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Dimensione: 22919 bytes Ultimo aggiornamento: venerdì 16 luglio 2004 h.23:30
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Il caso Lobsang Rampa
  • Hanno falsificato i suoi libri
  • Chi ha infangato il buon nome di rampa?
  • Qualche altra notizia..
  • "Il terzo occhio"
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    HANNO FALSIFICATO I SUOI LIBRI
    di JB

    Qualcuno ha falsificato parte dell'opera di Tuesday Lobsang Rampa: un monaco tibetano scampato all'invasione del suo Paese, autore del best-seller Il terzo occhio (1955), e di altri libri che tramandano la Sapienza esoterica degli antichi Lama.

    Lobsang Tuesday Rampa in realtà è deceduto tra il 1966 e il 1971, lasciando il suo ultimo libro "L'eremita" incompleto, scritto fino al cap.7 - giusto prima di rivelare i segreti dell'eremita. (Si direbbe che non fosse ancora giunto il momento Destinato.) Ignoti (forse la persona che gli faceva da prestanome, forse la moglie di lui - certamente, una persona di scarsa cultura ed altamente ignorante in campo esoterico) ha rattoppato in qualche modo l'opera incompleta, e l'ha pubblicata a nome di Rampa nel 1971. Facendola seguire, nel 1980, da "Il saggio del Tibet": una volgare riscrittura, infarcita di fesserie, di un libro che il vero Rampa aveva già scritto: "La caverna degli antichi" (1963).

    L' "imperativo categorico" Don't let me be misunderstood! (le parole che chiudono la canzone di Battiato campane tibetane) mi spinge a denunciare questa bieca operazione commerciale che mina alla credibilità dell'intera opera di Rampa, e a fornire a chi fosse interessato ad approfondire l'argomento i seguenti elementi in mio possesso:

    Rampa - quello vero - non aveva alcun bisogno di inventarsi niente. Ma chiunque abbia letto la sua opera anteriore agli ultimi due falsi si rende conto del drastico ed improvviso crollo di credibilità che sta fra il capitolo 6 (autentico) e il capitolo 7 (falso) de "L'eremita". E che il successivo "Il saggio del Tibet" (già poco credibile per via del titolo: Rampa non avrebbe mai scelto un titolo così borioso) si rivela essere una specie di parodia malriuscita de "La caverna degli antichi".

    Oltre all'analisi filologica (basata sulla disamina dei testi), questa vile frode (ai danni sia del lettore, ma soprattutto ai danni delle Verità per le quali Rampa sacrificò la sua intera esistenza) risulta dalla seguente, semplice, cronologia elementare:

    Viste queste premesse, restano da chiarire almeno quattro punti fondamentali:

    1. Come mai, dopo aver offerto lezioni per corrispondenza a chiunque fosse interessato (cfr. l'introduzione a "You forever"), a partire dalla pubblicazione de "L'eremita" si rifiuta di rispondere alle lettere dei lettori?
    2. Rampa ripeteva spesso che le sue condizioni fisiche si stavano aggravando rapidamente - e che pertanto era consapevole di come non gli restasse più molto tempo per completare la sua opera di divulgazione dell'antica saggezza (che, minata dall'invasione cinese del Tibet, rischiava di sparire). Ha sempre scritto in media un libro ogni due anni salvo - guarda "caso" - "L'eremita", che esce a 5 anni di distanza dal precedente, e "Il saggio del Tibet", addirittura 9 anni dopo "L'eremita"?
    3. Se a 53 anni riversava in pessime condizioni cardiache (cfr. cap.X di "Storia della mia vita"), in quale stato di salute si sarebbe dovuto trovare a 64 anni ("L'eremita") e addirittura a 73 ("Il saggio del Tibet")?
    4. Per quale ragione, uno che detesta dover stare a scrivere (cfr. "Storia della mia vita"), avrebbe ri-scritto "La caverna degli antichi" facendola diventare "Il saggio del Tibet" (grossolano già a partire dal titolo, figuriamoci poi nei contenuti succitati)?

    La morte di Lobsang Rampa fu persino annunciata, quando di dovere: tanto da spingere l'usurpatore a smentirla all'atto di pubblicare il primo falso (cfr. l'epilogo de "L'eremita": "qualcuno aveva sparso la voce che ero morto"..). Nel 1971 (data di pubblicazione de "L'eremita": opera postuma fino al capitolo VI incluso, falsificata grossolanamente dal cap.VII in poi) e nel 1980 ("Il saggio del Tibet", falso-marcio), Tuesday Lobsang Rampa non era più in questo mondo a difendere dalle grinfie di vili speculatori i suoi diritti morali di autore e spirituali di Religioso.

    "Suonate, campane tibetane, suonate forte!
    Non lasciate che mi fraintendano!"

    CHI HA INFANGATO IL BUON NOME DI RAMPA?
    di JB - immagini tratte dal sito di Daniel W. Harris

    Come Rampa dettagliatamente racconta in un suo libro, a causa delle gravissime condizioni in cui riversava il suo corpo fisico (già duramente provato dalle torture subite nel campo di concentramento), per consentirgli di portare a termine la sua missione gli venne concesso di "prendere in prestito" il corpo di un tapino inglese, consenziente poichè stanco della vita che conduceva.

    Cyril Henry Hoskinson Che si tratti proprio dell'inglese Cyril Henry Hoskinson?

    "Costui, all'inizio degli anni '70, si presentava come un iniziato tibetano, anzi sosteneva di essere un vero e proprio lama e di conoscere perfettamente gli scritti del buddhismo tibetano conservati nelle biblioteche di monasteri situati in regioni del tutto inaccessibili agli stranieri." (Paolo Vicentini)

    Assai verosimile:

    La risposta più plausibile risulta dunque la seguente:

    • alla morte del suo corpo fisico, Rampa è sopravvissuto per qualche tempo in quello di Hoskins - un lungo episodio di channeling, durato qualche giorno o forse delle settimane (o magari erano ripetuti episodi di channeling, e Hoskins collaborava: Rampa scriveva i libri, e Hoskins li faceva pubblicare traendone il 100% del guadagno). Cyril Henry Hoskinson
    • quando Rampa ha abbandonato il piano fisico (in anticipo rispetto ai suoi piani), Hoskins si è risvegliato - ritrovandosi per le mani i primi 6 capitoli di un libro che egli aveva solamente veicolato, e del quale non ci capiva un'acca.
    • il resto è ovvio: pur di continuare a lucrare sul nome famoso di cui egli era l'unico titolare legale, Hoskins si è improvvisato scribacchino - raffazzonando il seguito di "L'eremita" a partire da "La caverna degli antichi", e inventandosi di sana pianta i ridicoli libri successivi. [Tanto per citarne uno, "La mia visita sul pianeta Venere"!!]

    Come già dimostrato nella disamina di "L'eremita" e "Il saggio del Tibet" (dal capitolo 7 in poi), vi è indiscutibilmente un abisso tra i contenuti e lo stile del vero Lobsang Rampa, e le demenziali fesserie scimmiottate da un ciarlatano incapace che ne ha usurpato il buon nome: "chè tanto quei fessacchiotti dei fans comprano qualsiasi porcheria purchè firmata col nome del loro beniamino". Cyril Henry Hoskinson

    Si può credere o non credere nel channeling, ma neanche il più ostinato dei positivisti ("non credo se non tocco con mano") può mancare di osservare che il Rampa anteriore al 1971 è una persona colta e profonda, mentre quello successivo è assai ignorante, rozzo e naif. Basta un sommario esame filologico per stabilire che si tratta di due scrittori diversi!

    Gli unici libri autentici del vero Lobsang Rampa sono quelli anteriori al 1971:

    Il terzo occhio (1955)
    Il medico venuto da Lhasa (1955~1959)
    Storia della mia vita (1960)

    La caverna degli antichi (1963)
    I segreti dell'aura (1965)
    La veste color zafferano (1966)

    ..più i primi 6 capitoli de "L'eremita" (1971).

    Il resto è immondizia sulla quale non vale neppure la pena di stare a polemizzare.

    QUALCHE ALTRA NOTIZIA.. da AETOS
    Su Lobsang Rampa ne sono state dette di tutti i colori, [ma] non possiamo condannarlo sulla base di inattendibili informazioni scaturite da investigazioni chiaramente pilotate e legate ad un preciso disegno che aveva come obiettivo quello di screditare completamente il "pericoloso" monaco. .. Recentemente anche lo stesso fratello del XIV Dalai Lama, ha preferito "disconoscere a mezza bocca" il Lama in questione, probabilmente perché ha ritenuto estremamente difficile esplicare con chiarezza le posizioni del famoso Lama. Motivo? Probabilmente le scarse conoscenze degli occidentali rispetto ad alcuni fenomeni tipici del tantrismo.

    .. Tuesday Lobsang Rampa era ricercato dai servizi segreti cinesi e giapponesi per "problemi" legati ad alcuni episodi accaduti durante la seconda guerra mondiale. Rampa provò più volte a cambiare identità e si rifugiò in vari paesi tra l'Europa e le Americhe (tra questi il Canada). Rampa si affidò per curare le edizioni dei suoi scritti, a diverse persone proprio perché sarebbe stato incauto nel farlo personalmente, proprio questo causò la lunga serie di equivoci che spinsero alcuni ad investigare sulla vera identità dell'autore dei suoi nove famosissimi scritti. Le investigazioni portarono ad identificare Tuesday Lobsang Rampa dapprima come idraulico inglese, poi come taxista newyorkese, successivamente come disoccupato canadese .. calzolaio-panettiere-pittore-fruttivendolo-marinaio-muratore-matto-elettricista-disegnatore-marconista-sarto-falegname-meccanico-tuttofare.

    .. La moglie di Hoskin, Sarah Anne, dichiarò che il marito aveva scritto tutte cose verissime per conto del vero lama nascosto sotto lo pseudonimo di Lobsang Rampa, il dottor Ku'an, che si teneva nascosto per timore dei comunisti cinesi. Nel 1959 e 1960 "Rampa" pubblica due nuovi volumi - Il medico venuto da Lhasa e Storia della mia vita - in cui il rapporto fra Ku'an-Rampa e Hoskin è riconosciuto, ma spiegato in un modo inatteso. Dopo essere diventato dottore in medicina in Cina, Rampa diventa medico militare nell'esercito cinese ed è catturato e torturato dai giapponesi. È in un campo di prigionia a Hiroshima il giorno in cui è sganciata l'atomica, ma riesce a fuggire su una nave di pescatori. La nave lo sbarca in Russia dove, dopo varie peripezie, è arrestato, nuovamente torturato e condannato alla deportazione in Polonia. Mentre viaggia verso la Polonia in un camion, ha un incidente stradale. Inconscio, visita la Terra dei morti dove incontra il suo vecchio maestro, il lama Mingyar Dondup (nel frattempo ucciso dai comunisti), che gli ricorda la sua missione di far conoscere il Tibet in Occidente. All'obiezione secondo cui il suo corpo è ormai in pessime condizioni, il maestro risponde che ben presto potrà possedere il corpo di un occidentale. Questo avviene dopo qualche anno, una fuga dal campo di concentramento polacco e un viaggio in America. Tornato in Tibet, Rampa lascia il suo corpo inanimato in un luogo inaccessibile dell'Himalaya, vegliato da monaci di fiducia. Il suo spirito viaggia verso Londra dove si impossessa del corpo di Cyril Hoskin, che nel frattempo è stato avvertito in sogno da un lama e ha accettato lo scambio. Nel corpo di Hoskin, Rampa ha alcuni problemi - per esempio, non riesce a recuperare la conoscenza della lingua tibetana, che aveva cancellato dalla sua memoria per auto-ipnosi in Giappone allo scopo di non rivelare inavvertitamente i segreti dei lama ai suoi torturatori. Dal mondo spirituale il suo maestro gli ordina poi di trasferirsi in Irlanda, un'isola che farebbe parte del continente perduto di Atlantide, poi negli Stati Uniti e in Canada (dove morirà, a Calgary).

    "IL TERZO OCCHIO" da AETOS
    Il terzo occhio (ed. Mondadori) Il libro narra la giovinezza di Tuesday Lobsang Rampa, il figlio di un ministro del tredicesimo Dalai Lama. A sette anni gli astrologi gli predicono un futuro monastico, e Lobsang chiede di entrare come novizio nel Tempio della Medicina. Dopo avere superato con successo un severo esame di ammissione, è ammesso nel monastero. L'abate profetizza che il Tibet cadrà nelle mani di invasori stranieri, e che il piccolo Rampa è stato scelto per imparare rapidamente, quindi preservare e diffondere i suoi antichi insegnamenti esoterici. A questo scopo è sottoposto a un indottrinamento intensivo, perché apprenda prima dei dodici anni quanto normalmente un lama impara in una vita di studi. Nel giorno del suo ottavo compleanno una particolare operazione chirurgica gli apre un foro nel cranio tra i due occhi: è il "terzo occhio" che gli permette di percepire realtà spirituali come l'aura che circonda invisibilmente le persone. A dodici anni diventa un lama medico, un trappa, e accompagna il suo tutore - il celebre lama Mingyar Dondup - in diversi viaggi per la raccolta di erbe medicinali. Il Dalai Lama usa il suo "terzo occhio" per leggere l'aura dei visitatori. Messo di fronte a emissari cinesi, l'adolescente Rampa ne smaschera così rapidamente le intenzioni ostili. A sedici anni, dopo altri severi esami, diventa un lama, e poco dopo il Dalai Lama lo eleva al rango di abate. È iniziato come abate in una "cerimonia della piccola morte", in cui viaggia nel mondo astrale per tre giorni regredendo all'epoca preistorica in cui la Terra è stata sfiorata da un altro pianeta. È a causa di questo incidente che il Tibet - che allora si trovava in riva al mare - è stato letteralmente sbalzato tra le montagne nevose dell'Himalaya. Infine, il Dalai Lama nel 1927 invia il giovane Rampa in Cina perché, già esperto nella medicina tradizionale tibetana, studi anche quella dei cinesi e degli occidentali. Nelle ultime pagine del libro, Rampa lascia Lhasa mentre dalle finestre del Potala si leva un aquilone solitario. Quando il libro è pubblicato, nel 1956, il Times lo saluta come una straordinaria testimonianza della vita e della spiritualità tibetana.

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