Dalla terrazza abbagliata di sole scruto il baluginio della vita che abita nei prati d'Aprile.
Ed interrogo la Sapienza che ha disegnato la corteccia degli alberi.
Impotente. Prostrato in adorazione innanzi alla maestosità di un filo d'erba che mi sovrasta con tutta la sua inconsapevole magnificienza: quale Saggezza, racchiusa nel mio Maestro!
Egli sa nutrirsi di luce, dissetarsi di pioggia, e cavalcare il vento: io sono soltanto un uomo, accecato, intirizzito e sradicato dal mondo - per Ignoranza.
21 Aprile 1995