smeraldo caduto dalla fonte di Lucifero, precipitato all'inferno (e nel Parzifal di von Eschenbach, Graal è pietra, lapsit excillis, dove arde la fenice-anima); .. il vaso rituale buddista (Kallasa), d'oro, argento o porcellana, pieno del nettare d'immortalità. .. Rapito in cielo, .. si dice non sia mai scomparso agli occhi di chi sia degno di vederlo.
IL GRAAL (secondo la scuola esoterica damanhuriana)
Damanhur ha costruito una parte del Tempio dell'Uomo apposta per poter mantenere, conservare, proteggere il "concetto" e l' "oggetto" Graal. .. anche il luogo dove anticamente era conservato, non poteva che essere legato a delle linee sincroniche. ..in Australia viene tramandata la leggenda di una coppa che porta la forza divina al popolo quando viene utilizzata in certe condizioni. .. l'identificazione del Graal con il contenitore del sangue della passione cristica è un simbolo che si riferisce a quell'energia che, attraverso il sacrificio di Cristo in questo caso, ha purificato il mondo. ..Il Graal .. può .. togliere del Karma.
.. Ricettacolo di tutte le energie, ..crogiuolo alchemico, ..il Graal .. è una forza non identificata in un solo contenitore, ma che transita attraverso degli oggetti così come l'anima passa attraverso il corpo. Questa forza esiste oggettivamente - anche se è un simbolo che anche un individuo può portare - e in certi momenti può essere "ospitata". .. Il Graal esiste fisicamente anche se la sua forma è mutevole ..: cambia forma in base alle situazioni, alle condizioni e a l momento. E' una forza benefica enorme, una "macchina" raffinatissima dal punto di vista magico. .. La sua funzione è quella di essere l'archetipo dei contenitori di energia .., una particella misurabile di energia, quella che può dare a sua volta la misura .. E' come un metro ed è anche una chiave che consente di trasmutare un'energia in un'altra. E' un contenitore che rimane sempre pieno. .. è lo strumento delle ispirazioni, dei sogni profetici [che] se si è vicini al Graal si possono fare .., altrimenti non sarà possibile. Il Graal decide autonomamente se mandare o non mandare, sempre per esempio, un sogno. Se la persona a cui il sogno è indirizzato è troppo distante dal Graal stesso, non potrà fare quel sogno. Questa è un'eccezione rara, perchè normalmente in magia la distanza non influisce sull'effetto desiderato. Non così per il Graal.
.."Se qualcuno decidesse di andare alla sua ricerca, che cosa dovrebbe fare?" La risposta è elementare nella forma, ma un po' più difficile nell'attuazione e potrebbe suonare così: "Ognuno, il Graal deve cercarlo dentro di sè; quando si sentirà chiamare, il Graal gli dirà dove si trova". Diciamo che è possibile avvicinarsi fisicamente al Graal, è possibile quasi toccarlo. Si dice "quasi" perchè chi ha la possibilità di farlo, vuol dire che ha un grado di raffinatezza, dal punto di vista magico-esoterico si intende, che gli ha permesso di attraversare tutte quelle porte che sono poste per escludere la vicinanza fisica del Graal. L'importante è sapere che esso esiste e che può essere avvicinato con la propria mente, se lo spirito è in grado di avvicinarlo. L'unica via per potervisi accostare è quella esoterica. .. Il Graal è in grado di muoversi nel tempo: solo chi è in grado di spostarsi in questa dimensione può pensare di avvicinarlo. Inoltre, il Graal, avendo una forma mutevole, non [può] essere mai e in nessun caso distrutto. .. Il Graal stesso non si lascerebbe usare per raggiungere un fine errato e, quando si sbaglia, si perde l'occasione di poter utilizzare altre volte le forze del Graal. Esso, infatti, non si presenterà mai più, nè in questa nè nelle successive vite.
Vedi anche su Enigmi della storia.
IL GRAAL
di Marcella Boccia, dal testo "Chéleuta, il difficile percorso verso la Conoscenza"
.. Al Graal erano attribuite proprietà miracolose, fra cui il potere di fornire cibo a chi era senza peccato, di accecare l'impuro di cuore e di rendere muto chi si mostra irriverente in sua presenza. Nella Queste du Saint Graal, un'opera redatta a più mani, tra i secoli XII e XIII, .. troviamo l'intero ciclo arturiano, Parsifal e la leggenda del Re pescatore.
.. Il termine Graal lo si fa comunemente derivare dal latino medievale grahalis o gradalis, ossia vaso, catino, per cui è stato cristianamente identificato con la coppa, utilizzata da Gesù durante l'ultima cena e/o nella quale Giuseppe d'Arimatea avrebbe raccolto il sangue di Cristo trafitto dal centurione. .. Questa è la versione di Robert de Boron, .. risalente ai primissimi anni del Duecento.
.. Un'altra interpretazione cristiana è quella del calice, dunque, dell'ultima cena di Gesù: la tradizione graelica prende le mosse in Provenza, ed in lingua provenzale Saint Graal deriva da saingral, contrazione dei termini saing real , ossia sangue reale (di Cristo).
.. La leggenda nasce alla fine del XII secolo, ad opera del poeta francese Chretien de Troyes, che, nel suo Perceval le Gallois ou le Compte du Graal, del 1190, introdusse nella materia del ciclo arturiano la cerca del vaso sacro, o, probabilmente, si limitò a mettere per iscritto una materia orale già presente in quella tradizione.
La prima comparsa del calice avviene nel castello del Re pescatore, in cui il cavaliere Parsifal, .. giunge, ignaro della forza che ve lo abbia spinto, assistendo ad un'inusuale processione: un graal entre ses deus mains une damoisele tenoit (una damigella teneva tra le sue mani un graal). Il giovane cavaliere, oltre alla damigella recante il Graal, vede un ragazzo con una lancia insanguinata e due giovani con un candelabro. La metafora è molto forte: il giovane sprovveduto cavaliere non sa interpretare la scena e perde l'opportunità offerta di portare via con sé il sacro Graal, ritrovandosi fuori dal castello. La metafora del vaso, inoltre, è quella del grembo materno, che sia esso della madre di Cristo, o della madre terra. Graal è qualsiasi cosa possa contenere vita, energia vitale capace di generare altra vita, in una catena magica e senza limiti spazio-temporali. E' la coppa che sfama i derelitti, che contiene il cibo spirituale di cui ogni uomo ha bisogno. E' la metafora, inoltre, del liquido rosso (saing real) che si forma nell'alambicco dell'alchimista quando questi, durante l'Opera al Rosso, la più difficile fase dell'Arte Regia, diventa consapevole della propria purezza e dell'energia divina presente in sé.
Un'ulteriore interpretazione del termine Graal ci è stata offerta, nel 1210, dallo scrittore tedesco Wolfram Von Eschenbach che, nel suo Parzival, attribuisce quel nome non ad un calice, ma alla cosiddetta lapis exillis, che si fa derivare dal latino Lapis ex coelis, ossia Pietra (caduta) dal cielo: [la] pietra di smeraldo caduta dalla fronte di Lucifero nella sua cacciata dal Paradiso, [che] si ricollega alla tradizione induista in cui una pietra, l'Urna, è incastonata nella fronte di Shoiva a simboleggiare il terzo occhio.
.. Qualunque cerca umana nasce, dunque, dalla ricerca di sé, dalla sete di Conoscenza, di dissetare e colmare così l'horror vacui del nostro spirito, perché, ribadiamolo, "ci fu un tempo in cui gli uomini conoscevano Dio e i segreti della natura, e la morte non era un mistero e non incuteva terrore; tuttavia il fascino della materia, il desiderio di avere piuttosto che essere, catturò tanto profondamente l'anima degli uomini che essi, vita dopo vita, divennero sempre più materiali e, a poco a poco, dimenticarono tutto ciò che sapevano, diventando ignoranti e paurosi. Cercarono allora di recuperare la parola perduta, ma riuscirono soltanto a costruire una scienza umana, empirica e spesso fallace, incapace di riportare l'uomo alle condizioni di beatitudine di cui godeva prima della caduta.
Con la venuta di Gesù e con il messaggio d'amore che il Maestro portò agli uomini, .. fu ritrovata la via per recuperare la conoscenza. Dall'insegnamento del Cristo prese corpo il simbolo del Graal, la coppa sacra, il vaso della conoscenza, che consente all'uomo di riallacciare il dialogo con Dio" (tratto da Il grande libro del mistero, ed. Il Mosaico). ..
DISEGNI DI NAZCA
L'altipiano di Nazca nel Perù meridionale è un luogo deserto, riarso e inospitale, sterile e improduttivo. Qui non si sono mai concentrate popolazioni umane, né lo faranno in futuro. Queste pianure elevate e suggestive hanno un'area di trecento chilometri quadrati e presentano delle immagini che occupano centinaia di metri quadrati visibili solamente dall'aereo.
«[Furono individuati] nel 1927 un pilota dell'aviazione peruviana. .. Il primo studio sistematico fu compiuto nel 1939 dallo archeologo statunitense Paul Kosok. .. I disegni tracciati sono circondati da un labirinto di forme geometriche di una precisione millimetrica: sono visibilidelle linee perfettamente rette che sono lunghe piu' di 8 Km, una di queste misura addirittura 65 Km.» (Roberto Ranucci, MysteryMail 02 Maggio 2001)
.. La maggior parte dei disegni è sparsa tra il Rio Ingenio a nord e il Rio Nazca a sud. Qui come sparpagliate a caso, ci sono letteralmente centinaia di figure diverse: animali e uccelli, forme geometriche di trapezi, rettangoli, triangoli e linee rette. Dall'alto sembrano rappresentare una specie di pista d'atterraggio. Viste a livello del terreno sono poco più che scalfitture praticate sulla superficie asportando tonnellate di ciottoli vulcanici neri fino a scoprire il fondo più chiaro del deserto di sabbia e argilla dorata. Nessuna delle aree sgombre è profonda più di qualche cm.
Il ragno nazca (foto1, foto2) per esempio, raffigura con estrema precisione un genere di ragno conosciuto come il ricinulei, che vive nella foresta pluviale amazzonica (aldilà delle Ande, ndA), con tanto di particolari anatomici (organi riproduttivi situati all'estremità del prolungamento della zampa destra) visibili solo al microscopio.
Chi ha scolpito queste immagini mastodontiche? (un colibrì lungo 50 m, un ragno di 45 m, un condor di 120 m) e qual'è il loro scopo? La verità è che nessuno conosce la loro funzione, così come nessuno conosce la loro vera età: sono un vero e proprio mistero del passato. |
La mappa di Piri Reis è un documento autentico realizzato a Costantinopoli nell'anno 1513 d.C da un ammiraglio omonimo, della flotta turca ottomana. Essa mette in risalto la costa occidentale dell'Africa, la costa orientale del Sud America e la costa settentrionale dell'Antartico. (Ricordiamo che la zona comprendente l'Antartico fu scoperta nel 1818.)
Una delle cose più impressionanti è che la costa, rappresentata nella carta, della Terra della Regina Maud è sgombra dai ghiacci, cosa secondo gli studiosi ortodossi sarebbe stata possibile solo nel 4000 a.C.
In soldoni, il vero enigma rappresentato da questa misteriosa carta geografica non è tanto includere un continente scoperto circa tre secoli dopo, ma rappresentare una linea costiera in condizioni di disgelo, le quali ebbero fine circa 6mila anni fa e non si sono più ripresentate.
LA GRANDE PIRAMIDE
da "Impronte degli dei", di Graham Hancock (ed. Corbaccio) e "Nexus new time" (edizione italiana n° 8-15)
.. Le sue misure sono: lato settentrionale 230 mt e 25.05 cm, lato occidentale 230 mt e 35.65 cm, lato orientale 230 mt e 39.05 cm ed infine lato meridionale 230 mt e 45.35 cm, per una altezza di 146 mt. Il tutto per un peso di circa 6.000.000 di tonnellate e un' area di 13.1 acri. Gli angoli alla base sono quasi perfetti: angolo sud-est 89° 56'e 27", quello di nord-est 90° 3' 2", quello di sud-ovest 90° 0' 33", e quello di nord-ovest 89° 59' 58" (appena due secondi d'arco di differenza). Secondo stime affidabili, la Piramide consiste di un totale di circa 2.300.000 blocchi di pietra calcarea e granito, con pesi che variano dalle 2.5 tonnellate alle 70 tonnellate. Non solo, ma bisogna aggiungere anche un rivestimento simile a uno specchio di 22 acri costituito, da 115.000 pietre lucidissime, ciascuna del peso di 10 tonnellate, che originariamente coprivano tutte e quattro le facciate. Dopo essere stata staccata da un violento terremoto nel 1301 a.C., la maggior parte dei blocchi di rivestimento fu rimossa per la costruzione del Cairo.
[Rimangono numerose "stranezze" da spiegare:]
.. Teorie esoteriche sul significato della Grande Piramide:
STONEHENGE
da Eagle net
..The Celtic people and their Druidic religion, while not the builders of STONEHENGE, are the people who are most often associated with its circular borders. In fact, the Druids were known as the people of the round stones.
..The myths which have circulated through time about King Arthur and Merlin are only the symbols of the greater TRUTH which lies buried in these stories of fancy.
..The fact is that the DRUIDS were accomplished mystics and certainly knew the universal secrets..
It was shown to me that the Druids were repositories of the mystical wisdom which was passed to them from off-earth visitors and continued through their own divine visions. It has been postulated that STONEHENGE was built by the people of the Lost Continent of Atlantis. [? ndJB]
..Stonehenge (hanging stones) is a CIRCLE WITHIN A CIRCLE WITHIN A CIRCLE. The three circles which represent MAN in the crop circle phenomena
..The second circle contains thirty massive pillars (Sarsen stones) which weigh approximately 40 tons and stand 16 feet tall. These stones are not native to the area around STONEHENGE. These Sarsen circle stones are sandstone rocks and they form an elevated circle which is seen from above and, literally, represents energy which now is not of the earth but which has arisen from the earth. The thirty pillars are representative of the thirty-year age which was paramount within the Druidic radition.
The inner circle (horseshoe) contains the largest stones within the entire monument and these have been called trilithons..: we can postulate that, because of their massive size, they must have held a great deal of importance within this structure .. . This larger size also means that we have three different levels of circles within the STONEHENGE structure. As these three circles rise in configuration, you have energy which begins to SPIRAL.
Now, you will notice that there is a smaller rock circle between the largest horseshoe in the center and another smaller rock circle at the very inner core of the STONEHENGE structure. What do these represent?
These circles are of smaller stones which are known as blue stones. These blue stones are only found in Wales and this is over 250 miles away. If you crack open a blue stone, they glimmer with crystals which are contained within a bright blue background.
..the three circles of man are represented in the EYE of each one of us .., our placement within the borders of ALL THAT IS.....GOD.
"Now, imagine, a star - a blue star, that moves through the heavens in regular cycles, such as a comet, except this celestial object is pure spiritual energy, a star made manifest by spiritual forces - a star composed of light-beings. These angels - souls of the highest level - who by their own spiritual evolution, joined together as a singular Host to serve." [? ndJB]
..Our placement within the three circles allows us to SPIRAL out of our earthly domain and REACH FOR THE STARS.
..As you topographically look at STONEHENGE through the above graphic picture, you will notice the four station stones. These mark the square within the circle and is part of the truth of SACRED GEOMETRY. The Druids even used an iron ingot with a double-pyramid configuration for trade. The double-pyramid configuration represents the mastery of spirit and the principle of AS ABOVE, SO BELOW.
..Magical and mystical STONEHENGE was an instrument of enlightenment for the Druids, much as the GREAT PYRAMID was for the Egyptians. It was within these circular borders that they could attune themselves to the WONDERS OF SPIRIT. It was within these circular borders that they could observe the sun and moon and, thereby, understand the universal mind. Their ritualistic practices were performed during the powerful times of the year of the greatest imbalance. The times which they knew as the uneven times. These uneven times were known to alter consciousness. These were times when powerful spiritual PORTALS open that allow the participant to harness these powerful forces for their own DIVINE GOOD. The Druids chose the following times for their spiritual ceremonies:
The above times were also known as "in-between" times, the times when you can harness the spirit energy and play within the realm of spirit.
By observing the astronomical phenomena and placing this site in such a way that this astronomical phenomena was observed within these three circles, they have further harnessed the magic portal which can open for all of mankind. The researchers of places like the GREAT PYRAMID and STONEHENGE have concentrated their efforts on these astronomical phenomena, rather than the underlying spiritual significance which this phenomena contains.
..each one of us must personally rise above our earthly limitations and start the DIVINE SPIRAL towards our rising spirituality. We are spiritual beings who live within the circular borders of our earth home.
..STONEHENGE was a powerful site of initiation and one of the spiritual portals which existed for the inhabitants of that wondrous time. It's power is still felt, but the decaying circular borders have been destroyed by time and unless you can attune yourself to the TRUTH of its borders in the spirit realm, it would be difficult to gain that which has been gained in the past by physically being at the STONEHENGE site.
..You have come to a point of spiritual decision through which you must sacrifice your earthly nature to the SKY-BLUE SPIRIT which awaits its powerful fire connection.
..at the center of the inner circle .. there is an altar of sorts. On this altar, there is the wand, disc, sickle and chalice which represent the four elements.....wind, earth, fire and water. .. I feel a spiraling energy which is almost making me dizzy. Everything turns black and then all of a sudden a GOLDEN LIGHT is seen in the distance. I want this GOLDEN LIGHT more than I have ever wanted anything in my life. I want to feel it surround me because it is filled with LOVE and I can feel this love being beamed from its center source. .. I know that I will lose that human me who entered into this circular stone structure.
The power within STONEHENGE is the SACRED SYMBOL which it represents. The portal which is needed to reconnect your spiritual self is available to you no matter where you reside because it is the symbol itself which is the power. You carry this symbol with you at all times ..
Merlin was once quoted to have said, "The true voyage of discovery lies not in seeking new landscapes, but in having new eyes."
LA RETE DI HARTMANN
di Francesco Pandolfi, da Dentro la Notizia
.. La rete di Hartmann è un reticolo energetico che ricopre l'intera superficie terrestre. Nel suo stato naturale è composta da linee di forza parallele (est-ovest) e longitudinali (nord-sud) proprio come quelle che possiamo vedere sugli atlanti di casa nostra, solo che queste s'intersecano ogni 2 - 3 metri.
L'andamento delle linee di forza subisce l'influenza di numerosi fattori: campi elettrici (leggi: i danni da elettrosmog) generati dagli elettrodomestici o dai semplici impianti elettrici, presenza di corsi d'acqua sotterranei, conformazione morfologica della zona.
Sembra che rimanere per molto tempo su linee di forza regolari porti un beneficio, mentre sarebbe estremamente dannoso trascorrere lunghi periodi sui punti nei quali queste s'intersecano (nodi), soprattutto se lo fanno conseguentemente all'influenza degli elementi di disturbo sopra citati. ..
«Le linee di energia sono distorsioni nella struttura minerale del pianeta. Alcune sono lineari, altre sinusoidali ("a onda"), altre a spirale. .. Le linee a spirale si trovano solitamente sull'acqua. L'energia della spirale è verticale, cambia di polarità ad ogni metro, e forma un'elica. .. Sotto la superficie della crosta terrestre, .. è tutto un costante vorticare, di portata più o meno grande, un grattarsi e collisioni di un elemento con l'altro, proprio come fanno le placche tettoniche, e le zone di subduzione crescono e slittano una sull'altra, creando campi elettromagnetici naturali, rilasciando gas, producendo periodicamente terremoti o attività vulcaniche. L'enorme pressione sui cristalli di roccia produce campi elettrici locali assai potenti, che possono arrivare a diverse migliaia di volt per metro. .. Vi è una gran quantità di prove, prodotte da diverse discipline scientifiche, che mostrano che le linee di energia ci influenzano in molti modi diversi e bizzarri; sono anche stati registrati casi di distorsione della vista che portano a brevi blackout. I famigerati "punti critici", quelli dove si verificano più incidenti stradali, sono quasi invariabilmente situati sopra queste linee di energia.» (Lucy Pringle)
QUELLA MAPPA HA 120 MILIONI DI ANNI!
di Marco Pasciuti, "Leggo" del 6 Giugno 2002
"Abbiamo trovato negli Urali una mappa che risale a 120 milioni di anni fa." .. (prof.Aleksander Chuvynov, .. Università di Bashkir, nella repubblica russa Bashiri)
.. La comparsa dell’uomo sulla Terra .. risale a soli 75.000 anni fa. Ed ora la comunità scientifica si chiede come sia possibile che più di cento milioni di anni prima iscrizioni tracciate con conoscenze avanzatissime siano state fatte su una lastra minerale. Secondo Chuvynov la mappa tridimensionale potrebbe essere realizzata solo grazie a prospezioni aeree.
.. La pietra ["Dashkin Kamen": "kamen" significa in Russo significa "pietra"] sarebbe solo un frammento di un’enorme carta geografica di tutta la Terra. .. Alta 148 centimetri, larga 106, spessa 16 e pesante 1,5 tonnellate è formata da tre strati sovrapposti di dolomite, diopside e porcellana [bianca]. E’ stata rinvenuta nella località di Chandar, negli Urali, [il 21 Luglio] 1999 ma se ne è avuta notizia solo ora. La mappa, secondo quanto indica lo scienziato russo, riporta la identificabile geografia antica della regione, più quelle che appaiono come opere di ingegneria con sistemi di canali e dighe.
"There are not only rivers, but two systems of channels up to 500 meters wide and a total length of 12,000 kilometers. The whole hydro system includes 12 dams 300-500 meters wide, 10 kilometers long, and 2-3 kilometers deep. They made it possible to turn water from any side into any channel. About 1000 trillion cubic meters of soil were moved to create this." (A.N.Chuvyrov, specially for PRAVDA.RU)
"Not far from the channels, diamond-shaped grounds are shown, whose destination is unknown." (PRAVDA.RU)
Vi sono inoltre iscrizioni in una lingua geroglifico-sillabica di origine sconosciuta. All’inizio gli scienziati russi ritenevano che potesse risalire ad alcune migliaia di anni, ma poi sono state ritrovate incastonate negli strati conchiglie fossili che risalgono fra i 50 e i 120 milioni di anni fa. L’età sarebbe confermata anche dalla configurazione avuta dai fiumi e dai canyon decine di milioni di anni or sono. Il manufatto, secondo gli scienziati russi, non potrebbe essere stato realizzato a mano, ma verosimilmente con strumenti di alta precisione.
THE MAP OF "THE CREATOR"
from Pravda.RU (April 30, 2002) - translation by Vera Solovieva .. Archive notes .. reported that in 17th-18th centuries, expeditions of Russian scientists who investigated Ural Region had studied 200 white slabs with signs and patterns, while in early 20th century, archaeologist A.Schmidt also had seen some white slabs in Bashkiria. .. In 1998, .. Chuvyrov launched the work - .. though, despite all efforts, the ancient slabs were not found. Chuvyrov .. thought the slabs were just a beautiful legend. [But one day, the] ex-chairman of the local agricultural council, Vladimir Krainov, came to him .. and said: ".. I have a strange slab in my yard." "At first, I did not took that report seriously, - Chuvyrov told. - Though, I decided to go to that yard to see it. I remember this day exactly: July 21, 1999. Under the porch of the house, the slab with some dents lied. The stab was so heavy that we together could not take it out." .. In a week, work was launched in Chandar. After having dug out the slab, .. the master of the house made special wooden rollers, so the slab was rolled out from the hole. The find was called "Dashka’s stone" (in honour of Alexander Chuvyrov’s granddaughter born the day before it) and transported to the university for investigation. After the slab was cleaned of earth, .. the group of Russian and Chinese specialists in the field of cartography, physics, mathematics, geology, chemistry, and Old Chinese language managed to precisely find out that the slab contains the map of Ural region, with rivers Belya, Ufimka, Sutolka." .. The map is done on a scale 1 : 1.1 km. .. Geological structure of the slab was determined: it cosists of three levels. The base is 14 cm chick, made of the firmest dolomite. The second level is probably the most interesting, "made" of diopside glas. The technology of its treatement is not known to modern science. Actually, the picture is marked on this level. While the third level is 2 mm thick and made of calcium porcelain protecting the map from external impact. "It should be noticed, - the professor said, - that the relief has not been manually made by an ancient stonecutter. It is simply impossible. It is obvious that the stone was machined." X-ray photographs confirmed that the slab was of artificial origin and has been made with some precision tools. .. That porcelain covering the slab had never been used in China. Although all the efforts to decipher the inscriptions were fruitless, it was found out that the literature had hieroglyphic-syllabic character. Chuvyrov, however, states he has deciphered one sign on the map: it signifies latitude of today’s city of Ufa. The longer the slab was studied, the more mysteries appeared. On the map, a giant irrigative system could be seen: in addition to the rivers, there are two 500-metre-wide channel systems, 12 dams, 300-500 metres wide, approximately 10 km long and 3 km deep each. The dams most likely helped in turning water in either side, while to create them over 1 quadrillion cubic metres of earth was shifted. In comparison with that irrigative system, Volga-Don Channel looks like a scratch on the today’s relief. As a physicist, Alexander Chuvyrov supposes that now mankind can build only a small part of what is pictured on the map. .. While examining the stone, two shells were found on its surface. The age of one of them - Navicopsina munitus of Gyrodeidae family - is about 500 million years, while of the second one - Ecculiomphalus princeps of Ecculiomphalinae subfamily - is about 120 million years. Namely that age was accepted as a "working version." "The map was probably created at the time when the Earth’s magnetic pole situated in the today’s area of Franz Josef Land, while this was exactly 120 million years ago. .. Though, that age was gradually growing, till we identified the shells ingrained in the stone to sign some objects. Though, who could guarantee that the shell was alive while being ingrained in the map? The map’s creator probably used a petrified find." [According to the] Centre of Historical Cartography in Visconsin, USA, .. such three-dimensional map could have only one destination - a navigational one, while it could be worked out only through aerospace survey. Moreover, namely now in the US, work is being carried out at creation of world three-dimensional map like that. Though, the Americans intend to complete the work only to 2010. The question is that while compiling such three-dimensional map, it is necessary to work over too many figures. "Try to map at least a mountain! - Chuvyrov says. - The technology of compiling such maps demands super-power computers and aerospace survey from the Shuttle." .. It looks like that who lived and built at that time used only air transport means: there is no ways on the map. Or they, probably, used water ways. There is also an opinion, that the authors of the ancient map did not live there at all, but only prepared that place for settlement through draining the land. .. Now, the scientists are sure of the map being only a fragment of a big map of the Earth. According to some hypothesis, there were totally 348 fragments like that. The other fragments could be probably somewhere near there. In outskirts of Chandar, the scientists took over 400 samples of soil and found out that the whole map had been most likely situated in the gorge of Sokolinaya Mountain (Falcon Mountain). Though, during the glacial epoch it was tore to pieces. But if the scientists manage to gather the "mosaic," the map should have an approximate seize of 340 x 340 m. .. |
VISIONE A DISTANZA
da un'email che mi è stata forwardata
Nei primi anni '70 lo scienziato ed artista Ingo Swann divenne piuttosto noto come "Esper" (cioè persona dotata di ESP, "Extra-Sensorial Perceptions", percezioni extra sensoriali). [Nel 1972] Hal Puthoff, [che] aveva lavorato prima per l'Intelligence della Marina e poi per la National Security Agency, .. sottopo[s]e personalmente Swann ad alcuni test. Puthoff non credeva granché ai poteri psichici. .. Cifrando un immenso atlante, .. forniva [a Swann] longitudine e latitudine del pianeta e solo concentrandosi su questi dati l'Esper riusciva a fornire una descrizione dettagliata del luogo che vedeva. Swann definì questo tipo di operazione "Remote Viewing", ossia visione a distanza. Ebbene, Swann percepiva e descriveva correttamente le località una dopo l'altra, includendo particolari che solo l'acquisto di un atlante più dettagliato avrebbe rivelato esatti al 100%.
Poco tempo dopo Puthoff venne avvicinato da due agenti della CIA che conoscevano i suoi trascorsi di Intelligence e lo consideravano elemento fidato. Gli confidarono che i Russi erano molto più avanti di loro in questo campo e gli chiesero di organizzare qualche test da sottoporre a Swann a porte chiuse. L'esperimento andò bene e venne dato il via al progetto pilota governativo "SCANATE" ("SCANning by coordinATE", rilevamenti tramite coordinate) che continuò fino al 1976, quando il programma "psichico" venne rilevato dall'Intelligence dell'US Army e dal Security Command (INSCOM). Oltre una dozzina di ufficiali dell'Intelligence militare vennero addestrati a sfruttare i protocolli di Remote Viewing sviluppati a Stanford e nel 1976 andarono a formare il distaccamento "G", conosciuto anche come progetto "Grillflame", situato a Fort Meade, nel Maryland. .. Questa unità PSI (cioè dotata di poteri psichici) era una creazione del General maggiore Ed Thompson, all'epoca capo assistente dello staff di Intelligence del Governo. ..
UOMO E MACCHINA: IL MITO DEL GOLEM
di Cristiano Q.
.. Il Golem è una creatura artificiale che appartiene alla cultura tradizionale di molti popoli. La sua forma a noi più nota è quella che trova riferimento nei misteri mistici dell'ebraismo. Si trattava di una statuetta plasmata nell'argilla, alla quale alcuni uomini dotati della necessaria conoscenza magica potevano donare la vita. Nel caso specifico delle tradizioni giudaiche, il mezzo attraverso cui giungere al processo creativo vero e proprio era il potere dei nomi e della parola così come consegnato ai posteri dalla Sepher Yezirah. Il potere della parola era così forte che per animare la statuetta dopo aver recitato una serie di formule e litanie, era sufficiente scrivere sulla sua fronte il termine EMETH, che in ebraico significa Verità. Per uccidere il simulacro bisognava cancellare l'Aleph, ovvero la E iniziale di EMETH. Il risultato era la parla METH che significa morte. A quel punto il Golem tornava ad essere pura argilla senza vita. .. In una leggenda talmudica, Adamo, il primo uomo, viene definito Golem per il periodo delle prime 12 ore della sua vita: quando, cioè, Dio lo aveva già plasmato ma non lo aveva ancora vivificato. .. Senza arrivare alle ultime narrazioni in chiave romanzesca e orrorifica del mito golemico (valga per tutte quella di Gustav Meyrink del 1915), [esiste] un frammento del 1674 scritto da Christoph Arnold, che cita come testimone delle sue parole il rabbino polacco Elijah Ba'al Shem, morto nel 1583. Secondo quest'ultimo, un rabbino di Praga decide di farsi aiutare nei lavori domestici da un Golem. Forma quindi la statuetta in argilla, compie tutte le invocazioni del caso e alla fine scrive la fatidica parola sulla fronte del suo simulacro: EMETH. Subito il Golem si muove e acquista vita propria. Si alza e comincia a obbedire agli ordini del suo padrone. Due cose lo distinguono da un vero uomo: non parla, perchè la magia non può dargli un'anima, e poi cresce continuamente senza limiti. Questa seconda caratteristica è quella che di solito spinge i creatori a uccidere il loro Golem: una volta cresciuto troppo potrebbe risultare pericoloso. Non per cattiveria o malizia, perchè un Golem non può essere cattivo o malizioso, ma perchè troppo ingombrante. Bene: il nostro rabbino si serve del Golem in continuazione, trovandolo di grande utilità e sua piena soddisfazione. Lo giudica così prezioso da decidere di non fermarlo. E il Golem cresce, cresce. Fino ad occupare molto spazio, fino ad invadere una parte eccessiva della casa del rabbino. A quel punto il rabbino, onestamente preoccupato della piega presa dagli avvenimenti, capisce che è giunto ul momento di disfarsi della sua creatura. Quando tenta di cancellare la E di EMETH dalla sua fronte, però, si accorge di non essere più abbastanza alto per farlo. Sale allora su una sedia, ma anche quella non basta. Prova mettendosi in piedi su un tavolo, ma non è sufficiente. Pensa e ripensa, trova la soluzione. Si siede e ordina al Golem di sfilargli gli stivali. Il Golem, per obbedire, si china. Allora il rabbino, velocissimo, cancella la E di EMETH dalla sua fronte. Il Golem crolla a terra, morto. Con la sua mole schiaccia, e uccide, il rabbino.
Vedi anche nella enciclopedia dei mysteri
1999: IL RITORNO DEI ROSA+CROCE
di Giuseppe Cosco
.. I Rosa+Croce fanno la loro prima apparizione pubblica nel 1614 con due opuscoli Riforma Universale e Generale del Mondo Intero e con la Fama Fraternitatis, o Confraternita del Celebre Ordine dei R.C. (Rosa-Croce), Messaggio indirizzato ai governi, ai nobili ed ai sapienti d'Europa. Essi, tra l'altro, rimproveravano alla Chiesa cattolica un modo di vivere smodatamente lussuoso. Il loro mito di fondazione è la scoperta di una tomba intatta, che contiene gli arcani della sapienza e del potere, di cui si parla molto nella Fama Fraternitatis. Christian Rosenkreutz è considerato come il fondatore della confraternita Rosa+Croce, ma il nome è simbolico.
.. Don Berenger Saunière (1852-1917), un giovane prete di 33 anni, [parroco] di Rennes-le-Château, .. benché fosse molto povero, [riuscì], anche se con grandi difficoltà, a far iniziare i lavori di restauro della chiesa. .. Durante questi lavori scoprì, sotto l'altare di pietra, ben celate, delle misteriose e antiche pergamene. Di queste, due erano del tutto incomprensibili. .. Il loro contenuto, gli fu detto dagli esperti ecclesiastici a cui si era rivolto, era di poco valore, tuttavia, da quel momento, il parroco iniziò ad arricchirsi oltre ogni immaginazione. .. Egli spese somme ingenti, tra l'altro, per l'acquisto di terreni, per villa Betania, per la torre Magdala, per mobili di grande valore, per i suoi continui viaggi, ecc. .. Il suo reddito annuo ammontava soltanto a 260 mila lire mentre lui ne spese circa 8 miliardi. .. Delle pergamene non se ne seppe più nulla e ci fu chi mise in dubbio la loro esistenza. Rimane, tuttavia, la testimonianza dei muratori che erano presenti quando esse furono trovate. Sul finire degli anni '60 ecco entrare in scena un misterioso "Priorato di Sion", che attestava di risalire ai Templari e che affermò che era venuto in possesso delle pergamene originali. .. Anche la morte di Saunière è avvolta nel mistero. .. Lo uccise un colpo apoplettico sopravvenutogli improvvisamente dopo la strana visita di una donna. .. Pare che la sua fidata compagna e governante, Marie Denardaud, una settimana prima, aveva comprato una bara. Si pensa che prima della morte il parroco rivelò il suo terribile segreto alla fidata governante perché Marie fece a Noel Corbu, che aveva comprato dei terreni da lei e che l'assistette nella vecchiaia, la promessa che prima di morire lo avrebbe messo a conoscenza di: «un segreto che lo avrebbe fatto diventare ricchissimo e molto potente». Promessa, forse, non mantenuta in quanto Marie Denardaud, nel 1953, ebbe un ictus che le fece perdere la parola e le paralizzò entrambe le braccia. Corbù, anche se fu messo a conoscenza del segreto, non ebbe il tempo di sfruttarlo poiché, poco dopo la morte della Denardaud, perì tragicamente in un terribile incidente d'auto. Un velo nero di morte si stese così per sempre sul "segreto".
Quel luogo è, per certi versi, inquietante. E' come se vi aleggiasse sopra un sorta di energia maligna, che sopprime i profanatori imprudenti.
«[Entrando] nella chiesa di Rennes-Le Château .. si nota il diavolo Asmodeo (il diavolo che, secondo la leggenda, portava l'acqua mentre Salomone faceva costruire il Tempio di Gerusalemme e che era poi diventato guardiano del tesoro del Tempio). .. Il pavimento dove è collocato Asmodeo è composto da 64 lastre bianche e nere alternate [come gli scacchi, ndJB], orientate verso i 4 punti cardinali. Sull'ala sinistra di Asmodeo ci sono dei segni che sembrano graffi.» (Giuseppe Cosco)
.. Visitatori hanno più volte affermato di aver avuto la netta impressione che una specie di potere occulto difende, con qualsiasi mezzo, segreti iniziatici che devono rimanere tali, anche con la morte degli incauti curiosi. Forse, alcune delle strane morti verificatesi in quei luoghi, hanno spiegazioni diverse da quelle date. Molti suicidi e incidenti mortali sembrarano essere l'estrema sentenza di un tribunale iniziatico. .. "Taluni asserivano, con sicurezza, che in tutta la zona, da secoli, erano ampiamente diffusi riti e culti satanici; e che, addirittura, si potevano incontrare numerose vestigia a testimonianza di apparizioni del maligno, sparse ovunque".
.. C'è .. chi pensò che il sacerdote si fosse arricchito ricattando la Chiesa di Roma, minacciando di rendere pubblica la scoperta che Gesù non era morto come la tradizione insegna, ma che era sopravvissuto alla crocifissione, si era sposato e aveva finanche avuto dei figli dai quali, secondo l'ipotesi di Lincoln, Baigent e Leigh, sarebbe venuta fuori la dinastia francese dei Merovingi. .. Altri dissero che il parroco aveva scoperto il leggendario tesoro dei Templari e qualcun altro sostenne che, invece, era venuto in possesso di quello degli eretici Catari, detti anche Albigesi, che nel XIII secolo si erano rifugiati a Montségur, luogo molto vicino a Rennes-le-Château, prima di essere massacrati dalla chiesa di Roma.
La tomba di Rosenkreutz era collocata sotto un altare centrale. Si racconta, in una breve storia dell'Ordine, che Christian Rosenkreutz, nella ricerca di una sapienza occulta, arrivò «a Damcar in Arabia» dove «i Sapienti non lo accolsero come uno straniero, ma come una persona che da tempo essi attendevano; lo chiamarono per nome e gli mostrarono segreti che nel suo chiostro non gli erano mai stati rivelati».
In quel luogo tradusse dall'arabo in latino un libro misterioso dal titolo: M., considerato il più prezioso documento della confraternita dei Rosa+Croce. .. Christian Rosenkreutz, secondo la leggenda, visse cento e otto anni, [e] la tradizione rosacruciana [vuole che] "la Rosa+Croce si manifesta pubblicamente ogni cento e otto anni con la scoperta di una tomba. .. Quando si compie il ciclo dei cento e otto anni, durante i quali la Rosa+Croce si tiene nascosta nell'ombra, un adepto deve ripetere l'impresa di questo discepolo, scoprendo una tomba nascosta contenente dei documenti, dopo la Rosa+Croce .. entra in un nuovo periodo di manifestazione pubblica".
.. La scoperta del parroco potrebbe riguardare dei segreti alchemici. Vi è più di una prova che Berenger Saunière praticasse l'alchimia e che fosse in contatto con riservatissimi circoli ermetici. Molti simbolismi nella chiesa parrocchiale lo dimostrerebbero. Vi è la statua del diavolo Asmodeo che, secondo la tradizione, vigilava sul tesoro. Egli regge l'acquasantiera e sopra si possono osservare delle salamandre e, infine, più in alto ancora, quattro angeli che si segnano con la croce. E' il simbolo degli antichi quattro elementi (Terra, Acqua, Fuoco e Aria) importantissimi nella pratica alchemica. Quelle pergamene da lui trovate svelavano, forse, l'Arcano degli Arcani? In caso affermativo, chi furono i redattori di quei segreti alchemici?
.. Nella chiesa di Saunière .. il simbolo della Rosa+Croce è impresso nelle cornici che racchiudono i quadretti che illustrano le diverse stazioni del Calvario di Gesù. Cosa decisamente insolita per una chiesa. .. Se Saunière era un Rosa+Croce, ipotesi non del tutto peregrina, allora bisogna dedurre che fu affidato a lui il compito di preparare la manifestazione dell'Ordine al mondo profano.
.. Nel suo diario, alla data del 21.9.1891, .. egli aveva annotato: "Trovata una tomba. La sera, pioveva" e consapevolmente, da adepto, aveva relegato quell'anno all'immortalità: "L'anno 1891 portato nell'eternità con il misterioso frutto..". Era consapevole dell'evento che si stava realizzando e della sua portata. Il suo compito si sarebbe esaurito nell'edificare i simboli a testimonianza di quanto in quel luogo sacro era avvenuto.
.. Se al 1891, anno in cui si manifestarono per l'ultima volta gli enigmatici Rosa+Croce, si sommano i 108 anni di intervallo (1891+108) si ottiene 1999. [Forse è solo questione di tempo, e presto] troveremo affissi questi manifesti sui muri nelle nostre città: «Noi, deputati del Collegio dei Rosa-Croce, annunciamo a tutti coloro che vorranno entrare nella nostra Società e Congregazione, che saranno istruiti nella perfetta conoscenza dell'Altissimo, nel cui nome quest'oggi ci riuniremo, e li renderemo come noi da visibili invisibili e da invisibili visibili, e saranno trasportati in tutti i paesi stranieri in cui vorranno andare. Ma avvertiamo il lettore desideroso di acquisire tali meravigliosi poteri, che noi conosciamo i suoi pensieri, che se desidera vederci per sola curiosità, non riuscirà mai a comunicare con noi; ma se vuole veramente essere iscritto sul registro della nostra confraternita, noi che possiamo giudicare i suoi pensieri, gli mostreremo la veracità delle nostre promesse, a tal punto che non indicheremo il luogo della nostra dimora, poiché i pensieri uniti alla volontà sincera del lettore potranno svelarci a lui e lui a noi».
Sette cattedrali gotiche della Francia settentrionale (in Champagne, Piccardia, Ile-de-France e Neustria) dedicate a Notre-Dame (Nostra Signora, cioè la Madonna) tracciano sul territorio la costellazione della Vergine (che appunto è uno degli appellativi della Madonna): la Spiga (Reims), Gamma (Chartres), Zeta (Amiens), Epsilon (Bayeux), e le stelle più piccole (Evreux, Etampes e Laon). |
LA SCRITTURA DI DIO
di Giuseppe Cosco
Vi era, all'origine, prima della confusione babelica, una sola lingua che tramandò la sapientia di Adamo fino a Noé. Scrive Gershom Scholem: «La generazione che volle erigere la Torre di Babele abusò, in senso magico, di questa lingua santa per imitare.. l'azione creatrice di Dio.. la lingua santa risulta da allora mescolata con elementi profani..» (G. Scholem, Il nome di Dio e la teoria cabbalistica del linguaggio, Milano 1998). Era dovuto a questo linguaggio divino la capacità di parlare col mondo dello Spirito e possedeva «un legame immediato e diretto con l'essenza delle cose che voleva esprimere». Era la lingua e la scrittura di Dio.
.. Tutto è numero-parola-suono e col grafismo si oggettivizza la forza. Per tale motivo «tutto il reale si fonda su queste combinazioni originarie con cui Dio ha suscitato il movimento del linguaggio. L'alfabeto è insieme l'origine del linguaggio e l'origine dell'essere» (G. Scholem, cit.)
.. Un segno tracciato in un certo modo o certi suoni dal potere occulto, parole sacre o Mantra, possono avere una forza tremenda. Per questo motivo Scholem afferma: «Il Mantra è una potenza che si presta incondizionatamente a qualsiasi uso. Un uomo può essere ferito o ucciso dal Mantra».
Nel tracciare un sigillo occorrerà tenere conto della scrittura sacra e di tante altre sottili conoscenze. Solo così si otterranno gli effetti voluti dall'operatore. E' molto complessa quest'Arte e necessita della conoscenza del gran libro della natura o Anima mundi. I quadrati magici sono simboli dell'ordine universale, [come ad esempio il] quadrato magico del Sole, la cui addizione dei numeri di ciascuna fila dà come totale sempre 111 [i cicli solari sono di 11,1 anni ndJB] e la somma totale di ogni numero-lettera è uguale a 636. ..
MACCHU PICCHU
su MysteryMail, 12 Settembre 2003
Scoperta nel 1911 da Hiram Bingham, Machu Picchu è [una] inespugnabile fortezza e luogo sacro, .. situata in Perù a circa 80 km a nord-ovest di Cusco, [su] un pendio montuoso stretto e difficilmente accessible, a picco sull'impressionante precipizio del fiume Urubamba, che scorre 400 metri più in basso.
Come può un popolo che non conosceva la ruota aver eretto un tale prodigio di architettura? .. I blocchi di muratura pesano .. parecchie tonnellate e le pietre sono perfettamente incastrate. [Una] tale struttura consentì agli Incas di sopravvivere alle frequenti scosse sismiche che attaccavano la regione delle Ande, ma come fu possibile agli incas incidere il granito con simile precisione? .. E’ noto che gli incas .. non giunsero mai a lavorare il ferro.
[Inoltre] Machu Picchu sarebbe stata abbandonata improvvisamente dalla sua gente verso la fine del XV’ secolo, molti anni prima dell'arrivo degli Spagnoli. Perché un intero popolo fugge all’improvviso?
LE CATACOMBE
di Mirella Lovisolo, sul Corriere di Saluzzo dell'11 Febbraio 2000 e su Arpnet
[Nelle catacombe si trovano i] primi segni del linguaggio visivo e artistico dei "cristiani del silenzio" .. - le "stenografie dell’anima" dice Costantino Ruggeri - che, nell’alternarsi delle persecuzioni, seppero esprimere tutti i contenuti della fede dei primi cristiani.
.. Quando S. Paolo .. giunse [a Roma] verso il 61, vi trovò una comunità cristiana già ben organizzata che lo accolse sulla Via Appia (At.28,14): .. era costituita per lo più di gente umile e povera: braccianti, operai, schiavi, .. ma c’erano anche dei ricchi. Questi, secondo l’insegnamento degli Apostoli (Atti 4, 32-35), fornivano i mezzi per il sostentamento e l’organizzazione della comunità mettendo a disposizione le proprie case. Nelle loro ricche dimore avvenivano le assemblee dei credenti, le celebrazioni eucaristiche e i battesimi.
.. Il crescente numero dei cristiani, le persecuzioni, le necessità dei poveri e la consapevolezza nei credenti della loro unità da conservare anche nella morte, fece emergere nel II secolo la necessità di avere sepolture proprie. Così i fratelli più ricchi offrirono i loro "ipogei" (luoghi di sepoltura sotterranei) che, ampliati in un reticolo di gallerie, originarono le aree sepolcrali note col nome del generoso donatore: Priscilla, Domitilla, Pretestato, Ottavilla, sorte tra il II e il III secolo.
.. Il nome col quale i cristiani definivano i luoghi di sepoltura è "cimitero". Un termine che si oppone a "necropoli" (città dei morti) in uso nel mondo pagano. Cimitero deriva dal greco Koimào (dormire) e rivela la fede nella risurrezione: il cimitero diventava per i cristiani, che chiamavano "dies natalis" il giorno della morte, il "luogo del sonno" in attesa della risurrezione. .. "Catacomba" deriva dal greco e significa "presso la cavità"; infatti era in un avvallamento - una cava di tufo - che si trovava il cimitero di S. Sebastiano, l’unico conosciuto, sopravvissuto nell’alto medioevo alle distruzioni dei secoli barbari. E’ leggenda dei romanzi d’ottocento il soggiorno clandestino nelle "catacombe" dei cristiani perseguitati. Nei cimiteri si svolgevano riti funebri e riunioni di preghiera; come luoghi di sepoltura erano ben noti all’autorità che ne possedeva le planimetrie e dunque non avrebbe avuto difficoltà a trovarvi dei rifugiati.
Le catacombe furono numerose, estese per chilometri, in una rete di gallerie scavate nel tenero tufo del Lazio, sovrapposte a 4 o 5 piani sino ad una profondità di 25 metri.
.. Nel loculo, veniva deposto il corpo avvolto in un lenzuolo, veniva chiuso da una lastra di pietra o marmo su cui era inciso il nome, una data, un simbolo. Accanto la lucernetta. .. Talvolta il corpo veniva deposto in un sarcofago inserito nell’arcosolio.
[Le] prime comunità, .. condizionate dalla clandestinità e dall’originario aniconismo (proibizione delle immagini), esprimono nel segno simbolico tutta la loro fede. .. Un’epigrafe sepolcrale datata tra il 161 e il 180 d.C. .. che il Vescovo di Gerapoli Abercio fece comporre per la sua sepoltura .. è stat[a] scritt[a] con un linguaggio evidentemente simbolico che solo gli iniziati potevano comprendere: ".. sono discepolo di un venerando pastore .. La fede .. mi forniva per alimento un pesce d’acqua sorgiva immenso e puro che una casta vergine prese e diede in cibo agli amici in perpetuo; essa possiede un vino delizioso e lo dà misto con il pane".
.. L’arte paleocristiana che fiorisce nelle catacombe si radica nel mondo ebraico che rifiuta l’immagine, ma si sviluppa nell’ambiente romano fortemente figurativo. In questo clima l’esigenza espressiva del cristianesimo si risolve nell’uso dei simboli, immagini che esprimono le realtà spirituali, tratte sovente del mondo ellenistico romano, ma interpretate in senso cristiano. Tra questi il BUON PASTORE, immagine frequente nel repertorio mitologico artistico romano, auspicio di pace per i defunti. .. Divenne presto l’immagine del Buon Pastore (o "Bel Pastore" secondo l’originale greco) che va in cerca della pecorella smarrita, usata da Gesù stesso nella parabola (Lc.15,3-7; Gv.10,11-16) per esprimere il suo amore di Salvatore. .. Fu anche uno dei primi simboli usati per esprimere la Passione di Cristo quando ancora non era raffigurata la crocifissione: "il pastore dà la vita per le sue pecore".
Molto noto è il MONOGRAMMA di Cristo costituito dalle due prime lettere - la X (chi) e la I (iota) oppure la X e la P (ro) - del nome greco" Gesù Cristo"; diventerà il chrismos costantiniano simbolo della Croce vittoriosa. Più tardi comparirà con l’aggiunta di a - w (alfa e omega) e sarà il simbolo del "Cristo Signore" dell’Apocalisse 22,13 "Io sono l’A e l’W, il Primo e l'Ultimo, il Vivente".
Frequentissima è la COLOMBA, atta a simboleggiare - nella sua naturale innocenza - la dolcezza, l’umiltà, la mansuetudine, la carità, cioè le virtù che caratterizzano l’anima cristiana.La Colomba, che in Oriente simboleggia l’amore, nelle epigrafi cristiane porta il ramo d’ulivo o si ciba al grappolo, oppure beve alla fonte e diventa espressione dell’anima entrata nella pace di Dio e partecipe del convito eterno; appare spesso vicino all’ORANTE, figura vestita di una tunica con larghe maniche e con le braccia alzate in preghiera, la "pietas" per i romani. Nell’iconografia cristiana l’Orante simboleggia l’anima in possesso della beatitudine celeste che intercede per coloro che restano. Rappresenta lo "status" di gioia, il canto e la lode al Signore. "L’Orante è - dice S.Ambrogio (370) - la posizione del Cristo in croce". .. Frequente è la NAVE, simbolo della Chiesa e della vita del cristiano che, sbattuta tra i flutti, combatte la "buona battaglia per conservare la fede e meritare il premio eterno" (2 Tm 4,7). .. Numerosi sono poi altri simboli tratti dal mondo animale. Il PESCE, diffuso nei graffiti fin dal II secolo, deriva dall’acrostato ICQUC= pesce, originato dalle iniziali della frase greca che in italiano suona: "Gesù Cristo figlio di Dio Salvatore". [MOLTO discutibile, visto che il Pesce indica l'era cominciata grossomodo al tempo di Gesù - è più probabile che sia un simbolo della precessione equinoziale, come prima lo erano l'Ariete e il Toro. ndJB] .. La FENICE, uccello mitico dell’Arabia, simboleggia la Risurrezione. Il PAVONE già usato nel mondo pagano, indica l’immortalità. ..
LA CIVILTÀ EGIZIA
di Salvatore Poma, su ArcheoScience
.. La piramide di Cheope misura 230 metri di lunghezza per ciascun lato, e 147 metri in altezza, occupa una superficie di 5,3 ettari e contiene 2.300.000 massi perfettamente squadrati alcuni dei quali pesano oltre le 15 tonnellate. Gli studiosi hanno versato fiumi di inchiostro cercando di immaginare come popoli appena usciti dal neolitico, quali gli antichi egizi, avessero potuto costruire le grandiose piramidi [fatte di] 2.300.000 blocchi di pietra. .. Cheope avrebbe dovuto organizzare un'impresa edile grandiosa, capace di posare un blocco di pietra ogni quattro minuti, ventiquattr'ore al giorno, per trenta anni di seguito (tale era la vita media allora) affinché alla sua morte potesse accogliere il suo corpo semi-divino usando esclusivamente corde, carrucole, tronchi, piani inclinati e attrezzature in pietra.
.. Gli egittologi .. hanno accreditato agli antichi egizi del 2500 a.C. grandi conoscenze matematico-astronomiche, come l'esatta misura della Terra, il suo peso e la sua densità, la distanza Terra-Sole, la durata dell'anno solare, la conoscenza del pigreco. Ma in realtà, come abbiamo detto, la matematica egiziana non avrebbe potuto arrivare a tanto [poichè] avevano ideato un sistema di cifre che permetteva loro di contare fino ad un milione, ma era un sistema mal costruito che richiedeva 27 cifre per scrivere il numero 999!
Tutte le opere titaniche presenti sul nostro pianeta si possono così definire "incognite archeologiche". Sono irrisolte tutte le problematiche connesse al trasporto e alla collocazione dei materiali relativi alla costruzione di questi monumenti.
Ma i colossali monoliti del Perù o le pietre squadrate delle piramidi egizie, per nominarne alcuni, sono di modeste proporzioni in confronto alle pietre di Baalbek, una antica città libanese.
Le pietre che formano la piattaforma della città libanese sono infatti opera di un misterioso popolo che mise in posa massi pesanti in media 750 tonnellate. La piattaforma ha una estensione di circa un milione e mezzo di metri quadrati, e alcuni dei blocchi che formano il basamento, chiamato "Trilithon" misurano 25 metri di lunghezza, 4,60 metri di larghezza e 5 metri di altezza. La cava principale da cui sono stati estratti i blocchi è situata a circa un chilometro di distanza della città. Ancor oggi vi si può ammirare il macigno di granito tagliato più grande del mondo, chiamato "Hadjar El Houbla", (la Pietra del Sud), pesante ben oltre 2000 tonnellate. Oggi non esiste ancora alcuna macchina capace di spostare simili pesi. Chi o che cosa avrebbe potuto fare tanto in un remoto passato?.
Una leggenda araba narra che Nimrod, re del Libano, inviò una tribù di giganti a costruire la città. Un'altra leggenda adduce a Caino la costruzione di Baalbek per scampare all'ira di Jahveh e creare un popolo di giganti all'interno delle mura della città.
La storia di Ugarit, distrutta da un misterioso fuoco nel XIV secolo a.C. ci aiuta a focalizzare il quadro di una situazione fuori dal comune. Abiminiki, re di Tiro, scrisse al faraone Amenofi IV: "La reale città di Ugarit è stata distrutta dal fuoco, la metà del centro cittadino è bruciata e l'altra non esiste più". Terra vetrificata, muri sfondati e massi di parecchie tonnellate scagliati a notevole distanza non sono certo imputabili a catastrofi naturali! In Libano si trovano, in effetti, frammenti di roccia vetrificati, le cosiddette "tettidi", in cui l'americano Stair scoprì isotopi radioattivi dell'alluminio. Ma quale guerra e quali armi avrebbero potuto provocare ciò, oltre 3000 anni fa? ..
LE PIRAMIDI COSTRUITE COL PANE (!)
di Alberto Arecchi
[Secondo il] francese Joseph Davidovits, super-esperto nel campo dei geo-polimeri, .. autore d'importanti ricerche sulla chimica dei materiali e sulle reazioni polimeriche (cementi, leganti), .. le grandi piramidi d'Egitto furono costruite con blocchi di pietra riagglomerata, ossia con un calcestruzzo, un impasto di frammenti di pietra calcarea naturale con una sostanza legante.
.. La teoria di Davidovits si appoggia su una serie di prove archeologiche, e sull'interpretazione di alcuni testi geroglifici che si riferiscono alla costruzione dei giganteschi monumenti. Nessuno ha mai saputo dire, sinora, una parola definitiva su come facesse una civiltà, che non conosceva ancora l'uso dei metalli, a lavorare con la massima precisione le pietre più dure e a sollevare enormi blocchi di calcare sin sulla punta delle piramidi, ad oltre 140 metri d'altezza.
L'osservazione che più fece scalpore, una decina d'anni fa, fu il ritrovamento di fibre organiche (peli o capelli?), insieme a bolle d'aria e a pezzetti d'intonaco colorato in rosso, all'interno di un blocco calcareo della Grande Piramide.
[Il dio] Khnum, venerato da Cheope (tanto che il nome del dio appare nel cartiglio insieme a quello del Faraone, che si faceva chiamare "Khnumu-Khufu") era il dio della pietrificazione, dei vasai che compivano la propria opera agglomerando l'argilla, così come dell'agglomerazione della pietra artificiale, usata per le piramidi. Khnum fu considerato il dio creatore dal 3000 al 1800 a.C.: si riteneva che avesse impastato l'umanità dal limo del Nilo, usando il natron e la mafkàt. Con tali manipolazioni non si producevano mattoni d'argilla, ma una vera e propria "pietra artificiale".
Il natron è un sale - carbonato di sodio - che si trova in Egitto allo stato naturale, in particolare sul fondo e sulle sponde d'alcuni laghi. E la mafkat? Si tratta d'un gruppo di minerali di rame (silicati idrati, come la crisocolla), di colore verde-blu chiaro, simili al turchese, che gli Egizi estraevano dalle miniere del Sinai e che potevano essere usati come catalizzatori per le reazioni chimiche di "riaggregazione" delle pietre dure. Nei giacimenti di minerali di rame, si trova una gran quantità di minerali derivati dall'alterazione del metallo: solfati, arseniati, fosfati e silicati di rame. Tutti sono di colore bluastro o verdastro.
.. Sin dalla remota antichità, le ricerche di minerali e il loro trattamento col calore generarono i procedimenti dell'Alchimia. Tali ricerche dovettero naturalmente condurre alla scoperta della pietra conglomerata, o rigenerata, prima che non alla fusione dei metalli (poiché il primo procedimento richiede una temperatura inferiore al secondo:gli smalti si possono ottenere a temperature di 600°-700° C, mentre il rame fonde a 1083° C, o eventualmente un po' più bassa, grazie all'uso di sostanze "fondenti" come il natron).
Pertanto, le ipotesi di Davidovits sono tutt'altro che astoriche o incredibili.
Una gran quantità di vasi in "pietra", che si ritrovano nelle tombe dell'antico Egitto, appaiono realizzati in pietre durissime e di difficilissima lavorazione: microgrès o scisto metamorfico, gneiss anorthositico, andesite, basalto, breccia. Oggetti indistruttibili .., ritrovati in quantità enormi (decine di migliaia). Negli stessi materiali, gli antichi Egizi plasmavano statue, lisciate con una perfezione che appare irraggiungibile anche con l'uso di tecniche moderne. Alcuni oggetti lavorati in pietra durissima sono addirittura anteriori all'estrazione di metalli idonei per la loro lavorazione. Anzi, paradossalmente, la lavorazione di vasi in pietra dura scompare all'epoca in cui si diffondono strumenti in bronzo e in ferro. All'uso di strumenti metallici, corrisponde la lavorazione di materiali più teneri, quali l'alabastro, la steatite, il talco.
Davidovits ritiene che le opere di "pietra dura" siano in realtà oggetti plasmati o lavorati al tornio, con un materiale litico ricomposto, fatto di un inerte e un legante, che si modellava come la creta o l'argilla. L'effetto finale è quello di una pietra durissima, ma la lavorazione di quei vasi .. non fu fatta con trapani e altri arnesi di scultura, bensì con gli attrezzi e le tecniche tipiche di chi modella e plasma un materiale plastico, per poi farlo indurire.
Davidovits riporta anche il caso delle sculture d'Akhenaton e di Nefertiti, appartenute alla cosiddetta "collezione Mansùr". Una serie di perizie successive hanno dichiarato l'autenticità storica e archeologica di tali sculture, mentre altre, apparentemente contraddittorie con le prime, sostengono che esse non sono scolpite in pietra, ma realizzate con un surrogato litico artificiale, e forse addirittura modellate sulla maschera dei volti dei soggetti rappresentati.
.. Davidovits individua le seguenti cinque tappe nel progresso della ricerca alchemica:
.. Il calcare nummulitico della piana di Gizah, usato per realizzare le grandi piramidi, è una pietra fossilifera. Nei giacimenti di tale roccia, le minuscole conchiglie riposano tutte "orientate", nella posizione che assunsero quando si depositavano in fondo al mare. Nei blocchi delle piramidi, invece, il loro orientamento è disordinato, casuale, e denota l'uso di pezzi di calcare come "inerte", in un impasto riaggregato. Il calcare di Gizah, secondo Davidovits, è la pietra più indicata per la sua "ricomposizione artificiale". Infatti è tenero e, macerato in acqua, si disaggrega con facilità (la massa diviene una specie di fanghiglia, mentre le conchiglie in esso contenute rimangono intatte, come ciottoli). In particolare, esso contiene una piccola quantità di "ingredienti geo-polimerici naturali e reattivi", come l'argilla con caolino, indispensabile per la reazione di presa con la soda caustica. Questa si può ottenere, mescolando semplicemente alla fanghiglia calcarea un po' (1%) di natron (sale che si trova in Egitto allo stato naturale) e un po' di calce (2%).
Sulla scia dei procedimenti alchemici usati per fare i vasi di pietra dura, pare che l'architetto del faraone Zoser, il celebre Imhotep .. Gran Sacerdote di Anu (Eliopolis, per i Greci) .., che in seguito fu divinizzato, abbia scoperto il modo di "costruire" blocchi di pietra artificiale, sfruttando le particolari proprietà del calcare di Gizah, mescolato in giuste proporzioni col natron e con la calce.
.. L'autore suppone che, nel tentativo di rinforzare e "stabilizzare" i mattoni d'argilla cruda che erano di uso generale per le costruzioni, Imhotep scoprisse le particolari proprietà dell'impasto calcare+argilla caolinitica+natron+calce, e le sfruttasse per la costruzione della Piramide a gradoni del Faraone Zoser. [il che spiegherebbe come mai è franata :-7 ndJB]
Così, in una ventina d'anni i Faraoni avrebbero ben potuto realizzare i due milioni e mezzo di blocchi di pietra calcarea, del peso compreso tra 2 e 30 tonnellate ciascuno, necessari all'impresa di costruzione delle grandi piramidi. I blocchi sono ben connessi, in modo che le loro superfici combacino perfettamente (il che appare ovvio, quando si cominci a pensare a blocchi "gettati in opera", per i quali i blocchi già fatti servissero da casseforme). Il volume delle pietre "realizzate" in soli quarant'anni (quaranta milioni di metri cubi di pietra calcarea) avrebbe uguagliato quello delle pietre "cavate" e poste in opera per i monumenti dei 1500 anni successivi.
Molte altre considerazioni di Davidovits collaborano ad appoggiare le sue tesi: dal microclima che si trova all'interno delle piramidi, alla distribuzione delle misure e dimensioni dei blocchi sui diversi strati delle costruzioni.
Certo, gli elementi più sorprendenti sono: le dimensioni del "sarcofago" di Cheope, all'interno della Camera del Re della Grande Piramide, la presenza nella Valle dei Re d'un grande sarcofago in sienite rossa (oggi al Museo del Louvre), di dimensioni maggiori della stretta gola d'ingresso alla Valle, e la presenza nella piana delle Piramidi, nei templi funerari di Khefren e di Menkaure (Micerino), di blocchi calcarei dalle dimensioni veramente spropositate, alti 2-3 metri e pesanti sino a 500 tonnellate.
.. I blocchi delle piramidi sarebbero .. composti da un 90-95% di calcare naturale con conchiglie fossili, e da un 5-10% di leganti geologici naturali (cementi "geo-polimerici"). Una tecnica di fabbricazione molto simile a quella del nostro calcestruzzo, in cui la soda caustica, ottenuta dalle particolari composizioni dei minerali impiegati (mafkat e natron), prendeva il posto del nostro cemento d'altoforno.
Anziché 100.000 uomini, affaccendati per tutto il giorno su un arco di quarant'anni, secondo le teorie di Davidovits sarebbero bastati 1.400 operai e vent'anni di lavoro per costruire la Grande Piramide; e il problema del "sollevamento dei blocchi" non si porrebbe più, poiché questi sarebbero stati gettati in opera, e il trasporto del materiale incoerente si può effettuare con sacchi, ceste o altri recipienti d'ogni sorta.
Rimarrebbe il problema della fabbricazione della calce, che l'autore risolve elegantemente con l'osservazione che la cenere di canne e papiri è ricca d'Ossido di Calcio (calce viva). Egli suppone quindi che, nel periodo di costruzione delle piramidi, si praticasse la raccolta generalizzata delle ceneri, da tutti i forni per il pane dell'intero Egitto. Così si sarebbero potute fornire dalle 7.200 alle 36.000 tonnellate di calce l'anno.
D'altra parte, è ben noto che le grandi volte e cupole dell'Antichità fossero costruite con la tecnica del calcestruzzo: citiamo gli esempi del Pantheon, della Basilica di Massenzio, della Basilica di Santa Sofia a Costantinopoli. I Romani, in particolare, usavano malte e calcestruzzi fatti con la pozzolana, una roccia d'origine vulcanica, che permetteva loro di costruire moli e opere portuali capaci di resistere nei secoli all'aggressione chimico-fisica delle acque del mare. ..
ATLANTIDE
di BxPoma
.. Atlantide si sarebbe trovata nell'oceano Atlantico centro-settentrionale, al di fuori delle Colonne d'Ercole (quindi tra l'Europa e l'America) e sarebbe stata sommersa da un cataclisma almeno 9000 anni prima di Cristo. .. I miti tradizionali su Atlantide la definiscono una avanzatissima civiltà antidiluviana, la favolosa civiltà delle "Sette isole del Mare di Occidente", retta da una "Schiatta Divina" nella "Età dell'Oro", e sarebbe riferibile ad una colonia extraterrestre, gli antenati dell'odierna umanità, successivamente imbarbaritisi e dispersi da catastrofi naturali a carattere planetario.
.. Gli Aztechi dicevano di provenire da Aztlan, un luogo posto ad oriente, nell'Oceano Atlantico; gli Olmechi parlavano di Atlaintika, i Vichinghi di Atli, i Celti di Avalon (sostituite la v con la t), i Fenici e i Cartaginesi, di Antilla; i Berberi di Atarantes e gli Irlandesi di Atalland. Nel testo epico Bhagavata Purana, in cui si narra della lotta del re Salva contro il dio Krishna. Salva si era procurato un Vimana, grazie all'aiuto di un certo Maya Danava, qualificato come "abitante di un sistema planetario chiamato Talatala".
.. Dhyani Ywahoo, una Cherokee della ventisettesima generazione, che condivide la saggezza ancestrale tramandatale dai suoi avi, racconta che, molto tempo addietro, esseri provenienti dalle Pleiadi giunsero nelle cinque isole di Atlantide e vi si insediarono. Nell'ultimo periodo di Atlantide gli abitanti abusarono dei loro poteri e divennero corrotti. A causa di tali cattive azioni l'isola sprofondò e gli antenati dei Cherokee orientarono la prua ad occidente, verso il continente americano. Nella mitologia greca, le Pleiadi erano le sette figlie di Atlante. ..