vedi anche la doppia raccolta e l'antologia in formato tascabile
Se è vero che le nostre strade sono parallele
e non ci incontreremo mai,
spero siano abbastanza vicine
da permettermi di starti sempre accanto.
Seguimi!
Desidero farti dono di qualcosa che non è mio.
E che già ti appartiene.
Il cielo stellato di questa notte odorosa di pino:
nero velluto asperso di polvere d'oro.
Il mio amore
è un miracolo d'azzurro,
un tuffo
a cielo aperto
nel cuore.
Palpita ingordo d'immenso,
l'acrobata vestito di sole,
altalenando sull'aureo trapezio
che pende da quella nuvoletta -
ove,
soffice,
riposi tu:
candidamente
sopra il mondo.
Trascorrerò ogni attimo del mio esistere carezzandoti con lo sguardo:
lo sai,
appartengo ai tuoi sorrisi:
io appartengo a te,
come tu appartieni a me.
E non dirmi quali sono i confini dell'amore:
non prima di avermi indicato
nelle mille sfumature dell'alba
quale separa la notte dal giorno.
Nei tuoi occhi vedo spumeggiare il mare..
Nei tuoi respiri, odo lo stormire estivo delle fronde del bosco..
Coi tuoi capelli, carezzare un campo d'orzo..
Con le tue carezze, solleticare e poi solcare l'anima.
Vorrei fare di te la giustificazione di ogni respiro che rubo al vento:
il mio alibi per ogni raggio di sole che i miei occhi
socchiusi
sottraggono a un fiore.
Vorrei privare lo Zefiro dei suoi profumi primaverili,
strappare all'aurora quei deliziosi colori,
e da cento muschi e cento licheni
distillare lacrime di tremula rugiada.
Vorrei destare l'antico alchimista dal suo millenario eremitaggio.
E affidargli il bottino di tanto ricercare.
Affinchè la sua recondita magia li mesca in una pozione portentosa,
che tu ed io si possa centellinare
lungo la vita intera:
rinnovando giorno per giorno i sentimenti,
insegnando giorno per giorno cosa significa
e quanto è dolce
amare.
Vedi anche la raccolta da cui è tratto o gli altri medleys: Spettri dalla pioggia e Schegge di cemento dentro al cuore