«Come Platone, Filone e Origene la Cabala assegna una preesistenza all'anima. Ogni anima destinata ad entrare in un corpo umano esiste dall'inizio dei tempi ed era androgina; solo quando discende sulla terra (e lo fa con riluttanza) è separata in maschio e femmina. Nel matrimonio le parti sono nuovamente unite, e di nuovo costituiscono un'anima sola. È condizione assoluta dell'anima ritornare nell'infinita sorgente da cui è emanata, dopo aver sviluppato sulla terra i germi che sono in lei; e se cade in peccato, dopo aver assunto un corpo umano, allora deve emigrare da un corpo a un altro sino a che non si sia purificata. Il mondo, essendo un'espansione della sostanza divina, non può non ritornare da ultimo al suo principio. La creazione si presenta in questo sistema come un atto d'amore.
Nella catena immensa, di cui Adamo Kadmon è il primo anello e di cui la materia bruta è l'ultimo, esiste un progresso decrescente e l'imperfezione è tanto più grande quanto più l'oggetto creato è lontano dal principio generatore. Ma nulla è maledetto in natura, nulla è oggetto di depravazione. La vita non è un decadimento per l'uomo, il male non è un principio, ma l'oscuramento del bene; Satana stesso non ha che un potere effimero; egli deve tornare alla sua angelica natura dal momento che anch'egli ha proceduto dalla sorgente infinita. [...]
Quando l'ultima anima sarà passata attraverso le prove, allora apparirà il Messia e comincerà il grande anno del giubileo, quando l'intero "Pleroma", risplendente e purificato, ritornerà nel "Palazzo dell'Amore".»**
1. Creazione dell'uomo
..Una volta definita la natura alle restanti cose, sarà pure contenuta entro prescritte leggi. Ma tu senz'essere costretto da nessuna limitazione, potrai determinarla da te medesimo, secondo quell'arbitrio che ho posto nelle tue mani. Ti ho collocato al centro del mondo perché potessi così contemplare più comodamente tutto quanto è nel mondo. Non ti ho fatto del tutto né celeste né terreno, né mortale, né immortale perché tu possa plasmarti, libero artefice di te stesso, conforme a quel modello che ti sembrerà migliore. Potrai degenerare sino alle cose inferiori, i bruti, e potrai rigenerarti, se vuoi, sino alle creature superne, alle divine.»