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Droga: istruzioni per il non uso
di Francesco Pandolfi, da Dentro la Notizia

.. Tutte le droghe provocano effetti diversi a seconda del dosaggio. [Nella maggior parte dei casi,] assumendone piccole quantità fanno da stimolanti; aumentando la dose agiscono da sedativi e poi da veri e propri veleni. .. Il caffè .. è in piena regola una di queste sostanze e se, per ipotesi, se ne bevessero un centinaio di tazzine, si andrebbe all'altro mondo mentre, con "appena" una decina, otterremmo un effetto sedativo. Solamente con due-tre tazzine al giorno avremmo quello che tutti cercano: l'effetto stimolante.

.. La pianta del caffè è stata introdotta dai veneziani nel 1600 e rapidamente si è diffusa in tutta Europa. La "Coffea Arabica", pianta sempreverde originaria dell'Africa, deve la sua fama ad un alcaloide controverso: la caffeina. Se da una parte offre una stimolazione al sistema nervoso centrale e alla circolazione del sangue, dall'altra la caffeina reca alcuni inconvenienti: palpitazioni, nervosismo, insonnia. (Claudio Segantini)

.. Qual'è l'effetto comune a tutte le droghe? La fuga dal presente, la dissociazione, la deformazione del ricordo. .. L'effetto è un caos totale, ossia un rimescolamento casuale di esperienze vissute miste a fantasie. Inizialmente ciò accade durante lo "sballo", ma con l'andare del tempo questo modo di percepire deformato assume il controllo di tutti i momenti dell'esistenza. E' forse questo, in realtà, l'effetto più desiderato delle droghe. Chi ne fa uso, infatti, intende fuggire da una realtà vissuta con sofferenza. Va da sé, quindi, che nel tentativo di cura si debba pensare alla causa. .. In genere la persona che fa uso di droga non dà più importanza alla propria immagine, comincia ad avere lo sguardo perso, tende ad essere assente, fa discorsi sconnessi e non si cura di quanto accade. Isolata nel proprio "tempo", perde ogni interesse o senso di responsabilità, tace o se la prende con tutti, soffre d'insonnia per poi cadere improvvisamente in un sonno lungo e profondissimo. Non manifesta emozioni se non che in modo esplosivo e può giungere alla crudeltà più estrema. [Bah.. io non ho mai dato importanza alla mia immagine, e spesso sono sovrappensiero, nè mi curo troppo di ciò che accade.. eppure non ho mai fatto uso di droghe. :-) ndJb]

YA BA: LA PILLOLA CHE RENDE PAZZI
di S.G. ("Sette" de "Il corriere della sera" #47,2000)

E' una pillola color arancio, sembra una caramella come tante, e quando la scaldi al fuoco di un accendino ne fuoriesce un vapore che sa di vaniglia o cioccolato. In Thailandia è l'ultima moda fra i giovani studenti. Ma è tutt'altro che innocua: la YA BA, la pillola che rende pazzi, è una droga sintetica che attacca e distrugge il cervello. In gergo si chiama metamfetamina, uno stimolante chimico mescolato a caffeina. I tossicodipendenti ne consumano anche 20 al giorno: "All'inizio ti senti Superman, non provi più fame nè fatica", spiega un adolescente. Hanno cominciato a usarla i camionisti e i contadini, per vincere la stanchezza, poi ha invaso le scuole. Oggi almeno il 12% degli studenti thailandesi fra i 10 e i 19 anni ammette di averla almeno provata. Perchè costa poco, 5400 lire a pastiglia, e l'effetto è immediato. Il "drago", come l'hanno soprannominata, li rende aggressivi, a volte violenti, e scatena forti allucinazioni. I laboratori clandestini della Birmania, secondo alcune stime, quest'anno hanno sfornato tra i 300 e i 600 milioni di pillole. E la produzione è in crescita: i trafficanti, dopo averla provata nella vicina Thailandia, sono pronti allo sbarco in grande stile sui più ricchi mercati dell'Europa. Le avvisaglie ci sono già: qualche "drago" è già stato sequestrato in Gran Bretagna e in Svizzera.

L'ECSTASY
sintesi tratta dall'articolo apparso su "Sette" de "Il corriere della sera" (n°4, 2001)

Droga stimolante sintetica, evoluzione studiata a tavolino delle anfetamine, la cui tossicità è irreversibile (senza contare che alla perdita di neuroni provocata dall'ecstasy, si aggiungerà quella dovuta al normale invecchiamento).

Danneggia i sistemi neuronali che utilizzano come neurotrasmettitore la serotonina (memoria e tono dell'umore) e la dopamina (neuroni il cui depauperamento è una delle principali cause del morbo di Parkinson).

Una delle prime conseguenze, anche dopo breve tempo, è la diminuzione della memoria e della concentrazione - cui si aggiungono depressione, attacchi di panico, maggior vulnerabilità alla schizofrenia, affettività disturbata quando non addirittura annullata dalla "sindrome affettiva irreversibile" (abulia, perdita di iniziativa, e spegnimento dell'affettività).

"Bastano" 40-50 pastiglie nel corso dell'intera vita per avere una probabilità 75,6 volte superiore di sviluppare problemi neuro-psichiatrici. "Bastano" 5 compresse in 24 ore per correre gravi rischi di ipertermia maligna (rapido e gravissimo aumento della temperatura corporea che porta alla morte), e anche meno per rischiare una necrosi epatica (mortale, senza trapianto d'emergenza del fegato).

Vedi anche: tossicodipendenza da fumo e alcolismo